HomeCultura“Lilli” Sebastiani, il sindaco che portò Misano sul mare


“Lilli” Sebastiani, il sindaco che portò Misano sul mare


7 Giugno 2020 / Paolo Zaghini

Misano Adriatico nel 1945 era un comune completamente agricolo, con poco più di 4.000 abitanti. Ancora nel 1951 contava solo 5 alberghi. Era uscito dalla guerra con gravi danni agli edifici e alle infrastrutture pubbliche.

Nell’autunno 1944, subito dopo l’arrivo delle truppe alleate, il CLN locale aveva provveduto a nominare una Giunta comunale e un Sindaco in attesa delle prime libere elezioni, che saranno però solo due anni dopo, ad ottobre 1946.

Scriverà Vincenzo Rossi, consigliere democristiano misanese dal 1988 al 1990, nel suo libro “Misano A. ieri e oggi”, pubblicato dall’Associazione Albergatori di Misano nel 1984: la Giunta CLN era “composta da membri di diversa estrazione politica, ma con una netta maggioranza socialcomunista. Ne è a capo con funzioni di Sindaco, il sig. Armando Ramenghi, radiotecnico bolognese, trasferitosi per matrimonio nella vicina frazione di Scacciano. Convinto marxista, ex partigiano, è salito alla ribalta rapidamente e, come una meteora, è ripiombato nell’oscurità con le prime elezioni amministrative del dopoguerra. Lo si ricorda come un uomo duro, inflessibile, talvolta impulsivo, ma onesto e ligio al dovere. Vagheggiava processi sommari, condanne per direttissima, epurazioni di massa. Diversi impiegati comunali furono licenziati in tronco, perché ritenuti compromessi con il passato regime”.

Ma sin dall’estate 1945 si andava imponendo nel Partito comunista locale un giovane non ancora trentenne: Nicola Sebastiani, con un soprannome che lo seguirà per tutta la vita “Lilli”.

1953. Nicola Sebastiani a 35 anni

Nicola era nato a Perugia il 14 aprile 1918 da Carolina Brachetti e Adamo Sebastiani. La famiglia già a metà degli anni Trenta era in Romagna, a Bertinoro. A 17 anni, con il diploma di terza superiore industriale, si arruolò volontario, rispondendo ad un bando per un corso di 18 mesi per allievo sergente pilota. Girerà per gli aeroporti di Parma, Foggia, Grottaglie a Taranto. Il 30 ottobre 1936 venne promosso sergente pilota ed il 21 maggio 1937 terminò l’arruolamento.

Il 16 settembre 1937 Nicola verrà iscritto all’anagrafe del Comune di Misano Adriatico, dove c’era già la madre.
Neanche un anno dopo, il 3 giugno 1938, venne però richiamato in servizio ed inviato in Africa Orientale Italiana, con destinazione Massaua, capitale dell’Eritrea. Qui arrivò l’11 giugno 1938. Dal suo ruolino militare risulta che prese parte a diverse azioni di guerra nel Corno d’Africa fra l’11 giugno 1940 e il 6 aprile 1941, quando fu catturato dagli inglesi. Rimase in prigionia in Africa sino al rimpatrio a Bari, il 22 settembre 1944, già liberata dalle forze nazi-fasciste.
Qui fu trattenuto dalle autorità militari sino al 23 gennaio 1945, sottoposto a interrogatori sul suo comportamento in prigionia (prassi usuale per tutti quelli rientrati in Italia dopo essere stati prigionieri di guerra). La commissione lo giudicò “incensurabile”, che credo voglia dire che non ci fu nulla da eccepire sulla sua condotta militare durante la prigionia.

Il 25 aprile 1945 fu trasferito a Roma, promosso maresciallo pilota e subito dopo posto in congedo illimitato. Aveva appena compiuto 27 anni, di cui oltre sette passati come militare.
Il 5 febbraio 1951 fu decorato con Croce di Guerra di 1.a classe.

