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Il film cult diretto da Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel con l’introduzione di Isabella Bordoni all’interno della rassegna Back to the screen

Mercoledì 24 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film L’odio – La Heine (1995) diretto da Mathieu Kassovitz, con l’introduzione di Isabella Bordoni all’interno della rassegna Back to the screen. Nelle periferie parigine, le ormai celebri banlieue, è appena trascorsa una notte di disordini con la Polizia, durante la quale un ragazzo di sedici anni è stato ferito gravemente ed è ora in condizioni critiche. Tre giovani, di nome Vinz (Vincent Cassel), Hubert (Hubert Koundé) e Saïd (Saïd Taghmaoui), si aggirano per il quartiere, alimentati dall’odio e determinati a sfogare la loro rabbia. Il secondo lungometraggio di Mathieu Kassovitz è un piccolo capolavoro che si è guadagnato di diritto un posto tra i film di culto europei degli anni Novanta. La regia, incisiva, alterna movimenti di macchina improvvisi all'uso di sinuosi piani-sequenza, impreziosita da una fotografia in bianco e nero cupa, priva di qualsiasi compiacimento e capace di richiamare un tono semi-documentaristico. A questo realismo da reportage non manca comunque di un certo elemento anti-naturalistico (che ricorda alcuni video musicali), garantendo una percezione estetica netta e distaccata. E i tre protagonisti, mossi da un senso di insoddisfazione, incarnano un preciso disagio giovanile, esaltato sia dall'atmosfera grezza sia dalla straordinaria

Il film d’esordio della figlia di Francis Ford, una delle migliori autrici del cinema contemporaneo

Stasera lunedì 22 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film Il giardino delle vergini suicide – The Virgin Suicides (1999) diretto dalla celebre regista Sofia Coppola, con un’introduzione di Sergio Canneto. La vicenda è ambientata nel Michigan, nell’anno 1974, ed è liberamente ispirata dal romanzo Le vergini suicide di Jeffrey Eugenides. Lux (Kirsten Dunst), Therese (Leslie Hayman), Mary (A.J. Cook), Bonnie (Chelse Swain) e Cecilia (Hannah Hall) sono cinque splendide sorelle adolescenti che, dietro un'apparente serenità, nascondono un profondo disagio esistenziale, causato anche dall'educazione rigida e conservatrice dei genitori (James Woods e Kathleen Turner). Si tratta del film d’esordio di Sofia Coppola, la quale, nata nel 1971, all’epoca non aveva neanche trent’anni. La figlia del maestro Francis Ford Coppola mostra qui ancora una comprensibile inesperienza, ma rimane ad oggi senza dubbio notevole la scelta di indagare a fondo le dinamiche giovanili di una provincia americana divisa tra repressione delle trasgressioni (le giovani protagoniste) e perbenismo di facciata (la famiglia adagiata su rigide convenzioni morali e religiose). Non è un canonico ritratto familiare, né un film a tesi sulle problematiche adolescenziali: è un’opera sofisticata e originale sull'inafferrabile sensibilità femminile, ricostruita indirettamente attraverso le testimonianze dei ragazzi affascinati dalle 5 sorelle. La leggerezza

Il film d’animazione Pixar record assoluto d’incassi al botteghino italiano

Domenica 21 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Inside Out 2 (2024) diretto da Kelsey Mann, che in Italia ha superato persino il record d’incassi del film C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Al centro della vicenda c’è Riley, una studentessa che si prepara ad andare al Liceo, ma nel frattempo deve fare i conti con l’affiorare di molte nuove emozioni: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo, infatti, dovranno cercare di coesistere con Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia. L’equilibrio emotivo diventa sempre più precario, mentre Riley si trova a un camp di hockey dove è determinata a dimostrare tutto il suo talento. Nove anni dopo Inside Out, uno dei capolavori indiscussi del cinema d'animazione del XX secolo, i creativi della Pixar ci riportano nella mente di Riley nel momento in cui inizia la pubertà. Il camp diventa un luogo di trasformazione, diviso tra le vecchie amiche di un passato che sembra ormai lontano e le nuove conoscenze di un futuro in cui è necessario cambiare per essere socialmente accettati. Come nella miglior tradizione Pixar, si ride e si piange in questo notevole vortice emotivo capace di far riflettere grandi e piccoli: tra i temi principali, c’è senza dubbio il tema del

