HomeScuolaRimini, postscuola sprimentale nel VI circolo didattico

Il servizio a domanda per gli alunni dei plessi Casti, Rodari e Villaggio Primo Maggio


Rimini, postscuola sprimentale nel VI circolo didattico


22 Maggio 2024 / Redazione

Un post scuola sperimentale, a domanda, per le scuole del VI° Circolo didattico. Questa la novità approvata dalla Giunta comunale per il prossimo anno scolastico 2024/25. Si tratta di un servizio integrativo – in accordo con la dirigenza del Circolo didattico – per coniugare le tempistiche ed esigenze lavorative e di vita delle famiglie con quelle scolastiche;  le famiglie che ne faranno richiesta,  nelle tre giornate in cui l’orario scolastico si conclude alle 13:00, potranno usufruire di un’ora aggiuntiva – comprensiva di mensa –  che sposterà l’uscita delle bambine ed i bambini alle ore 14:00.
L’idea è nata da diversi confronti avuti tra l’Amministrazione comunale e alcuni genitori di scuole del VI circolo. A partire da settembre 2024, sulla base delle riorganizzazione – svolta in maniera autonoma dai singoli istituti scolastici – degli orari scolastici, il VI° Circolo Didattico non garantirà più infatti il servizio post scuola che permetteva la copertura delle attività didattiche fino alla mensa – con uscita alle 14:00 – a diverse alunne ed alunni dei plessi Casti, Rodari e Villaggio Primo Maggio. un gruppo di genitori appartenenti al Circolo didattico ha chiesto così al Comune di poter attivare servizi complementari integrativi di post scuola per garantire il consumo del pasto a scuola al termine dell’orario scolastico, in modo che, nelle tre giornate in cui l’orario scolastico si conclude alle 13:00, possano usufruire di un’ora aggiuntiva fino alle 14:00.
Si è quindi ipotizzata l’istituzione di un servizio post scuola a domanda, comprensivo del consumo del pasto e con l’affidamento delle alunne e degli alunni ad un educatore professionale. Si tratta di un servizio a  valenza socio educativa che persegue contestualmente finalità di sostegno alla genitorialità, per quel che concerne in particolare la conciliazione dei tempi di lavoro, e opportunità educativa, ma che non è riconducibile alle generali  funzioni diritto allo studio, né a quelle specifiche dell’assistenza scolastica, ma assolve a funzioni integrative dell’attività scolastica.
Per questo l’attivazione del servizio è condizionato alla sua sostenibilità economica che prevede la partecipazione economica delle famiglie che ne faranno domanda, con una soglia minima di 10 partecipanti. In caso invece le domande superassero i posti disponibili, la delibera approvata ha definito una serie di criteri di priorità.

Commenta la vice sindaca e assessora alla scuola Chiara Bellini: “Lo strumento individuato dall’Amministrazione comunale va nella doppia direzione di sostenere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, e la valorizzazione della mensa come momento educativo e socializzante. La consapevolezza da cui siamo partiti è quella dei nuovi bisogni delle famiglie, per le quali diventa ormai strutturale la necessità di coniugare gli orari lavorativi con quelli scolastici e di vita. Per questo abbiamo ascoltato le famiglie e, in accordo con la direzione del Circolo didattica, proposto questo primo progetto sperimentale che valuteremo e cercheremo – laddove possibile -di migliorare, sviluppare e allargare”.