HomeEconomia e LavoroBalneari, ultimatum Ue: due soli mesi all’Italia per eliminare la proroga delle concessioni

Il commento del senatore Marco Croatti


Balneari, ultimatum Ue: due soli mesi all’Italia per eliminare la proroga delle concessioni


17 Aprile 2023 / Redazione

La Commissione Ue aumenta la pressione affinché Roma si allinei con la direttiva Bolkestein nel campo delle concessioni balneari.

La questione “deve essere risolta urgentemente”, fanno sapere fonti Ue, riferendo che Bruxelles è pronta a inviare – forse già mercoledì – un parere motivato con la richiesta all’Italia di conformarsi “entro due mesi”.

In caso contrario è facile pensare che scatterà una procedura d’infrazione europea e il deferimento alla corte di Giustizia Europea

La premier Giorgia Meloni “si è impegnata a presentare all’Ue proposte molto rapidamente”, riferiscono le fonti.
Già a fine febbraio la Commissione aveva indicato l’insoddisfazione per la proroga decisa dal governo al 2024, considerata peraltro illegittima dal Consiglio di stato dopo soli cinque giorni dall’approvazione del decreto.

Giovedì è attesa una nuova sentenza da parte della Corte di giustizia Ue che, viene sottolineato, “potrebbe avere conseguenze e dovrà essere pienamente presa in considerazione”.

Il Commento del senatore Marco Croatti dei 5 Stelle

“Sulle concessioni demaniali l’irresponsabilità del governo Meloni rischia di portare l’Italia verso un deferimento alla corte di Giustizia Ue, accompagnato da infrazione con una salatissima multa a carico di tutti i cittadini italiani. Ribadiamo ciò che diciamo orami da diversi mesi: questa maggioranza si è tanto agitata sul tema, ma non è stata in grado di fornire neanche un accenno di soluzione a questa impasse.

Oggi anche il Ministro Salvini si arrampica sugli specchi dicendo che non può valere solo il criterio economico, dimostrando peraltro di non conoscere la norma precedente che ha concorso a cancellare, dopo che Lega e Forza Italia l’avevano approvata, e che ora vorrebbe fare sua, ripristinandola. Il precedente impianto normativo introdotto con il Ddl Concorrenza e approvato nel corso del governo Draghi, infatti, prevedeva già una serie di tutele contro il rischio delle imprese multinazionali, che peraltro lo stesso M5S era riuscito a far approvare. Grande è pertanto la responsabilità politica del governo Meloni che ha concorso a creare confusione e immobilismo negli investimenti in un settore strategico per l’economia italiana.

Ed è proprio tale situazione di incertezza che rischia di danneggiare gli operatori virtuosi e di favorire i grandi gruppi. L’auspicio ora è che dopo il monito della Corte di giustizia europea si metta fine una volta per tutte a questa messa in scena demagogica e inconcludente, e si rientri sui binari dell’intesa raggiunta un anno fa che tiene in equilibrio gli interessi dello Stato, degli imprenditori, dei lavoratori e dei cittadini. L’esecutivo ci risparmi un’altra figuraccia internazionale e getti le basi per una nuova stagione trasparente di gare pubbliche: dopo le pronunce del Consiglio di Stato e i rilievi del presidente Mattarella messi per iscritto, il governo deve dare uno scenario definito al settore”.