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Dorella Antoniaccio: "Il percorso di convivenza dei Rottweiler con me e la mia famiglia è durato sei mesi e un educatore ancora ci segue"


Il Rottweiler: intervista ad una ex volontaria del canile che ne ha tre


19 Gennaio 2023 / Giovanna Foschi

Negli ultimi giorni un avvenimento drammatico ha accomunato due città italiane: Concordia nel modenese e Galbiate in provincia di Lecco, entrambe sono state teatro dell’aggressione da parte di più cani appartenenti alla stessa razza, il Rottweiler. Nella prima città è stata attaccata la proprietaria, nella seconda alcuni bambini.

I siti cinofili in questi giorni si stanno scatenando a spiegare, commentare gli avvenimenti ciascuno in base alla propria sensibilità e professionalità.

Oggi io non voglio essere l’ennesima giornalista che commenta e spiega; anche perché prima di capire e quindi di poter scrivere qualcosa bisogna fare una profonda indagine, andando sul posto, facendo domande a destra e a sinistra e poi analizzare il tutto. Vorrei fare qualcosa di diverso, ossia intervistare una mia amica, ex volontaria del canile Stefano Cerni e proprietaria di tre Rottweiler. Tre esemplari che convivono tra loro in armonia e che lei gestisce insieme alla famiglia molto bene.

Ringrazio Dorella Antoniaccio per questa intervista.

Vivi con tre rottweiler, potresti spiegare come li gestisci quotidianamente?

Grazie a te, Giovanna, per la possibilità che dai di parlare della razza del Rottweiler tanto discussa. Come sai ho tre esemplari che chiamo i miei cuccioli. Ne ho presi due in canile, e uno acquistato, anche se non per volere mio. La gestione di uno è ben diversa dal gestirne tre, anche perché vengono da situazioni diverse.

La prima cosa che ho fatto quando deciso di fare entrare nella mia vita e nella mia famiglia, il secondo esemplare è stata quella di chiamare un professionista, un educatore cinofilo, all’epoca non avevo ancora intrapreso scuole o percorsi di educazione cinofila. Il percorso di convivenza dei due Rottweiler con me e la mia famiglia è durato sei mesi. Un altro educatore ci ha aiutato con l’arrivo del terzo Rottweiler. Un educatore che ancora ci segue.

Con l’arrivo di tre Rottweiler, la mia vita privata e lavorativa è cambiata, e anche se questo ha portato a molte rinunce, sono felice. La convivenza consiste in primis nel rispettare gli spazi dell’altro. Una giornata tipo: tre sono le uscite giornaliere di 30-40 minuti che comprendono esercizio, gioco e passeggiata, i pasti sono due, più masticazioni. Siamo fortunati ad essere poco lontani dal mare che sfruttiamo alla grande d’inverno, mentre d’estate andiamo in pineta, a Cervia dove si trovano diversi sentieri che sono l’ideale per non fare stressare i cani.

Quanto ad ospiti, non invito molte persone a casa, ma quando capita, faccio capire ai cani che gestisco io la situazione, inoltre faccio agli ospiti delle raccomandazioni: non alzare la voce, non dare cibo e non fare gesti strani con le mani, perché questo può indurre i cani ad andare in protezione o in stress. I cani non sono lasciati mai soli: la loro gestione coinvolge tutta la famiglia e tutti allo stesso modo, questo perché se uno di noi non c’è, i tre cani devono essere sereni con gli altri, anche se quella che li gestisce principalmente sono io. Inoltre uso musica terapeutica che a loro piace molto.

Ci siamo conosciute in canile dove lavorano degli educatori cinofili molto competenti, ma so che hai frequentato anche dei corsi con esperti cinofili come Pierluigi Raffo e Angelo Vaira. Quanto è stato importante per te essere a contatto con esperti nella gestione dei tuoi cani?

Ho imparato molto da ciascuno di loro, come d’altronde dai professionisti che mi hanno seguita negli anni. Prima di tutto il ‘leggere il cane’ per capire le sue emozioni e i suoi disagi. Ho imparato che alla base di tutto c’è la fiducia e il rispetto in ogni momento della giornata, e qualsiasi cosa si faccia insieme.

Ho imparato ad avere con loro, i miei tre rottweiler, un dialogo canino, e un approccio positivo e mai negativo, ho imparato ad essere la loro base sicura, scoprendo delle qualità mie che non sapevo di avere, ho imparato a non impormi. Cerco sempre di tirare fuori il meglio da loro.

Da quando ti ho conosciuto, ho capito che sei una donna dal carattere forte. Essere una persona con un carattere volitivo e sicura di sé quanto è importante nella gestione di questi cani?

Non se quanto l’avere un carattere forte sia importante…posso solo dirti che con loro cerco di essere rispettosa, ma anche empatica, sono molto attenta alle loro richieste e cerco sempre di farli stare bene. Il nostro è un lavoro di gruppo.

Se uno degli esperti citati poc’anzi dovesse chiederti: fai una lezione sul rottweiler come la struttureresti?

La strutturerei dicendo che il Rottweiler è come gli altri cani, e fa fatto socializzare fin da cucciolo, questo è molto importante per la gestione del cane, da parte del padrone per evitare aggressioni; parlerei della fiducia che tra uomo e cane deve sempre esserci, farlo sentire sempre a suo agio e parte della famiglia ed essere per lui un punto di riferimento.

Inoltre parlerei che l’educazione ovviamente è importante come insegnare i classici comandi: seduto, resta ecc., anche se il Rottweiler è un cane un po’ testardo e bisogna avere pazienza di ripeterglieli. Il movimento è importante, come il tenere sempre un tono di voce calmo per evitargli stress e frustrazione. Fare un lavoro di educazione e addestramento per gradi.

Giovanna Foschi
Autrice – Giornalista – Cinofila