HomeCronache MalatestianeMa Schwarzenegger non si scandalizza di sicuro per il murale di Rimini

Il gesto vandalico compiuto su quel messaggio d'amore che supera ogni ostacolo prova una volta di più la difficoltà di un dialogo su argomenti considerati tabù che si presterebbero invece a un indispensabile e sereno scambio di opinioni


Ma Schwarzenegger non si scandalizza di sicuro per il murale di Rimini


8 Aprile 2023 / Giuliano Bonizzato

Il murale dell’uomo barbuto che allatta il bambino, ha scandalizzato diverse persone. E, fatalmente, come previsto dall’autore stesso, è arrivata la censura rappresentata da una mano di vernice. Eppure quel pittore aveva lanciato un messaggio politicamente corretto (tanto da essere autorizzato anche dal Comune) e, a mio parere, perfino divertente.

Quell’immagine infatti richiama alla mente uno spassoso film commedia USA di quasi trent’anni fa con Arnold Schwarzenegger nella parte di uno scienziato che, a scopo sperimentale impianta su di sé un ovulo fecondato. L’esperimento doveva durare tre mesi ma poi lo scienziato cambia idea e vuole a tutti i costi avere il ‘suo’ bambino. Il film termina con un regolare parto cesareo. E lascia anche intuire che il buon Arnold possa pure provvedere a un proficuo allattamento magari con l’aiuto di una cura ormonale.

Il messaggio del murale, è, come nel film, quello di un amore che supera ogni ostacolo. E il gesto vandalico compiuto su quel messaggio prova una volta di più la difficoltà di un dialogo su argomenti considerati tabù che si presterebbero invece a un indispensabile e sereno scambio di opinioni.

Si scatenano, in certe trasmissioni televisive cui ho assistito, risse verbali indegne di una società civile. Da una parte gay incattiviti da anni e anni di discriminazione sociale, dall’altra eterosessuali, disturbati da una dissonanza cognitiva che nasce da una motivata contestazione del proprio sistema di valori.

Beh, sapete cosa vi dico? Quel murale ha stimolato in me il desiderio di rivolgere al signor Google queste due domande: a) ‘I bambini con genitori omosessuali crescono allo stesso modo degli altri?’; b) ‘Adozioni da parte di coppie omosessuali. Che ne dicono gli psicologi?’

Vi invito a rivolgere al vostro cellulare le stesse domande.
Rifiutando sin d’ora ogni responsabilità circa la dissonanza cognitiva che, dopo la risposta, turberà certamente qualcuno di voi.

Giuliano Bonizzato