Stasera venerdì 19 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Mary e lo spirito di mezzanotte (2022) di Enzo D'Alò, un film d’animazione italiano realizzato grazie a una produzione internazionale (Lussemburgo e Irlanda). Mary è una ragazzina di undici anni appassionata di cucina. La nonna la incoraggia sempre, anche quando i critici saccenti non apprezzano i suoi piatti, fino a quando però l’anziana non viene ricoverata in ospedale. Mary ne è affranta e intensifica le sue attenzioni di nipote affezionata, supportata da una misteriosa giovane donna che appare improvvisamente nella sua vita. La vicenda è liberamente ispirata dal romanzo La gita di mezzanotte (edito in Italia da Salani) di Roddy Doyle, autore del celebre The Commitments, che è stato recensito dal Guardian con queste parole: "Una storia incantevole in cui amore e amicizia, allegria e serietà si fondono perfettamente. Cattura sin dalla prima frase”. Chi, se non Enzo D'Alò, poteva raccogliere la sfida di intrecciare in un solo film questa varietà di sentimenti e stati d'animo, facendoli emergere con equilibrio e permettendo a un pubblico di bambini e adulti di percepirne e apprezzarne anche le sfumature? Il confronto con i classici della letteratura, infatti, permea tutta la sua filmografia: da

Stasera alla Corte degli Agostiniani l’ultima fatica del fondatore del celebre Studio Ghibli

Stasera giovedì 18 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Il ragazzo e l’airone (2023) del maestro Hayao Miyazaki, che si è aggiudicata l’Oscar come Miglior film d’animazione nel 2024. La vicenda è ambientata a Tokyo, nel 1943. Il dodicenne Mahito, protagonista della storia, perde la madre mentre la Guerra imperversa. Il padre si risposa con la sorella della defunta moglie e Mahito si trasferisce con loro in una nuova abitazione isolata nel bosco. Appena giunto nella casa, entra in contatto con un airone cenerino che lo conduce in un mondo fantastico e pieno di misteri… Un film sulla morte e, di conseguenza, sulla vita: così si può riassumere Il ragazzo e l’airone, l’opera con cui Miyazaki è tornato alla regia circa dieci anni dopo Si alza il vento (2013). Ancor più di quel film, fortemente autobiografico, Il ragazzo e l’airone rappresenta il testamento artistico del maestro giapponese, dove si mescolano tutte le sue passioni (le trasformazioni; il viaggio di un giovane alla scoperta di sé) e le sue ossessioni (l’ambientalismo; il tema del volo) creando una straordinaria sinfonia audiovisiva in cui gli splendidi disegni animati danzano con la toccante colonna sonora di Joe Hisaishi. All’origine della storia vi sono elementi

Dopo i successi spagnoli nel calcio nel tennis, si proietta il film che vinse il Golden Globe come miglior film straniero e l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 2003

Stasera lunedì 15 luglio, nella Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film Parla con lei – Hable con ella (2002) diretto dal celebre regista spagnolo Pedro Almodóvar, introdotto da Andrea Guerra. Benigno (interpretato da Javier Cámara, attore che ha collaborato più volte anche con il nostro Sorrentino) è un giovane infermiere dal carattere sensibile che si prende cura di Alicia (Leonor Watling), una ragazza in coma da quattro anni. Marco (Dario Grandinetti), invece, è accanto alla sua fidanzata Lydia (Rosario Flores), ormai in stato vegetativo. Le esistenze di questi quattro personaggi si intrecceranno e li condurranno verso un destino imprevedibile… Reduce dal clamoroso successo di critica e di pubblico con Tutto su mia madre (1999), Pedro Almodóvar riesce a combinare la raffinatezza del melodramma classico, la complessità narrativa del postmoderno e lo stile distintivo del grande cinema d'autore, mostrando una straordinaria capacità di sintesi. In Parla con lei gli elementi sono vari: la solitudine, le dinamiche di coppia e persino il cinema stesso, in un mix dove la musica (la voce vellutata di Caetano Veloso e la splendida colonna sonora di Alberto Iglesias) e la danza (le suggestive coreografie di Pina Bausch) arricchiscono una sceneggiatura di estrema puntualità drammaturgica, grazie anche all’aiuto

Proiezione gratuita introdotta da Marco Bertozzi del film tratto dal capolavoro di Gadda "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana"

