HomeLa Torre di Babele rimineseLa storia irripetibile delle scuole d’infanzia di Riccione


La storia irripetibile delle scuole d’infanzia di Riccione


20 Settembre 2020 / Paolo Zaghini

Maddalena Piccari: “Ciao, signorina. La storia di un’epoca irripetibile attraverso il racconto di un’insegnante appassionata: dall’asilo, alla scuola materna, alla scuola dell’infanzia nel Comune di Riccione dagli anni ’50 al 1989” – Associazione ex Dipendenti Enti Pubblici di Riccione.

Il volume di Maddalena Piccari è un’opera che ripercorre la storia delle scuole dell’infanzia comunali di Riccione dalla loro nascita nei primi anni ’60 sino al 1989, quando l’autrice andò in pensione. In un mix di privato e pubblico, di storia personale e collettiva. Con l’inserimento di numerose testimonianze di protagonisti della vicenda scolastica riccionese.

Maddalena si forma, come molte altre maestre allora, alla Scuola Magistrale delle Maestre Pie a Rimini alla metà degli anni Sessanta. Ricorda i precetti dell’insegnante di pedagogia, psicologia, filosofia e didattica Emma Battista: “Questa è una scuola molto selettiva. Qui non ci si prepara a un mestiere, ma a una missione. Il soggetto principale è il bambino, il futuro della società e voi sarete preparate al difficilissimo compito di educare”.

Fra il 1961 e il 1963 il Comune di Riccione aprì sette scuole materne comunali. “Eravamo al 1° posto in Italia (dato ISTAT). Nessun altro Comune riusciva a coprire tutte le richieste e le esigenze dei cittadini nell’offerta educativa dai 3 ai 6 anni. Ogni quartiere ebbe la sua scuola”. Nel 1967 la Piccari, a 18 anni, iniziò ad insegnare nelle scuole materne comunali di Riccione.

La svolta qualitativa avvenne però quando nel 1964 fu eletto Sindaco Biagio Cenni, che istituì l’Assessorato alla Pubblica Istruzione affidandolo a Cleto Bagli. Arrivarono la medicina scolastica, il primo scuolabus, l’utilizzo della Colonia Bertazzoni dopo la donazione fatta al Comune nel 1970. Ma soprattutto fu avviata, fra il 1967 e i primi anni ’70, la costruzione di sei nuovi edifici scolastici ad hoc per le scuole materne: Fontanelle, Belvedere, Ceccarini, Mimosa, Piombino, Floreale, a cui si aggiungevano la Bertazzoni e la Savioli divenute statali negli anni ’80.

Il problema della formazione del personale e della sua direzione dai primi anni ’70 divenne un’esigenza avvertita dall’Amministrazione Comunale: la direzione delle scuole materne fu affidata dal 1971 al 1973 a Maria Teresa Casadei, poi dal 1973 al 1976 a Vincenzo Mascia e dal 1976 al 1990 a Lorenzo Campioni.

“Riccione aveva gettato le basi di un vero e organizzato progetto socio-educativo che faceva riferimento a contatti, instaurati nel tempo dall’Amministrazione Comunale con il CEIS di Margherita Zoebeli, i Comuni vicini e varie situazioni emiliane, tra le quali Reggio Emilia con Loris Malaguzzi”. Nel 1983 Francesco De Bartolomeis, tra i maggiori pedagogisti italiani, iniziò a collaborare con il Comune di Riccione e le sue scuole (e lo farà sino al 2006).

Maddalena per dodici anni, dal 1975 al 1987, insieme a tante altre colleghe partecipò ai corsi di formazione estiva al CEIS promossi dalla Zoebeli. “Ogni anno, nei primi quindici giorni d’agosto, frequentavamo il corso scelto condividendo l’esperienza con altri insegnanti di altre scuole di ogni ordine e grado. Si conoscevano tante persone, provenienti anche dall’estero con le quali avveniva uno scambio interculturale ed un arricchimento reciproco”.

Frequentazione di corsi di motricità, di ritmica, di musica, di espressione grafico-pittorica e di tanto altro.
Ricorda Margherita Zoebeli così: “Lei non parlava di metodo o di principi … lei aveva idee … e parlava a bassa voce per indurre all’ascolto. Credeva nel grande valore di un piccolo gesto come quello di salutare all’ingresso e all’uscita di scuola i singoli bambini, che rispondevano con un altrettanto semplice ‘Ciao, Signorina’ (frase che dà il titolo a questo libro) e iniziava le giornate nel cosiddetto ‘angolino’, un angolo appartato dove ci si dice tutto, sedendosi in cerchio”.

Nel libro di Maddalena c’è tanto CEIS, come centro formatore delle insegnanti delle scuole materne riminesi e regionali (come ha ricordato anche recentemente il volume La strada maestra. Tracce di storia delle scuole comunali dell’infanzia nei Comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna a cura di Lorenzo Campioni e Franca Marchesi, Zeroseiup, 2018).

Terzo Pierani, Sindaco di Riccione dal 1975 al 1991, ricorda le “insegnanti giovani, entusiaste e preparate, dirette e coordinate da un Direttore Pedagogico come Lorenzo Campioni. Il collettivo delle insegnanti, unitamente al Direttore, lavoravano insieme anche in orari extrascolastici, scambiandosi esperienze, facendo aggiornamento e socializzando. In questo modo abbiamo raggiunto un livello di gestione molto alto”.

Maddalena ricorda tantissime esperienze fatte e vissute nel corso dei decenni dalle insegnanti e dai bambini riccionesi. Ma ricorda anche i nomi di tanti protagonisti, dai più umili come bidelli, cuoche, autisti a tanti insegnanti e di tanti collaboratori importanti. Alla fine riesce a ricostruire il puzzle della storia delle scuole materne riccionesi sviluppatesi nel corso di trent’anni, fra il 1960 e il 1990.

Chiude il volume questa considerazione: “La vita è bellissima. E’ un dono che ci porta alla curiosità e alla ricerca continua. La salvezza sta nel rimanere bambini: sinceri, puri, solari, pronti a sfidare qualsiasi cosa per vedere sempre cosa c’è dopo e di meglio … perché loro si stupiscono! Non è mai tardi per educarsi ed educare allo stupore smarrito. Importante è iniziare”.

Il volume contiene alcune centinaia di foto che arricchiscono e impreziosiscono i testi, per gran parte provenienti dall’archivio fotografico personale dell’Autrice.

Paolo Zaghini