HomePoliticaCeis Rimini, il sindaco: “Scaviamo per vedere cosa rimane davvero dell’Anfiteatro”

La maggioranza: "Proposta ragionevole e le opposizioni si spaccano, basta col clima da tifosi"


Ceis Rimini, il sindaco: “Scaviamo per vedere cosa rimane davvero dell’Anfiteatro”


22 Febbraio 2023 / Redazione

Il sindaco di Rimini apre a sondaggi archeologici al Ceis per “vedere cosa c’è sotto” ma repinge il “clima da curva nord” che sta caratterizzando il dibattito sull’Anfiteatro. Il tema è stato trattato nel consiglio comunale tematico di ieri chiesto dalle opposizioni, che hanno presentato quattro ordini del giorno. Tutti a chiedere che l’Asilo Svizzero sia spostato per far rimergere l’intera area del monumento romano. Ma “trattare l’argomento Ceis spacciandolo per un semplice fatto di ordine pubblico e di abuso edilizio significa voltare le spalle alla comunità riminese”, ha detto.
Jamil Sadegholvaad.“Si parla di un’istituzione, di una scuola, di un pilastro della cultura, di un pezzo
fondamentale della nostra storia – ha sottolineato – mentre la violenza verbale con cui vengono poste queste istanze evoca il sospetto di una strumentalità politica. Il Ceis è inteso come ‘roccaforte dei nemici’ e dunque va raso al suolo”. 
Ma per tagliare la testa al toro, il sindaco annuncia: “L’amministrazione intende finanziare, insieme agli enti prepsti come la Soprintendenza, una nuova serie di monitoraggi archeologici per verificare cosa davvero ci sia sotto. Sopra lo sappiamo bene, sotto la polemica pluridecennale oscilla tra il ‘nulla’ e il ‘tutto’. Il dibattito ha bisogno di elementi certi, perché di opinioni, anche volgari e offensive, ne abbiamo sentite anche troppe. E’ paradossale che uno dei luoghi che fa e promuove conoscenza e libertà di pensiero debba essere descritto e valutato alla cieca di elementi scientifici indispensabili”.“Il Ceis a tutti gli effetti deve essere considerato un patrimonio della comunità e mi dispiace leggere e sentore che venga usato come elemento divisivo – ha proseguito – La sua storia prende origine nella Rimini distrutta dalla guerra e dai bombardamenti. Margherita Zoebeli arriva qui per una iniziativa umanitaria attivata dall’allora sindaco di Rimini Clari e raccolta dal Soccorso Operaio Svizzero. I primi ‘pacchi mobili’ che giungono dalla confederazione elvetica contengono due letti, un armadio e un tavolo. I padiglioni di legno del CEIS vengono disposti in modo da lasciare spazio a cortili per i giochi dei bambini e per nascondere ai loro sguardi la vista del paesaggio spettrale di rovine che, allora, li circondava. Così nasce il miracolo di una scuola e di una pedagogia rivoluzionaria perché interamente incentrata sul concetto di libertà di espressione e di scuola attiva. Se Rimini, ora, anche dopo il processo di valorizzazione del proprio patrimonio storico e archeologico, si candida responsabilmente a Capitale Italiana della Cultura lo deve anche a questa insolita Istituzione educativa, che non è fatta di pezzi di legno ma di un gigantesco patrimonio umano e pedagogico che ha permesso a tutta la nostra città di crescere”.  

“Mettere al centro l’interesse della città e l’equilibrio dell’amministrare rappresentano la nostra bussola dell’azione quotidiana. E si nutre anche del valore pedagogico più alto dell’insegnamento di Zoebeli, cioè l’esercizio continuo della curiosità, senza mai fermarsi ad ‘adorare le ceneri’. Vivere conoscendolo il mondo nei suoi cambiamenti. Ed è su queste basi che l’Amministrazione comunale di Rimini è disponibile a finanziare e intraprendere, insieme agli enti deputati (a partire dalla Soprintendenza), una nuova serie di monitoraggi e campionamenti archeologici per verificare cosa davvero ci sia ‘sotto’. Perché se è vero che sappiamo bene cosa c’è sopra, sul ‘sotto’ la polemica pluridecennale oscilla tra il ‘nulla’ e il ‘tutto’. Il dibattito ha bisogno di elementi certi, perché di opinioni, anche volgari e offensive contro il CEIS, ne abbiamo sentite anche troppe”. “Questa campagna di scavi può essere un primo passo significativo verso la valorizzazione dell’anfiteatro e sulla base di ciò che verrà o non verrà fuori si faranno le valutazioni – conclude il sindaco – E credo che anche il Ceis possa essere parte attiva di questo percorso, trovando anche nuove formule di collaborazione che permettano di traguardare il futuro della scuola e di Rimini”. 

