Home___aperturaAddio a Tiziano Solfrini, protagonista della politica di Riccione

Aveva 86 anni, fu consigliere comunale, assessore, presidente dell'Azienda di Soggiorno


Addio a Tiziano Solfrini, protagonista della politica di Riccione


8 Luglio 2024 / Paolo Zaghini

Nella notte si è spento a casa sua a Riccione Tiziano Solfrini all’età di 86 anni. E’ stato uno dei personaggi politici di maggior rilievo a Riccione, sia per gli incarichi politici che per quelli amministrativi.

Tiziano era nato a Misano Adriatico il 9 aprile 1938 da Giovanni (1911-1963) e Stella Muccioli. Aveva una sorella più piccola, Vittoria (detta da tutti Rosanna) (1940-2018).

Una famiglia di contadini, la sua, trasferitasi a Riccione dopo essere stata estromessa dal ‘podere’ su cui lavoravano dal padrone Antonio Cerri alla fine dell’estate del 1938. A Riccione Giovanni svolse numerose attività lavorative per far sbarcare il lunario alla famiglia. Giovanni si era iscritto al PCI alla fine della guerra nel 1944.

2024, 9 apr. Riccione. 86° compleanno di Tiziano Solfrini

Ottenuta la licenza elementare Tiziano venne mandato a lavorare per aiutare la famiglia: a levigare i pavimenti in inverno, a fare il cameriere in estate. Prenderà poi la licenza media da privatista nel 1968, a trent’anni.

Si iscrive al PCI nel 1951, a 13 anni, e solo successivamente alla FGCI. Nel 1953 entra nel Comitato di Sezione della “Torri”, la più importante sezione di Riccione, quando il suo segretario era Gualtiero Masi, quale rappresentante della FGCI. Era la FGCI di Enrico Berlinguer a Roma, e di Zeno Zaffagnini a Rimini. Nel 1956 diventa il segretario della FGCI riccionese ed entra nell’organismo federale riminese dei giovani comunisti.

Il 19 novembre 1959 iniziò a lavorare alla CGIL di Riccione diretta allora da Quarto Bronzetti. Quando ancora la separazione fra Partito e sindacato non era codificata, il 2 dicembre 1959 (sino al 21 dicembre) venne mandato dal Segretario del PCI riccionese Gianni Baldinini ad un corso alla Scuola di partito “Marabini” di Bologna sulla ”via italiana al socialismo”.

Qui incontrò e si innamorò di Ilva Melotti, modenese, figlia di “Uragano”, il leggendario comandante partigiano di Modena. Si sposarono il 2 giugno 1962 a Modena, con rito civile in Comune, uniti dal Sindaco di Modena Alfeo Corassoli, in carica dal 1945 al 1962. Dal loro matrimonio nacquero Valentina (nel 1964) e Silvia (nel 1970).

2023, 6 ott. Da destra Tiziano Solfrini, il Sindaco Daniela Angelini

Dal 1960 al 1963 fu il responsabile del sindacato degli edili (FILLEA) di Riccione che contava in quegli anni 1.900 iscritti. Da inizio gennaio 1964, per un anno, fu Segretario della Camera del Lavoro di Santarcangelo di Romagna, Verucchio, Torriana e Poggio Berni.

A gennaio 1965 il Segretario della Federazione Comunista riminese Francesco Alici lo volle al partito di Rimini per rafforzare il Comitato Comunale riminese, guidato da Giorgio Alessi, nel duro confronto elettorale per le amministrative del 9 maggio 1965, dopo la rottura dell’alleanza con il PSI di Ercole Tiboni. A Solfrini vennero affidate, nell’ambito dell’Ufficio d’Organizzazione, le 18 sezioni del forese e la Commissione operaia. La nuova alleanza PCI-PSIUP ottenne 21 consiglieri su 40: 19 al PCI e 2 al PSIUP. Walter Ceccaroni venne riconfermato Sindaco per il suo ultimo mandato amministrativo.
Fu un funzionario del PCI riminese, dopo esserlo stato della CGIL, dal 1965 al 1978.

Alle elezioni comunali riccionesi del 1960 era stato candidato, ma non eletto, nella lista del PCI. Entrò in Consiglio comunale, subentrando ad un consigliere dimissionario, il 27 marzo 1963. Tiziano fu eletto in Consiglio Comunale a Riccione altre quattro volte: il 22 novembre 1964, il 7 giugno 1970, il 15 giugno 1975, l’8 giugno 1980 (sino a giugno 1985). Vi rimase dunque per oltre 22 anni.