19 giugno 1966. Misano Adriatico, piazzale del Comune. Gli studenti all’inaugurazione del Monumento ai Caduti. Al centro con la fascia il Sindaco Nicola Sebastiani

Nell’estate 1945 arrivò a Misano Adriatico. Qui si iscrisse al PCI e partecipò sempre più attivamente alla intensa vita politica locale impegnata nello sforzo di ricostruire quanto era stato distrutto dalla guerra. A fine anno, il 6 dicembre, a Gubbio convolò a nozze con Maria Teresa Ascani (1922-2009), eugubina, maestra elementare.

Così Rossi lo descrive: “Dal multiforme firmamento marxista stava intanto emergendo, con indiscussa autorità, un nuovo astro, destinato a brillare per decenni nella vita politica misanese: Nicola Sebastiani. Di origine umbra, ma da tempo residente a Misano con la madre, sig.ra Brachetti, ottima insegnante elementare nella vicina frazione di Ca-Rastelli. Fino allora poco conosciuto negli ‘ambienti che contano’, per via del conflitto che lo accolse fra i primi, intrepido aviatore, e lo tenne per più anni in varie zone operative dell’Europa e dell’Africa; aderì con perfetto tempismo al PCI, divenendone subito, a livello locale, uno dei massimi esponenti. Giovane dinamico, intraprendente, dall’aspetto più teutone che latino, ma capace di adattarsi alle più svariate situazioni: duro e malleabile insieme, raffinato e semplice, distaccato e cordiale. Un politico nato, con tutti i carismi del perfetto dirigente”.

L’attività professionale di Sebastiani variò numerose volte nel corso degli anni: rappresentante di mattonelle, fotografo, gestore di un impianto di go-kart, insieme ad altri, in un terreno al confine tra Misano e Cattolica.

Intanto dal matrimonio nacquero tre figli: Maurizio (1946-2013), Loretta (1947) e Serenella
(1949).

1968 circa. Misano Adriatico. Riunione del PCI. Al tavolo il segretario del PCI misanese Romolo Bianchi. Al microfono il Sindaco Nicola Sebastiani

Alle prime elezioni amministrative locali, il 6 ottobre 1946, Sebastiani è nella lista unitaria PCI-PSI che si confronterà con l’unica altra lista presente, quella democristiana. I votanti furono 2.257 (pari all’84,31% degli aventi diritto): la lista dei partiti di sinistra ottenne 1.467 voti, quella democristiana 539 voti. 213 i voti non validi. Vigente il sistema maggioritario per i piccoli comuni la lista PCI-PSI ottenne 16 consiglieri su 20, la DC 4 consiglieri. I 16 consiglieri di maggioranza erano 8 del PSI e 8 del PCI.

Il 13 ottobre 1946 la maggioranza consiliare elesse Nicola Sebastiani a Sindaco di Misano. Ricoprirà ininterrottamente l’incarico sino al novembre 1960, venendo rieletto per altre due volte dopo le elezioni del 27 maggio 1951 e del 27 maggio 1956, sempre alla guida di una lista unitaria PCI-PSI.
Nelle tre elezioni del 1946, del 1951 e del 1956 fu sempre eletto in Consiglio (ma anche in Giunta dal 1950 al 1956) pure Agostino Casali, il comunista che Decio Mercanti, Presidente del CLN provinciale e Segretario della Federazione Comunista clandestina, indicò come referente del PCI misanese sin dal 1944.

Estate 1974. Misano Adriatico, Festa de L’Unità. Al microfono Gianfranco Borghini, membro della Direzione nazionale, responsabile dei problemi del lavoro. Sul palco da sinistra, il Segretario del PCI misanese Romolo Bianchi, l’Assessore al turismo Nicola Sebastiani, il Sindaco Antonio Semprini, Gianfranco Borghini

