Home___primopianoComune di Rimini spera di vendere Palacongressi a IEG

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del febbraio scorso che vieta la partecipazione degli Enti locali nelle società fieristiche


Comune di Rimini spera di vendere Palacongressi a IEG


11 Dicembre 2023 / Redazione

Il Comune di Rimini si attrezza per rispondere alla sentenza del Consiglio di Stato del febbraio scorso che vieta alle controllate, nello specifico Italian Exhibition Group, di avere società di allestimento stand, nello specifico Prostand, e dunque la partecipazione degli Enti locali nelle società fieristiche. I dirigenti fanno il punto in commissione questa mattina nell’ambito dell’analisi del Piano di razionalizzazione delle partecipate e del bilancio previsionale triennale di Rimini Holding. La cassaforte delle partecipate distribuirà 12,7 milioni di euro all’azionista unico Palazzo Garampi: 4,7 nel 2024, tre e cinque i due anni successivi. A cui si aggiunge la distribuzione di 4,8 milioni quest’anno, con la Holding che chiude il 2023 in positivo per oltre tre milioni di euro, di cui 2,3 da Hera.

Sul fronte partecipazioni fieristiche, proseguono i dirigenti, si aspettano in primo luogo le norme di legge del ddl Concorrenza che dovrebbero permettere di superare il doppio divieto. Qualora invece rimanesse cogente, si prevede “un percorso in due tappe”: Rimini congressi, la società che detiene la partecipazione nella società nata dalla fusione delle Fiere di Rimini e di Vicenza, vende il Palacongressi con annesso debito di oltre 30 milioni di euro a Ieg in cambio di azioni, azioni che poi verrebbero retrocesse al Comune. Tuttavia il doppio divieto è valido solo per Palazzo Garampi, e non per Provincia e Camera di commercio, gli altri due soci pubblici, che possono quindi opporsi rendendo impossibile al Comune attuare la sentenza.

Se il ddl Concorrenza permettesse di superare i divieti imposti dalla sentenza del Consiglio di Stato, il Comune proporrebbe semplicemente il primo step, il trasferimento del Palacongressi a Ieg, operazione per la quale è in corso la quantificazione degli impatti. Per quanto riguarda infine la questione, sempre sollevata dalla sentenza, del controllo congiunto, per ora non c’è l’intenzione di cambiare ordinamento in base a una serie di sentenze favorevoli della giurisprudenza.

(Agenzia DIRE)