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LegaCoop: "Non aiutano nemmeno gli immigrati, peraltro in calo e con sempre meno figli"


La Romagna invecchia più dell’Emilia e della media italiana


10 Maggio 2024 / Redazione

La Romagna resta in pieno inverno demografico. Come testimoniano i dati dell’analisi condotta dal Centro studi della cooperazione di Legacoop Romagna in base a statistiche Istat che sarà presentata martedì prossimo 14 maggio alle 9 al mercato coperto di Ravenna, in occasione dell’assemblea di bilancio di Federcoop Romagna. La rilevazione, dunque, conferma la tendenza al costante invecchiamento della popolazione romagnola, che “invecchia di più” rispetto alla nazione e anche al resto della regione.

All’1 gennaio 2024 circa un romagnolo su quattro, il 25,2%, è ultra 65enne, contro il 24,6% degli abitanti dell’Emilia-Romagna e il 24,3% degli italiani. Il primato va a Ravenna, con il 26% di anziani, seguita da Forlì-Cesena e Rimini. Certo, chiosano i cooperatori, l’invecchiamento è anche il risultato dell’efficienza dei servizi sanitari e socio sanitari territoriali, ma “si accompagna a un ulteriore trend in inesorabile discesa, ovvero il calo delle nascite”.

Nel 2023 in Romagna sono nati 123 bambini in meno rispetto al 2021, con un saldo positivo a Forlì-Cesena, 38, e negativo a Rimini, 15, e Ravenna, 146. E sono in calo anche i bambini nati da coppie straniere, in controtendenza rispetto al 2021 e agli ultimi 30 anni. Dunque, commenta la responsabile del Centro studi Simona Benedetti, “anche nell’andamento dell’immigrazione” emerge “un ulteriore elemento di preoccupazione: in un territorio come quello romagnolo, a fortissima incidenza di lavoro stagionale, fra il 2021 e il 2023 gli arrivi aumentano molto meno rispetto all’intero territorio regionale: il 18% in Romagna a fronte di un 29% emiliano-romagnolo.

Questa analisi, aggiunge il presidente di Federcoop e Legacoop Romagna Paolo Lucchi, è “essenziale per supportare le politiche di formazione, reperimento e selezione della manodopera da parte delle cooperative associate”, così come per “rafforzare il confronto con la pubblica amministrazione nei processi di programmazione condivisa dei servizi e delle attività. Il lavoro realizzato sarà a disposizione di tutte le imprese del nostro sistema”.

(Agenzia DIRE)