Home___primopianoAddio a Giò Urbinati, uno dei più grandi ceramisti italiani

L'artista riminese aveva dato forma ai sogni di Tonino Guerra, avrebbe compiuto quest'anno 77 anni


Addio a Giò Urbinati, uno dei più grandi ceramisti italiani


2 Maggio 2023 / Redazione

Se n’è andato Giovanni Urbinati, detto Gio, uno dei più grandi ceramisti italiani. Avrebbe compiuto quest’anno 77 anni, essendo nato a Rimini il 17 agosto 1946.

Una morte improvvisa. Solo pochi giorni fa, il 29 aprile, aveva inaugurato una mostra nella sua bottega “Al rifugio del pesciolino d’oro”, in via Alda Costa 4 nel Villaggio Primo Maggio.

La famglia fa sapere: “Gli amici e parenti che vorranno salutarlo potranno recarsi alla camera ardente del cimitero di Rimini oggi fino alle 18:00, domani 3 maggio dalle 7:00 alle 18:00 e giovedì 4 maggio dalle 7:00 alle 15:00.
Il funerale si terrà giovedì 4 maggio alle 15:30 presso la chiesa di Sant’Andrea dell’Ausa (Crocifisso). Mercoledì 3 maggio alle 19:00, sempre alla chiesa del Crocifisso, si terrà la veglia di preghiera.
Ringraziamo chi vorrà unirsi a noi nell’ultimo saluto a Giò”.

Aveva  iniziato il mestiere di ceramista nel 1965 a Rimini presso l’atelier “Ceramica Stella Alpina”. Nel 1969 apre la sua prima bottega a Rimini ed inizia la sua ricerca sulla materia, sugli smalti e le cotture a lustro. Modella e cuoce ogni tipo di terra, argilla, gres, porcellana e perfino la terra del suo giardino.

Diceva di sé: “Nel 1969 ho aperto una mia bottega a Rimini, avviando così un lavoro di sperimentazione, scultura e soprattutto ricerca sugli smalti e cotture a lustro. In questo modo sono arrivato a toccare l’alchimia. Ho lavorato e cotto tutto quello che era possibile: dalla terra del mio giardino al gres più duro, alla porcellana più raffinata. Dopo diversi anni di cotture in forno con strumenti pirometrici sono arrivato alla cottura ad occhio, guardando dal rosso rubino del piccolo fuoco, al bianco luce dei 1350 gradi centigradi”

Dal suo incontro con Tonino Guerra nel 1988 inizia una collaborazione che sfocia nel 1990 nella realizzazione della mostra “La Cattedrale dove va a dormire il mare” alla Chiesa sconsacrata di Budrio di Bologna .

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Nel 1991 realizza a Bascio Alta vicino a Pennabilli il “giardino pietrificato” da un’idea di Tonino Guerra. Sono sette tappeti di ceramica ognuno dedicato ad un personaggio storico importante per l’Alta Valmarecchia.

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Sempre in collaborazione con Tonino Guerra realizza nel 1995 all’interno dell‘orto dei frutti dimenticati di Pennabilli, “l’Arco delle favole per gli occhi dell’infanzia”.

Nel 2003 realizza la Grande Foglia per il Palazzo Mareo, realizzato da Massimiliano Fuksas a Rimini Marina Centro.

Nel 2011 ha esposto nel museo della Città di Rimini presentando la produzione degli ultimi 30 anni.

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Suoi lavori sono presenti alla galleria NerA ContemporaneA di Bologna, al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, Museo Civico di Gualdo Tadino, Museo Civico di Pesaro, Museo Internazionale dell’Arte Ceramica di Castelli, Abruzzo e ai Musei Vaticani.