Home___primopianoBandi spiagge, Croatti (M5S): “Governo favorisce grandi gruppi”

Ma a Jesolo anche i precedenti concessionari fatturavano milioni, SIB-Confcommercio e FIBA-Confesercenti "amareggiati"


Bandi spiagge, Croatti (M5S): “Governo favorisce grandi gruppi”


16 Febbraio 2024 / Redazione

“Da mesi denunciamo come questo governo, che dal suo insediamento ha soltanto preso tempo sul tema delle concessioni balneari, stia agendo non a favore dei piccoli imprenditori balneari ma a favore di grandi poteri economici che dispongono di risorse enormi per affrontare e vincere gare che non prevedano quei paletti e quelli protezioni che il governo dovrebbe garantire con una riforma organica del settore a tutela dei cittadini, delle le piccole e micro imprese e degli enti locali”: così in una nota il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti.

Il parlamentare pare rifersi agli esiti delle prime gare svoltesi a Jesolo. Dove però se è vero che ad aggiudicarsi le concessioni di spiaggia sono state cordate di forti investitori, è altrettanto vero che i precedenti concessionari erano gruppi con fatturati milionari.

Prosegue comunque Croatti: “Nell’estate del 2022 il M5S aveva presentato un’ottima riforma, contenuta nel Ddl concorrenza, per rendere la Bolkestein una grande opportunità e disegnare il futuro delle nostre spiagge. Ma i partiti di destra invece che emanare i decreti attuativi hanno deciso di buttare tutto a mare senza poi fare nulla, a parte una mappatura farsa che la commissione UE ha rispedito immediatamente al mittente e lasciando così soli i comuni costieri, costretti a muoversi in ordine sparso e ad affrontare una situazione molto delicata e complessa.
Dal 31/12/2023 di fatto tutte le nostre spiagge sono senza concessionari e il futuro appare fosco, con ricorsi e contenziosi in arrivo e una costosa procedura di infrazione che Bruxelles è pronta ad avviare nei confronti dell’Italia. I rischi paventati dal sindaco di Rimini sono gli stessi che, da mesi, denunciamo in ogni sede, istituzionale e non.v Se il governo Meloni non interverrà subito per dare al Paese una riforma delle concessioni demaniali che porti certezze, trasparenza e maggiori diritti per tutti, sarà chiaro l’obiettivo politico: una situazione di caos che avvantaggerà gli imprenditori e gli industriali più forti e potenti”.

Da parte loro Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio e Maurizio Rustignoli, presidente di FIBA – Confesercenti. ffermano in una nota congiunta si dicono amareggiati: “L’esito delle prime gare e delle procedure selettive per l’assegnazione delle concessioni nel comune di Jesolo, nella Regione Veneto, ci lascia amareggiati. E’ inaccettabile che il futuro economico di un sistema turistico balneare sia affrontato in maniera così superficiale, dietro le imprese ci sono altrettante famiglie che, da anni, investono e che hanno come unica fonte di reddito quella che deriva dalla gestione dell’attività balneare. Un valore sociale importante”.

“Un’operazione affrontata senza prendere minimamente in considerazione i giusti principi delle procedure di evidenza pubblica, proseguono SIB e FIBA, il risultato è che i grandi capitali si sono appropriati di ampissime porzioni di arenile procedendo, fra l’altro, nettamente in contrasto con quanto prevede la legge 118, attualmente vigente, voluta dal Governo Draghi: garantire la massima tutela delle concessioni medio-piccole, prevedendo il principio dell’indennizzo con il riconoscimento del valore dell’impresa. Ora bisogna fare il possibile affinché questa distorsione delle procedure applicata in Veneto possa verificarsi altrove, evitando che le Amministrazioni periferiche avviino gare nell’assegnazione delle concessioni vigenti con queste modalità. Occorre aprire un tavolo tecnico, chiediamo, poi, al Governo di emanare in tempi rapidi un provvedimento per dare certezze e mettere in sicurezza le imprese: non possiamo più perdere altro tempo, non si può mortificare un sistema imprenditoriale”.

“Occorre garantire continuità di lavoro a decine di migliaia di aziende prevalentemente a conduzione familiare che, fino ad oggi, hanno sempre confidato nelle leggi dello Stato – concludono Capacchione e Rustignoli – Auspichiamo, perciò, che si possa trovare, quanto prima, un nuovo punto di equilibrio in quel patto fiduciario di lungo corso fra concessionari e Stato, per ridare dignità e risposte ad un comparto fondamentale per l’economia italiana”.

(in apertura: la spiaggia di Jesolo)