Il quinquennio 1946-1951 fu segnato principalmente dalla ricostruzione delle infrastrutture distrutte dalla guerra, soprattutto strade. Ma il clou dell’attività amministrativa fu la scelta di trasferire la sede del Comune da Misano Monte verso il mare. Il Consiglio Comunale il 18 gennaio 1948 prese la storica decisione. Nella delibera comunale venne scritto: “lo spostamento della Residenza municipale risponde alle esigenze della zona di Misano Mare, il cui centro è diventato il più importante di tutto il Comune e deve quindi divenire il capoluogo, e si avvia ad un sempre maggiore sviluppo; non solo, ma ritorna a vantaggio di tutto il comune che verrà così ad assumere una nuova fisionomia ed acquisterà carattere di Comune turistico-balneare, con indirizzo anche commerciale ed industriale, uscendo dall’attuale sua ristretta economia esclusivamente rurale”.
Per il trasferimento fu necessario attendere la costruzione del nuovo palazzo del Comune. Questo venne ultimato ed inaugurato nell’ottobre 1949.

Alle elezioni del 1951 entrò in Consiglio Comunale Giovanna Zoboli (e vi rimarrà sino a giugno 1975), una delle più importanti donne comuniste della Federazione Riminese per ciò che riuscì a costruire in campo amministrativo in tema di scuola, assistenza, diritti femminili. Fu il pungolo del Sindaco Sebastiani per le numerose realizzazioni fatte dalla sua Amministrazione in campo sociale e scolastico a favore dell’infanzia.

Maggio 1980. Misano Adriatico. Conferenza stampa di presentazione del 58° Gran premio delle Nazioni di moto in calendario dal 9 all’11 maggio. Da sinistra, (…?), il Sindaco Antonio Semprini, il Presidente dell’Azienda di Soggiorno Nicola Sebastiani, in piedi il Presidente della Federazione Motociclistica Italiana (FMI) Francesco Zerbi, (…?), (…?), Mario Mulazzani di Cattolica

Attilio Gardini, nel secondo volume della “Storia di Misano Adriatico dal 1500 ai giorni nostri” (Ghigi, 1993), nel suo saggio dedicato a “Lo sviluppo economico e sociale”, scrive: “Il centro dell’attività politico-amministrativa si allontana così dall’epicentro del sistema agricolo e si insedia nella zona di espansione turistica. Il contrasto fra i due gruppi economici (agricolo-tradizionale e innovativo-turistico) è comunque ancora presente nel tessuto sociale e si esprime anche a livello politico: la delibera di trasferimento non è infatti unanime. E’ sostenuta solo dalla sinistra e in particolare dal Sindaco comunista, Nicola Sebastiani, ma è osteggiata dalla democrazia cristiana”.

Già in questa delibera del Consiglio Comunale del 1948 veniva indicata la strada del futuro per Misano Adriatico: lo sviluppo turistico. E questo fu l’impegno costante dell’Amministrazione e di tutte le forze politiche nel corso del decennio successivo. La popolazione passò dai 4.500 abitanti registrati dal censimento del 1951 ai 5.200 del censimento del 1961, per crescere a 6.350 con quello del 1971.
Nel 1938 sorse la prima pensione (Pensione Sole), ma nel 1951 gli alberghi a Misano erano ancora solo 5, divenuti poi 48 nel 1962.

Fino agli anni ’50 la parte costiera di Misano Adriatico, lunga quasi tre chilometri, fra Cattolica e Riccione, non aveva avuto alcuna rilevanza economica, al contrario dei comuni limitrofi. Cattolica tentò addirittura una operazione di fusione con Misano Adriatico per raddoppiare il proprio litorale, ma la proposta fu respinta con forza dai misanesi. La spinta impressa da Sebastiani negli anni però si incominciò ad avvertire: nel 1949 iniziarono a fermarsi nella stagione estiva i primi treni (anche se la costruzione della stazione avverrà solo nel 1972). Nel 1951 si costituì la Pro Loco, trasformata poi nel 1962 in Azienda autonoma di Soggiorno. Anche a Misano Adriatico, come in altre realtà della Romagna, saranno soprattutto mezzadri e piccoli proprietari che, scendendo dalle colline, avviarono le attività turistico-balneari. Tutti strettamente legati, per scelta ideologica e di classe, al Partito comunista a cui garantiranno anche nei decenni successivi i voti per governare Misano Adriatico. Ma lo sviluppo dell’economia turistica, tanto agognata, si verificherà solo nella seconda metà degli anni ’60.