Stasera giovedì 11 luglio, nella Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato a ingresso gratuito il film Un maledetto imbroglio (1959) diretto da Pietro Germi, introdotto da Marco Bertozzi. La vicenda è ambientata a Roma, negli anni Cinquanta. Il commissario di Polizia Ingravallo (Pietro Germi) indaga su un furto in casa di un collezionista d'arte. Poche ore dopo, nello stesso palazzo, viene uccisa l’aristocratica signora Banducci (Eleonora Rossi Drago). L'indagine di Ingravallo lo porterà a sospettare del marito (Claudio Gora), del cugino della vittima (Franco Fabrizi) e infine della collaboratrice domestica Assuntina (Claudia Cardinale), oltre che di Diomede (Nino Castelnuovo), suo fidanzato. Prendendo ispirazione dal meraviglioso (ma al contempo molto complesso) romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) di Carlo Emilio Gadda, Germi e i suoi sceneggiatori (Alfredo Giannetti e Ennio De Concini) semplificano l'intricatissima trama, danno un volto al colpevole (la cui identità nel libro rimaneva oscura) e spostano soprattutto l'ambientazione dal ventennio fascista alla Roma di fine anni Cinquanta. Si delinea così un ritratto sociale arguto e pungente che utilizza le atmosfere del noir per descrivere un'umanità cruda e rozza, infelice e crudele. Germi assume il ruolo dell'investigatore e condivide il suo punto di vista ironico e distaccato, come un

Il film sarà girato la prossima estate, si cercano 8 attori e attrici anche senza esperienza

Per la realizzazione del film “Piove col sole“, le cui riprese verranno girate a Rimini nell’estate prossima, si cercano 4 attori e 4 attrici (ruolo protagonisti). Non si richiede esperienza pregressa che comunque verrà considerata un plus in fase di selezione. I ruoli ricercati sono i seguenti: Agnese – età scenica 15 anni, corporatura esile, capacità notatorie Laura – età scenica 35/40 anni, personaggio nervoso, stressata Melo – età scenica 20 anni, viso dolce, gentile, preferibilmente occhi chiari Mario – età scenica 40/45 anni, immaturo e impulsivo Carlotta – età scenica 15 anni, corporatura robusta, viso simpatico, accento romagnolo Perla – età scenica 50/60 anni, figura affascinante ed enigmatica, preferibilmente occhi e capelli scuri Filippo – età scenica 17 anni, di bell’aspetto Altiero – età scenica 60/70 anni, ex rock star, capelli lunghi, corporatura preferibilmente asciutta, segaligna Si cercano attori e attrici esclusivamente maggiorenni, ad eccezione dei ragazzi che compiranno la maggior età nel primo semestre 2025 (essendo le riprese del film previste a RIMINI per l’estate 2025). Il film “Piove col sole” sarà diretto da Kristian Gianfreda, già regista di “Solo cose belle” e anche assessore del Cmune di Rimini. Verrà prodotto da Coffee Time FILM. La ricerca è aperta a tutta Italia. La prima fase dei casting per

Aveva 73 anni ed è stato anche giornalista inviato di guerra e scrittore

"Ciao Bruno. Ciao Titta. Non ti dimenticheremo": è il saluto del sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad a Bruno Zanin, morto oggi a 73 anni. Aveva interpretato il personaggio di Titta Benzi nell'Anarcord di Federico Fellini e oltre ad attore è stato giornalista e scrittore. Nel 2020 si era rivolto ai riminesi per chiedere un aiuto da fornire a una associazione di volontariato in Bosnia, dove era stato anni prima come inviato di guerra, non senza una nota polemica per non essere stato invitato in occasionedel centenario di Federico Fellini. Nato a Vigonovo, da piccolo frequenta i salesiani, che convincono i suoi genitori a mandarlo a studiare da prete in un collegio di Novi Ligure dapprima e di Canelli poi, dove rimarrà fino alla terza media. Durante quel periodo, quando Bruno ha 13 anni, un missionario abusa di lui: ciò gli provoca un forte trauma e lo convince a non tornare più in collegio a continuare gli studi per diventare sacerdote. Lasciato il collegio, Zanin sperimenta anche il carcere minorile e subito dopo l'ospedale psichiatrico di Brusegana (Padova) per un tentativo di suicidio. Nel 1967 diventa amico di Edward Melcarth, pittore e scultore statunitense ebreo di origine russa che lo prende a vivere

Si comincia dopodomani con il film di Margherita Vicario, Gloria!

