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La facciata del Palazzo del Turismo è stata inoltre illuminata con i colori della pace

Riccione ha dedicato la Pasqua alla pace nel mondo. Nella giornata di domenica 31 marzo sulla facciata del Palazzo del Turismo, edificio simbolo della città, sul grande ledwall è apparso il messaggio “Cessate il fuoco ora”. La facciata è stata inoltre illuminata con i colori della pace - i sette colori della bandiera arcobaleno - che sono stati alternati. Nel tragico contesto internazionale, segnato da terrorismo e guerre atroci e fratricide, la priorità dev’essere la pace, la pace che passa non per le armi, ma attraverso l’accoglienza e il dialogo culturale, politico e sociale. E’ questo il messaggio che la Città di Riccione ha voluto mandare nel giorno della Santa Pasqua.  Un messaggio che è stato un appello accorato della comunità riccionese per la fine ovunque delle operazioni militari. Riccione ha aderito - a seguito di una mozione del Consiglio comunale presentata dal gruppo Riccione in Azione e approvata in occasione della seduta di giovedì 27 marzo 2024 - alla necessaria campagna promossa da diverse città – fra cui Roma, Londra, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Montreal – e da tantissime organizzazioni non governative in tutto il mondo.  

"Nell'ospedale di Medici Senza Frontiere di Deir el Balah lavoriamo per terra e manca tutto, arrivano brandelli di corpi di intere famiglie nei sacchi"

Roberto Scaini, 50 anni, è un medico riminese. Lavora a Misano e abita a San Clemente, ma dal 2011 parte in missione con Medici Senza Frontiere di cui è statao anche vicepresidente per l'Italia. Negli anni è stato più volte in Yemen, ma anche in Siria, Etiopia, Iraq, Sud Sudan, in Liberia e in Sierra Leone per l’emergenza ebola. Ora si trova a Gaza, da dove ha inviato questa testimonianza, pubblicata sul sito di MSF Italia e ripresa da alcuni quotidiani, oltre che da Marco Damilano nella sua trasmissione Il cavallo e la torre su Rai3. «È difficile descrivere com’è la situazione nella Striscia di Gaza oggi. Gaza appare come un’arena dove dentro si sta giocando il gioco al massacro, dove si sta perdendo qualsiasi concetto di umanità. Le persone cercano di scappare da questa folle guerra ma si sa che non c’è nessun luogo dove si può scappare. Nessuno può uscire dalla Striscia di Gaza». «Io mi trovo attualmente nella parte centrale, a Deir el Balah, dove Medici Senza Frontiere supporta l’ospedale di Al-Aqsa e dove la situazione è al collasso. All’interno dell’ospedale ci sono centinaia di pazienti in ogni angolo: per terra, sulle scale, nei corridoi. È addirittura difficile capire