2022, 3 ott. Da sin. Tiziano Solfrini, Nando Piccari

Il Sindaco Biagio Cenni lo volle in Giunta il 28 dicembre 1966, in sostituzione di Domenico Lotti, quale assessore con deleghe all’urbanistica, al turismo e al personale. Tiziano, con il pieno sostegno del Sindaco e del Segretario Comunale del PCI Mario Masi, costruì le condizioni per redigere ed approvare il primo Piano Regolatore di Riccione, adottato dal Consiglio Comunale l’1 marzo1968, che mise fine al far west urbanistico riccionese del dopoguerra.

Nel 1970 rientrò in Giunta, ancora con il Sindaco Cenni, ma questa volta con la delega al Bilancio, che tenne sino a maggio 1974 quando venne nominato, sulla base della nuova Legge regionale sul turismo che demandava alle Regioni la nomina dei Presidenti delle Aziende di Soggiorno (e non più al Ministero del Turismo), Presidente dell’Azienda di Soggiorno di Riccione (incarico che tenne sino alla fine del 1975). Rimase però capogruppo del PCI in Consiglio Comunale (sino alla fine di gennaio 1978).

Ricordò Nando Piccari nella testimonianza a Daniele Montebelli e Ezio Venturi per il libro “Viale don Minzoni. Il Partito Comunista Italiano a Riccione” (Casa del Popolo di Riccione/La Piazza, 2015): “Assessore autorevolissimo in Giunta con un forte seguito nel Partito e in città, Solfrini era senz’altro ‘il quadro politico’ più forte del momento e ricordo che per me e gli altri compagni della segreteria federale fu una sorpresa apprendere dal Segretario Alessi che, in seguito ad un percorso decisionale tutto riccionese che noi ignoravamo, fosse stato designato Pierani a succedere a Biagio Cenni e non Solfrini, al quale venne nel contempo chiesto di prendere in mano la guida del Comitato Comunale. Cosa alla quale – fu subito evidente – egli acconsentì per ‘disciplina di partito’ e dichiaratamente per il tempo strettamente necessario a scegliere un segretario ‘di lunga durata’, diciamo così”.

2018, 24 ago. Da sin. Massimo Masini, Carla Lunedei, Tiziano Solfrini

Solfrini si dimise dall’Azienda di Soggiorno dopo esser stato eletto alla fine del 1975 alla Conferenza d’Organizzazione nuovo Segretario del PCI riccionese al posto di Mario Masi.
A fine gennaio 1978 a seguito di contrasti con la Segreteria provinciale (non volle accettare l’incarico di amministratore della Federazione) cessò di essere un funzionario del PCI.

Aprì un’agenzia di assicurazione con la moglie a Riccione, per poi divenire tre anni dopo funzionario dirigente dell’Assicurazione Salda di Bologna di proprietà di Tommaso Fabbretti, Presidente della Bologna Calcio, e poi diretta da Leonardo Di Donna, ex vice-Presidente dell’ENI. Molto stretto, ed amichevole in quegli anni, il suo rapporto con il giovane avvocato Massimo Masini, poi Sindaco di Riccione dal 28 novembre 1991 a giugno 1999.

Dal 1980 al 1982, su proposta del Consiglio Comunale di Rimini e su indicazione del Segretario comunista provinciale Nando Piccari, venne nominato Presidente di Aeradria, la società di gestione dell’aeroporto riminese in sostituzione del socialista Aureliano Tosi. Alle sue dimissioni, per i suoi nuovi impegni a Bologna, venne sostituito da Lorenzo Cagnoni.
Nel 1989 andò in pensione.

Operò poi dal 1989 al 2012 con una sua società come mediatore della Società costruttrice Valdadige di Antonio Benzi, a Riccione e in giro per l’Italia. A 75 anni, nel 2013, chiuse la sua partita IVA e si ritirò a vita privata.

La sua militanza nel PCI, PDS, DS e PD comunque non cessò mai. Il suo impegno nelle campagne elettorali, i suoi interventi negli organismi dirigenti del PCI riccionese e nelle pubbliche assemblee del suo Circolo di Villa Alta a Riccione Sud, non sono mai cessate sino all’ultimo.

Volle fortemente l’anno passato la pubblicazione del diario partigiano del suocero Fermo Melotti, il comandante partigiano modenese “Uragano” medaglia d’oro al Valor Militare, presentato a Riccione in una affollata assemblea al Palazzo del Turismo il 6 ottobre organizzata dal PD riccionese e dalla sezione dell’ANPI di Riccione. Sia la moglie Ilva che Tiziano erano iscritti da sempre all’ANPI.

Alle figlie Silvia e Valentina giungano le condoglianze di Chiamamicitta.it.

Paolo Zaghini