Home___primopianoRimini: 21 lavoratori irregolari in una residenza per anziani

Il controllo da parte del Nucleo ispettorato del lavoro dei Carabinieri, mancati versamenti per 1,6 milioni


Rimini: 21 lavoratori irregolari in una residenza per anziani


4 Maggio 2024 / Redazione

A seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma Territoriale, nell’ambito delle attività finalizzate a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, il NIL Carabinieri di Rimini ha rafforzato i controlli nel settore sanitario, finalizzati alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro presso le aziende ospedaliere private e residenze sanitarie per anziani.

In particolare è stato svolto un controllo ispettivo presso una residenza sanitaria per anziani sita nella provincia di Rimini nel corso del quale sono emerse numerose inadempienze relative alla regolare assunzione e impiego dei lavoratori. In particolare si riscontrava la presenza di 21 lavoratori inquadrati come lavoratori autonomi, quindi titolari di partita iva, che, di fatto, erano dipendenti a tutti gli effetti in quanto privi di totale autonomia, con vincoli d’orario, inseriti funzionalmente nell’organigramma della ditta e senza alcun rischio economico.

Motivo per cui all’azienda veniva contestato l’omesso invio al centro per l’impiego competente della preventiva comunicazione di assunzione in qualità di lavoratore subordinato di 21 lavoratori sin dall’anno 2021, nonché la mancata consegna ai lavoratori della copia del contratto di assunzione in qualità di lavoratore subordinato. Tali violazioni hanno comportato, in capo all’azienda, sanzioni amministrative per complessivi 20.000 euro circa, nonché una diffida al versamento dei contributi previdenziali non effettuati nei confronti dei lavoratori impiegati irregolarmente, ammontanti a 1.600.000 euro.