La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sib, sindacato italiano balneari in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari.
Cassata la sentenza, toccherà ora al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente tenendo conto anche delle nuove leggi che Parlamento e Governo hanno ratificato dopo la precedente sentenza. “Si tratta di una sentenza molto importante. Sono orgoglioso perché siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneari”, ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
Già la Procura generale della Cassazione aveva proposto l’accoglimento del ricorso presentato dal Sindacato Italiano Balneari e dalla regione Abruzzo.
La sentenza impugnata è cassata con rinvio al Consiglio di Stato come scritto nel dispositivo della Cassazione. “Spetterà al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente, anche alla luce delle
sopravvenienze legislative, avendo il Parlamento e il Governo esercitato, successivamente alla sentenza impugnata, i poteri normativi loro spettanti”
Rimangono le sentenze della Corte di Giustizia Europea e la sentenza del Consiglio di Stato pubblicata il 1° marzo che, intervenendo su un ricorso presentato dall’Autorità garante della concorrenza (Agcm) contro il Comune di Manduria (provincia di Taranto), ha di fatto dichiarato già illegittima la proroga delle concessioni balneari al 2024 e «le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni non devono essere applicate».
Nel merito non cambia nulla, appare più una vittoria di “Pirro” che una sostanziale modifica della situazione attuale, inoltre il “Parere Motivato” della commissione Europea inviato all’Italia boccia qualsiasi proroga senza evidenze pubbliche.