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Il romanzo di fantapolitica di Luca Restivo "San Marino Goodbye. Romanzo di guerra e d’amore, piccoli stati e grandi amori"


Quando l’Italia aprì un mega casinò per rovinare San Marino


29 Aprile 2024 / Paolo Zaghini

Luca Restivo
“San Marino Goodbye. Romanzo di guerra e d’amore, piccoli stati e grandi amori”
Blackie Edizioni

Una sfrenata fantasia politica-istituzionale travolge la Repubblica di San Marino nel romanzo di fantapolitica di Luca Restivo, sua opera prima. Nato a Castel San Pietro, è autore televisivo per La7, Sky e Rai, conduttore radiofonico nella trasmissione cult Cater XL su RAI Radio 2.

Possiamo definirlo un testo in cui l’ucronìa (ovvero un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale) prevale, intriso di satira, con colpi di scena folli continui. Del resto se è vero che, come scrive Alessandro Barbero “San Marino è l’avanzo di una storia che per una serie di casi strani ha fatto sì che quel piccolo stato sopravvivesse”, mi ha colpito l’affermazione fatta da Restivo in diverse interviste che per lui “San Marino è il villaggio di Asterix che per decenni resiste all’invasione romana, ma senza pozione magica”.

Improvvisamente il 3 settembre, alle ore otto e trenta, i confini di San Marino vengono chiusi per ordine del Capitano Reggente Manlio Grossi con un’istanza d’arengo straordinaria. In conferenza stampa il giorno prima Grossi aveva fatto “l’annuncio che ha cambiato ogni cosa, cogliendo tutti e tutte di sorpresa, noi di qua e voi di là”. Nell’incontro il Capitano Reggente lanciò “violente accuse all’Italia e poi andò avanti con battute sul governo italiano e la Regione Emilia-Romagna” e contro l’enorme casinò costruito in Italia, a pochi metri dal confine sammarinese.

Da quel momento gli avvenimenti a San Marino e in Italia diventano frenetici. In 24 ore la “guerra” sammarinese-italo si consuma. Sulla scena compaiono innumerevoli protagonisti. Fra i sammarinesi Walter Guidarelli il narratore della storia, Alcide Guidarelli storico locale, l’onesto Giosuè Corradini Guardia di Rocca alla frontiera, il “traditore” Renato Matari in quanto unico sammarinese a lavorare nel casinò in Italia, il vecchio Pierpaolo Laocorte, ex Segretario del Partito Socialista Sammarinese, l’altro Capitano Reggente Cesarino Verrucchio in missione nel Myanmar, Rebecca de Becchi Pisciar consulente di Verrucchio, Marina Guidarelli amica di Manlio Grossi che vorrebbe farne la sua fidanzata, i 40 mercenari di diverse nazionalità “importati” a San Marino per difendere il confine, il sottotenente Pierpaolo Tassoni incaricato dell’”operazione Gaetano Bresci” ovvero di uccidere il Capitano Reggente Grossi, Gilberto Manfredi comandante del Corpo delle Guardie di Rocca ed il vero golpista del 3 settembre.

Fra gli italiani il Ministro degli Esteri Marco Delle Cave-Sforza di Fuentecilla, Caterina Malpezzi l’esperta in piccoli stati del Ministero, il giornalista locale Roberto Magretti di Bellaria, Emanuela Fettuccia conduttrice del rotocalco televisivo “Occhio all’Italia!”, e poi quelli che vogliono entrare a tutti i costi in Repubblica dopo la chiusura del confine: Claudio Pappatacci che aveva un appuntamento con un avvocato per un divorzio, Agata Latinca che si dichiara apolide e vuole diventare sammarinese, il pullman di sindacalisti di destra dell’Associazione APCA in gita guidati da Nestore Girolami, i due influencer Jessica e Oliver.

La Malpezzi prova a riassumere al capo di gabinetto del Ministero Ludovico Ottoboni i motivi della rabbia dei sammarinesi verso l’Italia. Fra questi: “Abbiamo promesso a San Marino di ricostruire la ferrovia tra loro e Rimini (…). Poi c’è stato il casinò. C’erano accordi bilaterali che impedivano l’apertura di un casinò nella zona. Loro potevano farlo nel loro territorio, ma si sono fidati di noi e non l’hanno fatto. E in cambio cosa è successo? Gliene abbiamo costruito uno a meno di cinquecento metri dal confine distruggendogli il turismo”.

La risposta di Ottoboni: “Sono … quanti? Ventimila? Trentamila? Be’ trentamila poveretti. Facciamoli divertire un po’, ogni tanto al popolo serve distrarsi. Se insistono qualche fondo europeo lo si trova sempre, ma per favore non roviniamoci la giornata (…). Malpezzi, aspetto il comunicato. E poi tieni d’occhio la cosa, il ministro ci tiene”.

Il 3 mattina Grossi tiene un discorso alla Nazione: “Chi mi accusa di essere contro gli italiani, io dico di essere il primo amico degli italiani. Un grande popolo che alle volte ci ha trattati senza il dovuto rispetto, questo è vero. Un popolo che ha fatto scempio di accordi firmati insieme e che ha offeso la nostra morale e la nostra economia con il maledetto casinò. Ma non sarò certo io a inquinare il nostro Titano con l’immondizia dell’odio”.

E poi la bomba: “Porgo a voi un dono sul quale costruire le fondamenta di una solida amicizia. Le nostre banche e istituti di credito negli ultimi decenni hanno fatto cadere in tentazione tanti di voi italiani che lì vi hanno deposto ingenti quantità di denaro per nasconderlo al vostro fisco. E noi a questo vogliamo porre rimedio. Perciò da questo istante i conti esteri nelle banche con sede sammarinese saranno immediatamente nazionalizzati e resi disponibili per le finanze della Repubblica, per colmare il deficit nato dalle vostre scellerate politiche contro di noi”.

Alle cinque del pomeriggio la Statale è completamente intasata. “Non c’è più nessuno o quasi in auto, tutti sono scesi in strada e si sono diretti a piedi verso il confine (…). Uomini e donne di mezza età, tutti diversi fra loro per provenienza, idee politiche e ceto sociale, accomunati dall’avere qualche risparmio oltreconfine e dalla paura di vederselo depredare da quel Grossi”.

Il disegno nascosto di Grossi, ma anche di Manfredi, era quello di far costruire una centrale atomica sul territorio della Repubblica da russi e cinesi e far diventare tutti i sammarinesi ricchissimi.

Conclusione (!!) Grossi viene avvelenato e trasportato in Ospedale a Rimini, Manfredi viene sconfitto ed arrestato da Giosuè Corradini, il Ministro italiano arrivato in elicottero pronuncerà un discorso sconclusionato ma molto applaudito dalla folla, a mezzanotte la frontiera viene riaperta ma alla sbarra non c’è più nessuno: gli italiani sono tornati a casa.

Grossi e Verrucchio si eclissano e spariscono dalla scena sammarinese. Fine della storia pazza creata da Luca Restivo.

Paolo Zaghini