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Rimini non può essere comandata dai balneari


La Procura della Repubblica deve intervenire sulla spiaggia


24 Febbraio 2024 / Roberto Biagini

Ritenendo di gestire il demanio pubblico come un feudo privato, i concessionari si sentono legittimati a decidere quali norme applicare sui beni di tutti, cosa impugnare, guarda caso le linee guida del Nuovo Piano dell’ Arenile che impone loro di abbattere tutto mentre le proroghe illegittime vanno bene così, in difesa di quello che considerano il loro privato dominio, proprio come i latifondisti dell’ altro medioevo che gradatamente esautoravano il “re” nelle sue prerogative, incapace e totalmente inetto di esercitare le potestà pubbliche sul suo “regno”.

E’ doveroso a questo punto, che le pubbliche autorità, Procura delle Repubblica in primis, ricordino ai “bagnini, ai chioschisti”, ma anche ai funzionari pubblici che esistono norme e sentenze da rispettare che hanno dichiarato finita la festa il 31 dicembre scorso e che attualmente sull’arenile di tutti sono presenti, vista la scadenza delle concessioni, situazioni di illegittimità edilizie già immediatamente da accertare e da reprimere (cabine, manufatti, chioschi).

Se la Polizia Municipale, la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, non intervengono sulla spiaggia da adesso con quale “legittimazione ed autorevolezza” potranno poi contestare una violazione ad un albergo, ad un pub, ad un ristorante del centro storico, ad una discoteca, alle attività artigianali di vicinato, ai pubblici esercizi in genere e ai privati cittadini ? A Rimini sulla spiaggia non si può (e non si deve) andare a controllare e ad applicare la legge perché se no i “bagnini” fanno ricorsi, mentre nel resto della città sì ? E’ questo il messaggio che “il puntino sull’ Adriatico” vuole diffondere, quello di essere tenuto sotto scacco da chi affitta ombrelloni e lettini ?

Roberto Biagini -Coordinamento Nazionale Mare Libero