HomePoliticaAlluvione Romagna, Confagricoltura non ha ancora i ristori del Governo ma sollecita la Regione

Il direttore Luca Gasparini "Con l'imminente arrivo della nuova stagione delle piogge siamo ancora in attesa di conoscere il cronoprogramma degli interventi"


Alluvione Romagna, Confagricoltura non ha ancora i ristori del Governo ma sollecita la Regione


27 Ottobre 2023 / Redazione

“Dopo i tragici eventi di maggio l’attenzione delle tante aziende agricole colpite dall’alluvione è ovviamente protesta ai ristori dei danni subiti: l’Ordinanza del Commissario Figliuolo ha recepito le indicazioni che sono arrivate anche dalla nostra organizzazione e ci auguriamo che il 15 novembre la piattaforma Sfinge possa essere finalmente operativa e che le risorse possano arrivare celermente alle imprese. Oltre ai danni diretti, gli imprenditori agricoli si sono fatti carico di interventi onerosi, come la rimozione del fango dai terreni e il ripristino della viabilità intrapoderale, e hanno veramente bisogno di questi ristori. Ma c’è un tema che non può essere rinviato: quello della difesa e della riprogettazione del territorio. Abbiamo purtroppo toccato con mano la sua fragilità e davanti a un clima che cambia rapidamente non possiamo certo aspettare un’altra alluvione per ripensare all’assetto idraulico e infrastrutturale della Romagna”. Questa la riflessione di Luca Gasparini, direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini.

“Il Piano di difesa idraulica dell’Emilia-Romagna recentemente approvato dal Commissario Figliuolo è un primo passo per ripristinare almeno le condizioni precedenti l’alluvione e per innalzare le difese del territorio – aggiunge Gasparini – ma con l’imminente arrivo della nuova stagione delle piogge siamo ancora in attesa di conoscere il cronoprogramma degli interventi: la Regione Emilia-Romagna a quali interventi ha deciso di dare priorità? Però, dopo aver ripristinato gli argini e ripulito i letti dei corsi d’acqua, rimasti per anni senza manutenzione, si dovrà impostare una vasta opera di prevenzione e di difesa, che possa tutelare cittadini e imprese, comprese quelle agricole, sicuramente le più esposte ai fenomeni climatici estremi. È quindi necessario un piano articolato, dalla montagna alla costa, per mettere in sicurezza la Romagna – conclude il direttore di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – Gli agricoltori che investono, anche dopo aver visto i loro campi travolti dall’acqua e dalle frane, devono avere le necessarie garanzie che venga fatto tutto il possibile affinché un nuovo fenomeno estremo non abbia più conseguenze così disastrose”.