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Galvanina, le antiche sorgenti del futuro


11 Dicembre 2017 / Paolo Zaghini

“Galvanina. Le radici del futuro”, Testi a cura di Marcello Cartoceti, Oreste Delucca, Giovanni Rimondini – Galvanina.

Abbiamo letto tutti che a fine novembre 2017 il Consiglio Comunale di Rimini ha approvato il progetto di “Ricucitura paesaggistica, ambientale ed architettonica del complesso della Galvanina”. Rino Mini, il patron della Galvanina, ha commentato “C’è voluto un bel po’ di tempo, quindici anni in tutto e cinque solo per quest’ultima fase, però ora possiamo stappare una bella bottiglia: di acqua Galvanina, naturalmente”.

Alla fine dell’anno passato la famiglia Mini si era regalata un bellissimo libro, magnificamente illustrato con le fotografie di Federico Rossi, per raccontare la millenaria storia della Fonte Galvanina e del futuro che le stava davanti (allora ancora in attesa dell’approvazione del progetto da parte del Consiglio Comunale di Rimini).

Racconta Mini: “La Galvanina imbottiglia acqua minerale fin dal 1901 ed è sicuramente la più antica fonte minerale e termale conosciuta, non solo in Italia ma anche d’Europa. E’ sopravvissuta a due guerre mondiali ricostruendo gli stabilimenti distrutti ed ampliandosi ogni volta sempre più e sempre meglio”. “E’ un’avventura che ha segnato quattro generazioni della mia famiglia, arricchita dalla gente che con noi lavora con dedizione, dalla quotidianità in fabbrica, dalla nostra Città con la sua cultura”.

E il libro, attraverso i testi di Marcello Cartoceti, Oreste Delucca e Giovanni Rimondini, racconta la storia di questa fonte, collocata in cima ad un’altura, il colle di Covignano, da millenni frequentato ed abitato dagli uomini.

La Galvanina si trova in un’area di particolare pregio sia dal punto di vista naturale-paesaggistico sia dal punto di vista culturale. Scrive Matteo Zamagni: “Dal punto di vista paesaggistico, Covignano è un sito di enorme interesse, che racchiude un ricco palinsesto di valori culturali, simbolici, panoramici e naturalistici, stratificatisi nel corso dei secoli. All’interno di questo colle, che sorge a breve distanza dal mare e dalla città, convivono con armonia i frammenti di diversi paesaggi: lungo i suoi itinerari, si susseguono i parchi ed i giardini delle eleganti ville riminesi, gli appezzamenti agricoli punteggiati di oliveti e da vigne, fitti boschi ed esemplari di alberi antichi e monumentali, fra cui il celebre tiglio secolare del parco della Galvanina”.

Ricorda Marcello Cartoceti: “Durante i lavori di valorizzazione dell’area e di risistemazione della Fonte monumentale cinquecentesca, alla fine degli anni Sessanta del Novecento, furono recuperati diversi materiali di interesse archeologico, architettonico e storico-artistico. La Galvanina spa, in particolare il Cav. Otello Mini con la collaborazione del Professor Mario Zuffa, allora direttore dei Musei Comunali di Rimini e referente locale della Soprintendenza peri Beni Archeologici, vollero valorizzare questi materiali creando uno spazio espositivo il cui intento era quello di meglio far conoscere l’affascinante storia del luogo”. Nacque così nel 1970 uno spazio museale in cui furono esposti i materiali ritrovati: numerosi fossili di conchiglie di quando l’area era ricoperta dal mare; manufatti d’epoca romana repubblicana e una splendida testa femminile in marmo della prima epoca imperiale; materiali lapidei d’epoca medievale e d’inizio dell’età moderna compresa la fonte d’epoca cinquecentesca e lo stemma lapideo della famiglia Zanotti.

Invece Giovanni Rimondini racconta “delle nuove lussuose Terme del Covignano che un gentiluomo riminese, Guido Ubaldo Zanotti o Gianotti, come appare dalla bella ricerca del professor Mario Zuffa, aveva costruito in un’area termale antica in un periodo circoscrivibile tra il 1547 e il 1577, con spesa di lusso coinvolgendo nobili e letterati”. E annotano Cartoceti e Delucca:La Fonte esisteva già da tempo immemorabile quando costui, nel Cinquecento, decise di costruire un piccolo ma significativo monumento facendo tesoro della presenza di Giorgio Vasari a Rimini. “La Fonte monumentale era legata ad una di quelle residenze utilizzate dalle importanti famiglie cittadine come ‘Casino di campagna’”.

Ed ora il futuro. Stefano Guidi e Matteo Zamagni, firmatari del progetto di rinnovamento del complesso della Galvanina che vedrà l’affiancamento all’imbottigliamento dell’acqua minerale di nuove funzioni legate alla filiera del benessere, scrivono: “Un ambizioso progetto di riqualificazione architettonica e paesaggistica rinnoverà completamente gli edifici esistenti e le ampie aree verdi del sito, offrendo a Rimini la nuova dimora per uno stile di vita sano, sostenibile a livello ambientale e attento alle ricchezze del territorio”.

Ed infine il timbro del Sindaco Andrea Gnassi: “La storia della fonte riminese si è adattata ma, allo stesso modo e tempo, ha anticipato e, come la goccia sulla pietra, scavato e modificato. E’ diventata industria grazie alla famiglia Mini, vendendo non solo acqua ma una garanzia di qualità, il sapore di una storia, un brand, una promessa di futuro”.

Paolo Zaghini