12 luglio 1982. Misano Adriatico. Il giorno della elezione a Sindaco di Sergio Morotti. Da sinistra, Nicola Sebastiani, Sergio Morotti, Antonio Semprini

Alle elezioni del 6 novembre 1960 la lista unitaria PCI-PSI ottenne ancora una netta maggioranza su quella democristiana-socialdemocratica: 2.040 contro 710. I 16 consiglieri di maggioranza erano così ripartiti: 10 al PCI e 6 al PSI. Sindaco venne eletto, sulla base di accordi circondariali tra le Federazioni del PCI e del PSI, il socialista Tomaso Mulazzani. Sebastiani sarà in Consiglio Comunale, ma senza deleghe di Giunta.

Il socialista Mulazzani, bagnino e gestore di un ristorante a mare nella zona Brasile, sarà (per Rossi e Gardini) il primo “uomo del turismo”. Scrive Gardini: “E’ l’uomo della frontiera turistica: si impegna tenacemente nel conflitto con Cattolica e Riccione per la difesa dell’arenile insidiato dalle erosioni, comprende l’esigenza di una sostenuta espansione urbanistica per lo sviluppo del turismo e coglie anche la necessità di ricorrere a risorse esterne per realizzarlo”. Nel 1963 l’Amministrazione misanese firma una convenzione con la “Società di Porto Verde” per la costruzione di un villaggio e di una baia artificiale che assumerà il nome di “Porto Verde” su aree di proprietà della famiglia Ceschina. L’operazione non sarà però indolore, le critiche di diversi urbanisti saranno feroci: Stefano Pompei la bolla con l’appellativo “mostriciattolo neocatalano”. Ma assieme a “Porto Verde” è tutta l’economia turistica misanese che in quegli anni si muove: gli alberghi passeranno da 68 nel 1963 a 122 nel 1971, le presenze alberghiere da ca. 1.900.000 nel 1962 ad oltre 4.300.000 nel 1972.

Lo sviluppo di Misano Adriatico, dal dopoguerra ad oggi, è sempre stato condizionato dalla difficoltà di rapporti con la famiglia Ceschina, proprietaria di enormi aree in tutto il comune, molte delle quali prospicienti il mare. Gli strumenti urbanistici comunali hanno dovuto sempre tener conto di questo vincolo. Ma l’espansione urbanistica di Misano negli anni ’60 è travolgente, non solo nella zona a mare: nel 1962 venne approvato il progetto di Villaggio Argentina, nel 1963 i villaggi di Santa Monica e della Camilluccia.

Alle elezioni del 22 novembre 1964 per la prima volta dal dopoguerra PCI e PSI si presentarono separati, sull’onda della nuova politica di alleanza DC-PSI a livello nazionale. Il PCI ottenne un ottimo successo con oltre il 55% dei voti: il PCI prese 1.906 voti e 12 consiglieri, la DC 837 voti e 4 consiglieri, il PSI 442 voti e 4 consiglieri. Il 21 dicembre 1964 una maggioranza monocolore PCI rielesse per la quarta volta Sindaco Nicola Sebastiani. In Giunta entrò anche il segretario locale del PCI, il giovane Romolo Bianchi che avrà la delega più bollente, quella all’urbanistica.

Luglio 1984. Misano, Portoverde. Conferenza stampa di presentazione della Regata d’altura. Da sinistra, il Presidente dell’Azienda di Soggiorno Nicola Sebastiani, (…?), il Sindaco Sergio Morotti, (…?)

