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15 agosto 1916 – Rimini di nuovo nell’incubo del terremoto


15 Agosto 2024 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 15 agosto 1916 una scia sismica si verifica fra Rimini e Pesaro. Si pensa agli ultimi strascichi del terremoto accaduto il 17 maggio.  

1916, il primo disastro

“Tutta la giornata di martedì 15 sulla spiaggia da Bellaria a Pesaro fu un succedersi di scosse di terremoto con un sensibile progresso di intensità. Nullostante, Rimini – provata a ben maggiori tormenti – non cessava dalle abituali occupazioni, già avvezza da qualche mese al ripetersi di più o meno intensi movimenti tellurici: alla spiaggia continuava nella solita vita di gioconda animazione…” [Il Resto del Carlino, 1916.08.18].

“Verso le ore 23 le ire del sottosuolo si placarono […] ma la gente non si azzardò di dormire nelle case e nelle ville e si accampò alla meglio, su materassi gettati dove vi fosse un poco di riparo dal vento e dalla guazza, oppure si ricoverò più comodamente nei capanni a mare. Coloro i quali erano venuti per qualche giorno, approfittando del Ferragosto, rifecero in fretta e furia le valigie e scapparono a Bologna” [L’Avvenire d’Italia, 1916.08.18].

È il preludio a quanto sarebbe successo il giorno dopo.

terremoto-rimini-16.08.16

La rappresentazione grafica dei terremoti a Rimini e dintorni il 15 e 16 agosto 1916

1916 atto secondo: la catastrofe di Ferragosto

Come ricorda Romano Camassi dell’INGV – Bologna«I Comuni colpiti dai terremoti del 1916, e dai successivi terremoti dell’Appennino Settentrionale, sono stati classificati sismici nel 1927. Ma solo una decina di anni dopo (Decreti Ministeriali n. 1193 del 27/07/1938, n. 33 del 18/11/1938 e n. 287 del 7/08/1941) Rimini, Riccione e altri comuni del riminese e pesarese sono stati cancellati dall’elenco dei Comuni nei quali era obbligatoria l’osservanza delle speciali norme sismiche, con la seguente motivazione: “…l’assoggettamento delle norme del decreto citato costituisce un notevole intralcio allo sviluppo edilizio di quella zona, di cui vari centri sono importanti stazioni balneari”.

Questa paradossale vicenda ha fatto sì che fino al 1983, anno in cui questi Comuni sono stati di nuovo classificati sismici (su questo vedi qui), lo sviluppo edilizio dell’area sia avvenuta in assenza di normativa sismica».