HomeEconomia e LavoroCGIL: “Il lavoro è un bene comune”. Referendum popolari. Raccolte già 1000 firme

Hanno già firmato Emma Petitti, il Senatore Marco Croatti, Chiara Bellini, il Consigliere provinciale di Rimini  Giuliano Zamagni, il Consigliere comunale Edoardo Carminucci


CGIL: “Il lavoro è un bene comune”. Referendum popolari. Raccolte già 1000 firme


4 Maggio 2024 / Redazione

La campagna di raccolta firme CGIL, a sostegno dei 4 quesiti referendari, in provincia di Rimini vanta un primo risultato positivo: già 1000 firme nella prima settimana; un risultato straordinario, in rapporto alla popolazione. Dal 25 aprile scorso CGIL Rimini è stata presente agli eventi organizzati per la Festa della Liberazione, del Primo Maggio ed in Alta Valmarecchia con il sindacato pensionati SPI CGIL.

Tra i tanti sostenitori hanno già firmato i referendum popolari 2025 “Il lavoro è un bene comune”: la Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti, il Senatore Marco Croatti, la Vice Sindaca di Rimini Chiara Bellini, il Consigliere comunale e provinciale di Rimini  Giuliano Zamagni, il Consigliere comunale di Rimini Edoardo Carminucci.

 

Come e dove firmare

È già possibile firmare in orario di apertura in tutte le tredici sedi CGIL della provincia, a partire dalla quella centrale di Rimini in via Caduti di Marzabotto, 30.

Inoltre, dalla prossima settimana, CGIL sarà presente con i propri tavoli di raccolta firme ai mercati settimanali di Rimini (mercoledì e sabato in Piazza Tre Martiri, lato Paolotti) e Bellaria-Igea Marina (mercoledì). Dal 10 maggio, inoltre, prenderà il via una campagna straordinaria di assemblee sindacali nelle aziende, per spiegare le ragioni dell’iniziativa referendaria e per raccogliere le firme.

 

Perché firmare: quattro quesiti per restituire dignità al lavoro

  • Abrogazione del Jobs Act: CGIL chiede l’eliminazione del decreto legislativo 23 del 2015, noto come Jobs Act, al fine di contrastare la precarizzazione del lavoro e ripristinare tutele per i lavoratori;
  • Abrogazione del tetto all’indennizzo per i licenziamenti illegittimi: si propone di rimuovere il limite massimo all’indennizzo per i lavoratori licenziati illegittimamente, al fine di aumentare la deterrenza contro gli abusi e garantire una giusta compensazione in caso di licenziamento ingiustificato;
  • Abrogazione dell’abuso del contratto a termine: si intende eliminare le norme che hanno liberalizzato l’uso del contratto a termine da parte delle aziende, contribuendo alla precarizzazione del lavoro (tema particolarmente impattante in provincia di Rimini);
  • Abrogazione della de responsabilizzazione delle aziende negli appalti: si propone di rendere le aziende committenti responsabili in caso di infortunio o malattia professionale dei lavoratori impiegati negli appalti, al fine di promuovere la sicurezza sul lavoro. In Italia si susseguono stragi sul lavoro, da Firenze a Suviana solo per citare i casi che hanno suscitato più clamore, mentre aumenta la conta quotidiana dei morti; se il quesito CGIL fosse approvato dal voto popolare, a pagare sarebbero anche i committenti Esselunga ed Enel, per restare a questi episodi.

 

La CGIL invita tutta la cittadinanza a sostenere questa iniziativa di cambiamento ed a partecipare attivamente alla raccolta delle firme per garantire un futuro migliore per il mondo del lavoro in Italia.

Per ulteriori informazioni e per partecipare alla raccolta firme, è possibile visitare il sito web della CGIL (www.cgil.it)  o contattare CGIL Rimini allo 0541-779946.