Home___primopianoIl sindaco di Rimini: “Bene la cittadella della sicurezza ma serve a poco se lo Stato non fa la sua parte”

Jamil Sadegholvaad: "Questo governo come i precedenti, solo chiacchiere muscolari ma nei fatti Forze dell'Ordine restano insufficienti"


Il sindaco di Rimini: “Bene la cittadella della sicurezza ma serve a poco se lo Stato non fa la sua parte”


17 Settembre 2023 / Redazione

“Una bella notizia nel percorso di riconversione della ex caserma militare ‘Giulio Cesare’ in Cittadella della Sicurezza”, commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad.

Che prosegue: “Quello di avere una struttura di questo tipo è un obiettivo a cui lavoriamo da anni, nonostante troppi stop and go e la brusca interruzione nel 2018 dei patti già sottoscritti con il governo di allora. Quella odierna è una nuova confortante ripartenza e finalmente un segnale per la vita e la dignità degli uomini e le donne delle Forze dell’ordine di stanza a Rimini. Ma è bene dirlo chiaramente proprio oggi: non è sufficiente un edificio rigenerato a risolvere i problemi legati alla sicurezza sui territori italiani”.

Nel dettaglio: “I numeri la raccontano meglio di tutti. Nel 2023 mancano 11mila carabinieri e 20mila agenti di Polizia alla ‘filiera della sicurezza’ dello Stato italiano. Davanti a questo panorama, che rappresenta oggettivamente un danno per la popolazione italiana in qualunque parte essa risieda, sono tre le reazioni. La prima: a sentire gli stessi sindacati, le risposte da parte di questo governo in termini di programmazione e soprattutto finanziamenti sono nulle. Beninteso, valeva per il Governo precedente e per quelli ancora prima ma se siamo giunti a questo punto, possiamo dire senza paura di essere smentiti che, al di là della narrazione e delle chiacchiere, da parte dell’attuale classe politica al governo del Paese così come di molte di quelle che lo hanno preceduto la volontà di risolvere il problema è pari allo zero o giù di lì. Gli atteggiamenti e le dichiarazioni muscolari, di fronte a questa inerzia dei fatti e nei fatti, ha la stessa durata di un cubetto di ghiaccio sotto il sole di agosto. Il secondo effetto è che le amministrazioni locali, grandi e piccole, sono di fatto costrette in qualche modo a supplire con gli adeguamenti degli organici delle polizie locali o altre soluzioni a questa indifferenza statale che di fatto ribalta il dettato costituzionale e legislativo: ormai la sicurezza e l’ordine pubblico è nella pratica una competenza addossata in egual misura agli enti locali così come allo Stato italiano. Una stortura costituzionale che mette sempre più in difficoltà, anche finanziariamente, le casse delle amministrazioni comunali e regionali. La terza reazione è quella di una politica poco credibile: allorché accade un fatto di cronaca, le forze politiche all’opposizione a livello locale ma che governano il Paese puntano il dito contro l’amministrazione di turno perché ‘non garantisce la sicurezza’. quella sicurezza che invece va garantita per legge dallo Stato che deve (dovrebbe) incrementare piante organiche, logistica, presidi, interventi sul campo, controllo del territorio”.

“Ora, dico tutto questo perché Rimini ha fatto e farà la sua parte per quello che le competenze normative: tra il 2022 e il 2024 aumenterà l’organico degli agenti di Polizia locale di oltre 60 unità, sostiene attivamente l’avvio dei lavori per la nuova Cittadella della sicurezza; continuerà nel programma di potenziamento ed estensione delle reti di videsorveglianza su tutta la città; verificherà la possibilità di estendere ai lavoratori delle forze di Polizia  il recente atto d’indirizzo sulla trasformazione degli alberghi marginali in strutture/foresterie per medici, personale sanitario, studenti e lavoratori stagionali. Ma deve essere chiaro che non possiamo surrogare compiti che sono di altri per quanto riguarda adeguamento permanente degli organici di polizia e competenze di legge. La collaborazione offerta come Comune di Rimini nei Comitati per l’ordine pubblico e per la sicurezza ha un senso e una efficacia se ognuno fa quello che deve fare. Vuol dire, ad esempio, che non spetta solo al Comune richiamare la responsabilità statale circa il deficit di dotazione organica permanente delle forze di polizia di stanza nella provincia di Rimini. Sappiamo che chi opera nel nostro territorio, con l’attuale scarsità numerica, è stremato per il carico di lavoro superiore al consentito e al dovuto, e non smetterò mai di ringraziare le donne e gli uomini delle forze dell’ordine per questo incredibile lavoro e dedizione.  E potere contare finalmente su una sede nuova, moderna, adeguata è sicuramente un fatto positivo per le centinaia di donne e uomini che anche nella nostra città lavorano ogni giorno per la sicurezza della comunità. Ma occorre che i rappresentanti delle forze politiche che sono a Roma, le categorie economiche che sanno bene quanto sia importante la questione di sicurezza in termini di qualità della nostra offerta turistica, e gli stessi organi decentrati dello Stato stimolino e spingano per una soluzione permanente delle problematiche di un territorio complesso come il nostro. Il Comune di Rimini, come ho detto prima, farà la sua parte ma sia ben chiaro che tutti hanno una parte e un ruolo da svolgere. E scaricare di fatto sui Comuni e sui sindaci il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico è inaccettabile”, conclude il sindaco.