Un mese di film sotto le stelle. Prende il via mercoledì 10 luglio per concludersi il 10 agosto, a cura di Approdi, il programma dell’Arena estate all’ex Cinema Apollo di Bellaria Igea-Marina, in via Muggia, nell’area antistante lo storico edificio liberty della zona Cagnona. Dodici appuntamenti concentrati nelle serate del mercoledì e nei fine settimana, selezionati tra i migliori titoli del panorama contemporaneo italiano e internazionale: dal cinema emergente italiano, al cinema d’autore ai blockbuster internazionali.   Si comincia dopodomani con il film rivelazione ed esordio alla regia della cantautrice Margherita Vicario, Gloria!: ambientato in un collegio femminile nella Venezia di fine ‘700, racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. [caption id="attachment_475401" align="alignnone" width="470"] Gloria![/caption] Venerdì 12 e sabato 13, sul grande schermo dell’Arena Apollo si potranno invece vedere due capolavori d’autore che hanno segnato la stagione cinematografica di quest’anno: Perfect days di Wim Wenders (12 luglio), riflessione commovente e poetica sulla ricerca della bellezza nel mondo che ci circonda, seguendo il ripetersi quotidiano di un addetto alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo. Mentre la

Da martedì torna Ciné Camp – Giffoni a Riccione, il campus organizzato in collaborazione con Giffoni Film Festival all’interno del programma di Ciné

Prende il via oggi, sabato 29 giugno, il ricco programma di Ciné in città che trasforma piazzale Ceccarini in un’arena a cielo aperto con proiezioni, film e eventi speciali dedicati al cinema. Dal 2 al 5 luglio torna Ciné Camp – Giffoni a Riccione, il campus organizzato in collaborazione con Giffoni Film Festival all’interno del programma di Ciné n.13. Sabato 29, domenica 30 e lunedì 1 luglio Ciné in città propone alle ore 19 la saga del film d’animazione “Cattivissimo me”. Sabato alle ore 21:30 è in programma il film “50 km all’ora” di Fabio De Luigi con Stefano Accorsi e Alessandro Haber mentre domenica  alle ore 21:30 l’evento speciale Rai Fiction con l’anteprima della serie “Gerri” di Giuseppe Bonito e la partecipazione dell’attore Giulio Beranek. Le proiezioni e gli eventi sono a ingresso libero. Dal 2 al 5 luglio si svolge la quinta edizione di Ciné Camp con un ricco programma dedicato al cinema e denso di attività rivolte a ragazzi e ragazze dai 10 ai 17 anni tra film, laboratori e “meet the star”. Saranno oltre 150 ragazzi e ragazze, provenienti da tutta Italia, che si incontreranno a Riccione per vivere infatti la magia del cinema. Tante le proiezioni

Sabato la regista Martina De Polo sarà presente in sala per incontrare il pubblico prima e dopo il film

Nel fine settimana, presso il Cinema Tiberio di Rimini, verrà proiettato il film Flora (2024) di Martina De Polo, all’interno della Rassegna FICE ACCADDE DOMANI. Sabato 29 giugno, in particolare, la regista Martina De Polo sarà presente in sala per incontrare il pubblico prima e dopo il film. La pellicola racconta la storia di Flora Monti, diventata staffetta partigiana a soli 12 anni, partendo dal momento in cui accettò l'incarico di trasmettere messaggi ai partigiani sull'Appennino tosco-emiliano. Quando nel 1944 arrivarono gli Americani, per lei e la sua famiglia iniziò una nuova avventura che la portò, come sfollata, a rifugiarsi in un luogo sorprendente come Cinecittà. Flora Monti è nata nel 1931 e la sua testimonianza, oggi, ha un valore inestimabile. A raccoglierla è stata l’intuizione della regista Martina De Polo, grazie a una produzione finanziata dalla Regione Emilia Romagna e, per alcuni aspetti della postproduzione, da un crowdfunding che ha manifestato un significativo interesse dal basso, assicurando una base di pubblico dalla quale partire. Questo film è cruciale (e Flora ce lo ricorda) in un periodo storico di revisionismo e di diffusa apatia nei confronti di un passato che potrebbe ripetersi, anche se in forme diverse. La sua è una narrazione che scende nei dettagli