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Trent’anni di streghe a San Giovanni in Marignano


29 Aprile 2019 / Paolo Zaghini

“La Notte delle Streghe. Una festa di sogni e di segni. Trent’anni di streghe 1988-2018”A cura di Alessandro Sistri –Comune di San Giovanni in Marignano

Non è facile cercare di non essere banali nel raccontare la storia di un evento lungo trent’anni, come la Notte delle Streghe a San Giovanni in Marignano. Ma Alessandro Sistri c’è riuscito costruendo un volume fatto di immagini (tante e belle) e di storie che si snocciolano lungo i decenni, dal 1988 al 2018. Come afferma nella sua Introduzione “la festa non è solo ciò che si vede, è piuttosto ciò che si vive”.

“La Notte delle Streghe di San Giovanni in Marignano è una festa più ricca di sfumature di altre perché mette insieme, fin dalla sua nascita, elementi diversi: identità locale antica e contemporanea, tradizione e innovazione, senso comunitario e apertura verso l’esterno, realtà e invenzione, produzione culturale e promozione del territorio”.

E prosegue: “Se le streghe che popolano la festa di San Giovanni vogliono ricordare qualcosa di serio e di storico, non è certo il ‘lato occulto’, ma piuttosto l’immagine di donne che hanno provato come potevano e come sapevano, ad avere un ruolo in qualche modo riconosciuto, a conquistare una propria dignità, o semplicemente difendersi dal peso di esistenze difficili. Donne, secondo quanto gli storici e gli antropologi hanno dimostrato al di là di ogni possibile dubbio, vittime di pregiudizi profondi che, con la loro sensibilità, sapevano cogliere meglio degli uomini il linguaggio della natura, le strade a volte contorte dei sentimenti, lo strano andamento delle ruote del mondo”.

La festa si è sviluppata negli anni: dopo i primi anni sperimentali, a partire dal 1991 trova un proprio equilibrio giocando tra figure e azioni magiche legate al solstizio (divinazioni, azioni rituali, ecc.) ed una sempre maggiore vocazione teatrale. “Una vocazione che andrà sempre più definendosi, grazie all’apporto di professionisti del settore [Fratelli di Taglia, Cinquequattrini] che riusciranno a mettere insieme spettacoli prodotti per l’occasione, interventi di compagnie internazionali, allestimenti scenici e scenografie’urbane’ di grande suggestione e professionalità di svariate espressioni teatrali”.

Sistri ripercorre i vari studi fatti sulla cultura tradizionale romagnola, sulla base dei quali si può dire che il mondo popolare-tradizionale romagnolo era permeato di elementi magici che vedevano protagoniste le streghe e non solo.

“In quella che è stata definita ‘cultura del sospetto’ bastava poco perché un accadimento negativo dell’esistenza (salute, amore, affari) fosse attribuito al potere malefico di un qualche individuo esterno alla famiglia o comunque ritenuto ostile per una qualsiasi ragione, anche la più inspiegabile e insospettabile”.

La memoria e i riferimenti alla cultura tradizionale hanno ispirato le origini della festa, ma sin dall’inizio si è posta la questione di come la tradizione stessa potesse rappresentare un punto di partenza per costruire un “fatto culturale e sociale” nuovo, capace di coinvolgere tutta la collettività ed assumere un valore originale dal punto di vista della valorizzazione della realtà locale.

La “particolarità” del tema ha dato vita a numerosi fraintendimenti. “Non c’è dubbio che esistano possibili diffidenze e dubbi su un tema come quello delle streghe e della stregoneria, che inevitabilmente richiama aspetti riconducibili al mondo dell’occulto, dell’esoterismo, del paranormale, delle arti magiche e divinatorie e, in genere, di una ‘irrazionalità magica’ che si presta a interpretazioni e convinzioni più o meno insidiose e ‘devianti’ dal raziocinio. Inutile nascondere che esiste un ‘mondo parallelo’ dove l’occulto e l’irrazionale anche nella contemporaneità, esercitino un loro pericoloso fascino e conquistino adepti”.

Con queste tendenze e con questi mondi più o meno ‘esoterici’, la Notte delle Streghe di San Giovanni ha negli anni definito il proprio rapporto. Nella sua concezione e nel suo sviluppo si è affermato il carattere ludico dell’evento e tutto ciò che di “arcano” è entrato nella festa è stato sempre alleggerito dei suoi significati “oscuri” e riportato ad una dimensione esplicitamente ludica e spettacolare. L’Amministrazione Comunale negli anni ha vigilato ed è intervenuta per evitare ogni azione e presenza pericolosa in tal senso.

Una festa così ampia, coinvolgente ha visto, fin dalla sua nascita, un confronto tra le varie anime del paese e ha richiesto un’ampia partecipazione e collaborazione. Negli ultimi anni venti associazioni cittadine sono state coinvolte nella organizzazione e gestione della festa, in particolare la Pro Loco. Associazioni che hanno messo al servizio della festa dalle 500 alle 600 persone per ogni edizione.

Conclude il racconto Sistri: “Quando intorno a un’idea, a un evento, si raccoglie ogni anno un intero paese, vuol dire che nel tempo è maturato qualcosa di importante, qualcosa di vivo e vitale per la comunità (…). La Notte delle Streghe è a tutti gli effetti un ‘fatto sociale’, una festa che ha segnato e segna la storia e la vita del paese. Da trent’anni, in quelle sere di giugno, sarà per l’aria profumata di inizio estate, per la luce felice delle giornate lunghe, per le notti brevi e calde, per la passione e l’impegno di molti, qualcosa di bello succede nel paese di San Giovanni”.

Il prossimo appuntamento per tutti, per la 31.a edizione della Festa delle Streghe a San Giovanni in Marignano, è dal 19 al 23 giugno 2019.

Paolo Zaghini