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Centrodestra in ordine sparso alle elezioni comunali. Italiani al volante: sempre al telefono e insulti gli altri automobilisti


Rimini rinvia Al Meni o forse la cancella


12 Maggio 2024 / Maurizio Melucci

Italiani al volante insultano gli altri automobilisti e utilizzano il telefono mentre guidano

I risultati più eclatanti della ricerca annuale di Vinci Autoroutes Fondation, condotta da Ipsos, hanno dipinto un quadro dei guidatori europei non certo lusinghiero. In sintesi, i dati più preoccupanti sono relativi all’uso dei telefonini alla guida (il 67% dei consultati ammette di usarli), il guidare anche quando molto stanchi (per il 38% degli intervistati), lo stare appiccicati alla macchina che precede quando si innervosiscono (per il 31%). Sembra poi che gli europei alla guida abbiano un discreto caratteraccio, il 52% insulta regolarmente gli altri conducenti ed il 21% scende dalla sua automobile per discutere con altri guidatori.

I guidatori italiani non di discostano molto dai dati medi.  ll 60% ha ammesso di insultare altri conducenti. Il 55% ha dichiarato di suonare il clacson a sproposito.

Sembra però che la nostra focosità venga riconosciuta quando si tratta di scendere dal veicolo per discutere con un altro guidatore, lo ammette il 28% degli intervistati contro la media europea del 21%. Il 74% degli italiani confessa di utilizzare il telefono mentre guida. Il 17% ha poi candidamente dichiarato di aver sfiorato un incidente, proprio distratti dal telefonino.

Quella che emerge è una fotografia non certo lusinghiera, alcuni dei comportamenti abituali espongono i guidatori ed i loro passeggeri a rischi significativi. Per questa ragione forse è necessario non solo una riforma del codice della strada (in discussione in Parlamento) per rendere più incisive alcune sanzioni ma anche un corso di comportamento quando si deve dare l’esame per la patente.

Foto DMove.it

Elezioni amministrative il centrodestra in ordine sparso

Affermare, come succede da quando al governo vi è il centrodestra, che si tratta di una coalizione compatta e coesa, significa dire il falso. E’ una coalizione con distinguo continui sulle politiche del Governo, dagli esteri all’economia. I mezzi di informazione nazionale cercano di nascondere questa realtà, ma basta informarsi in modo più approfondito per rendersi conto di una realtà ben diversa.

Ma è soprattutto a livello locale dove la divisione tra le forze politiche del centrodestra appare in modo eclatante. In provincia di Rimini nei due comuni oltre i 15mila abitanti dove è previsto il doppio turno, la coalizione di centrodestra si presenta divisa.

A Santarcangelo la spaccatura nel centrodestra è visibile anche sulla scheda elettorale. La lista civica “Bene in comune” di Domenico Samorani spacca il centrodestra clementino che ha candidato Luigi Berlati.  Ricordo che 5 anni fa Samorani era il candidato a sindaco di Saantarcangelo per tutto il centrodestra. Il centrosinistra unito candida Filippo Sacchetti.

A Bellaria-Igea Marina, anche se formalmente tutto il centrodestra sostiene Filippo Giorgetti, sindaco uscente, in realtà vi è la candidatura di Gianni Giovanardi con due liste civiche di chiara matrice centrodestra. Giovanardi è un ex assessore del sindaco Ceccarelli chi di fatto lo sostiene in questa sfida elettorale. Un dibattito tutto interno alla Lega. Inoltre c’è una terza lista, quella di Primo Fonti, ex consigliere comunale di Forza Italia. Anche qui tutto il centrosinistra è unito a sostegno della candidatura di Ugo Baldassarri.

Il terzo comune più importante al voto (anche se con sistema di un turno secco) è Misano. Anche in questo caso il centrodestra si spacca. Forza Italia e Fratelli d’Italia sostengono il candidato Antonio Mignani mentre la Lega sostiene il candidato civico Marcello Tonini. Il centrosinistra riconferma Fabrizio Piccioni.

Poi vi sono comuni dove il centrodestra non presenta nessuna lista. E’ il caso di San Clemente dove la sindaca uscente Mirna Cecchini correrà da sola perché il centrodestra non è stato in grado di fare una lista con un candidato a sindaco.

Insomma, molte ombre e poche luci sullo stato di salute del centrodestra riminese.

Al Meni sicuramente rinviata e forse cancellata

Normalmente “Al Meni” si svolgeva a metà del mese di giugno (l’ultima edizione il 16 e 17 giugno 2023). Quest’anno sul sito ufficiale della manifestazione enogastronomica non vi è nessuna indicazione per l’edizione 2024.

Sicuramente non si farà prima dell’estate. L’arrivo del tour de France il 29 giugno rende, di fatto incompatibile la manifestazione per tempi troppo ristretti per l’organizzazione.

Ma non vi è solo un problema di date. In Comune è in corso anche una riflessione sull’oppurtunità o meno di continuare l’esperienza.

Dopo dieci anni (la prima edizione nel 2014) è tempo di bilanci per una manifestazione impegnativa per le casse municipali e che dati alla mano non sposta molti turisti. Infatti, se confrontiamo le presenze turistiche di giugno 2013 (senza l’iniziativa Al Meni) con i dati del giugno 2023 (ultima edizione degli chef stellati) vi è un calo di oltre 50mila presenze turistiche rispetto al 2013. Dato che viene confermato anche nel 2019 (pre pandemia) con un calo rispetto al 2013.

Nei prossimi mesi si saprà se vi è solo un rinvio all’autunno o all’anno prossimo,  oppure una chiusura della manifestazione.

AL MENI foto edizione 2014

Maurizio Melucci