Scrive Stefano Pompei, sempre nel volume di Ghigi, che “gli ambienti politici più attenti del PCI riminese (…) ravvisarono nel comportamento amministrativo in materia urbanistica tenuta dalla piccola Misano, ultima arrivata al traguardo turistico, un serio pericolo per quelli che erano in assoluto, grazie soprattutto all’avara ostinazione di Ceschina, gli ultimi scampoli di territorio libero della Costa Gioiosa”. Fu per questo che per tutto il quinquennio grande attenzione venne data alla realizzazione del primo PRG comunale che però ebbe una vita realizzativa difficilissima. Il Sindaco Sebastiani non riuscì a portarlo in porto. La sua approvazione avvenne solo nel 1974, con il nuovo Sindaco Antonio Semprini. Alle elezioni del 7 giugno 1970 Sebastiani era stato ancora rieletto Consigliere comunale ed entrò nella nuova Giunta PCI-PSIUP, ottenendo la delega al turismo. Egli rimarrà in Consiglio sino al giugno 1975, con una permanenza ininterrotta nell’organismo elettivo misanese di quasi 29 anni.

Anche l’iter della costruzione dell’Autodromo Santamonica, avviatasi con Sebastiani Sindaco al momento della firma della Convenzione fra Comune e Società Santa Monica il 22 febbraio 1969, si concluse il 6 agosto 1972, con il primo Gran Premio d’Apertura con due gare d’auto: la formula 3 e il Trofeo marche 2000. Sindaco Antonio Semprini, con a fianco l’assessore al turismo Sebastiani.

1987. Autodromo Santamonica. Gran Premio motociclistico di San Marino e della Riviera di Rimini. Consegna a Francesco Zerbi, Presidente della FMI, di una targa ricordo da parte del Sindaco Sergio Morotti. Da sinistra, il Presidente dell’Azienda di Soggiorno Nicola Sebastiani, Francesco Zerbi, Sergio Morotti

Nel 1974 l’impresario David Zard aveva predisposto l’organizzazione di un festival rock che si sarebbe dovuto tenere all’autodromo. Avrebbe dovuto essere la replica italiana di Woodstock, con la partecipazione di artisti che cinque anni prima erano saliti sul palco di quell’evento epocale, a iniziare da  Alvin Lee con i Ten Years After, ma anche della massime star del momento come Rod Stewart, Lou Reed, Tim Buckley, Billy Preston, la Mahavishnu Orchestra di John McLaughlin, i Deep Purple. In tutto una quarantina di band fra straniere e italiane (fra cui gli Edoardo Bennato e Banco del Mutuo Soccorso); a un certo punto si favoleggiò dell’arrivo anche di Santana, Bob Dylan e Rolling Stones. Il festival venne ampiamente pubblicizzato sui media (“Santa Monica Rock Festival – Misano Adriatico – dal 25 al 28 Luglio 1974” 2000 lire un giorno, 5500 tutto l’evento), ma fu annullato all’ultimo momento per motivi di ordine pubblico, causando scontri e incidenti, dal momento che erano già stati venduti moltissimi biglietti.

Sebastiani nel 1975 ha 57 anni, ma nessuna voglia di smettere di occuparsi dei problemi della sua città. Nel gennaio 1976 fu nominato dalla Regione Emilia-Romagna Presidente dell’Azienda di Soggiorno di Misano Adriatico. Per dieci anni, sino alla primavera del 1986, allo scioglimento delle Aziende di Soggiorno comunali e la nascita delle APT provinciali, ricoprì questo incarico con passione e capacità di promozione di Misano Adriatico sui mercati turistici nazionali ed internazionali. Tante le manifestazioni che lo videro partecipe legate all’Autodromo, alle gare veliche di Portoverde, all’intrattenimento degli ospiti a Misano Adriatico.

1 dicembre 1989. Misano Adriatico, Chiesa dell’Immacolata Concezione in Via Dante. Funerale di Nicola Sebastiani. Sulla destra il Sindaco Sergio Morotti tiene l’orazione funebre

Nicola Sebastiani morì il 29 novembre 1989, a 71 anni, dopo una lunga malattia. I funerali si svolsero l’1 dicembre, commemorato dal Sindaco Sergio Morotti e ricordato come il principale artefice della crescita e della trasformazione di Misano Adriatico da località prettamente agricola a importante centro turistico.

Paolo Zaghini