All’assessora all’urbanistica e pianificazione del territorio Roberta Frisoni è spettato invece fare il punto sulla situazione edilizia del Ceis e sulle prospettive di sviluppo della città. “Attraverso la documentazione aggiuntiva in parte recuperata dall’Amministrazione ma soprattutto prodotta dal Ceis si è provveduto ad aggiornare le valutazioni rispetto alle residue incongruenze sotto il profilo edilizio contenute nell’ordinanza del 2018 – spiega l’assessora – ridimensionando di fatto le illegittimità, che rimangono comunque una minima parte rispetto al totale delle strutture presenti”. Rispetto invece ad una possibile ricollocazione del Ceis, “stiamo lavorando per dare concretezza alle previsioni di sviluppo previste dal protocollo che il Comune ha sottoscritto con Ferrovie per la trasformazione dell’area urbana a ridosso della stazione, dove si collocano come città pubblica la nuova sede unica comunale e altre funzioni pubbliche come quelle educative. La volontà di proseguire con la sede unica ci spinge ad accelerare nel rapporto con Sistemi Urbani, a cui stiamo per inviare la controproposta in modo da arrivare presto a definire la cessione delle aree”.  

Posizione sostenuta dalla maggioranza in maniera compatta. “L’intervento iniziale del sindaco Sadegholvaad indica una strada sostenibile e possibile – si legge in una note congiunta di Matteo Petrucci, Marco Tonti, Andrea Bellucci e Luca Pasini, capigruppo rispettivamente di Partito Democratico, Rimini Coraggiosa, Lista Jamil e Rimini Futura. Ed è “quella dell’evidenziazione degli elementi certi e scientifici per progettare il nuovo futuro del CEIS nel rapporto con la città. Questo è il lavoro su cui dovrà impegnarsi l’amministrazione comunale già da domani: l’annunciata intenzione di finanziare una campagna di sondaggi archeologici, i chiarimenti dei tecnici sulla situazione amministrativa e legale del tutto legittima in cui dal 1946 opera la scuola, la contestualizzazione di una pianificazione territoriale che prevede anche in quel quadrante urbano (area stazione) la potenzialità di realizzare un nuovo polo scolastico; ecco gli elementi portati dalla Giunta per far uscire il dibattito dalle secche di una strumentalità sostanzialmente sterile, cui da parecchi anni ormai ci vogliono trascinare le forze del centrodestra”.

Proseguono i capigruppo: “Uscire dal clima da tifosi e ragionare di futuro, del CEIS e di Rimini, crediamo abbiano caratterizzato la posizione espressa dal sindaco e dalle Assessore competenti, nella seduta consiliare di ieri. La minoranza è stata spiazzata e si è addirittura spaccata durante la votazione dei ben quattro – ripetiamo, non uno ma quattro…- ordini del giorno che hanno presentato, con la Lega che non ha nemmeno votato a favore di una delle proposte del Consigliere Spina, ed il Consigliere Zilli e la Consigliera Lisi a non partecipare alle votazioni”.

“A dimostrazione che un argomento così complesso lo si deve approcciare non con l’intento di fare baruffa politica ma restando sul tema in oggetto. Che, nel caso specifico, è una storia gloriosa di Rimini e per Rimini che tutti dobbiamo (dovremmo) traguardare con equilibrio, sensibilità, gratitudine verso il futuro. Proprio per tale motivo ogni evoluzione al riguardo andrà valutata tenendo in considerazione ogni parte interessata, collaborando attivamente per la valorizzazione degli immensi valori al centro della questione”, è la concusione.