HomeEconomia e LavoroQuesta volta è fatta, Hotel Duo.Mo di Rimini a Leonardo Patacconi

Aggiudicato all'asta per 2,5 milioni, nessun'altra offerta concorrente dopo un precedente rilancio


Questa volta è fatta, Hotel Duo.Mo di Rimini a Leonardo Patacconi


22 Febbraio 2023 / Redazione

L’hotel DuoMo di Rimini va a Leonardo Pataacconi. Questa mattina al tribunale di Rimini si è tenuta una nuova asta, dopo che un gruppo milanese aveva fatto pervenire un rilancio da 2,45 milioni di euro sulla prima offerta del 33enne imprenditore riminese, che era stata di 2,3 milioni. Oggi Patacconi ha messo sul piatto 2,5 milioni e questo è diventato il prezzo d’acquisto definitivo, dal momento che non vi è stata nessuna ulteriore proposta.

Leonardo Patacconi con questo investimento rientra nel mondo del turismo riminese dopo la vendita, nel 2018, del gruppo  Condor al gruppo Gruppo Uvet.

Era costato almeno 10 milioni, l’avveniristico 4 stelle situato nel cuore della città in via Giordano Bruno. Progettato nel 2006 dall’archistar israeliana Ron Arad, è dotato di 34 camere e nove suite. Voluto fortemente da Pier Paolo Bernardi, l’imprenditore riminese che aveva gestito anche il Grand Hotel di Rimini, che tuttavia da anni non ha più nulla a che fare con il Duo.Mo. L’albergo era diventato di proprietà della John Perry srl oggi in fallimento ed era gestito fino al 2020 dalla Ghp srl, attualmente in liquidazione, che negli anni a pieno regime pagava un canone attorno al 12%-13% dei ricavi totali dell’hotel. La struttura vantava un giro d’affari di circa 1 milione, con la marginalità operativa (ebitda) che nel 2019 si attestava attorno al 10% dei ricavi complessivi. Poi le difficoltà della pandemia, fino a un accumulo di debiti non più sostenibile.

Dopo il fallimento, la prima asta si era tenuta il 30 giugno dello scorso anno con un prezzo di partenza fissato a 3,950 milioni. Andata deserta questa e altre sedute, il 7 dicembre era arrivata l’ferrta di Patacconi di 2,2 milioni. Sembrava fatta, ma poi a sorpresa sul tavolo del curatore fallimentare, il notaio Andrea Ferri, era giunto il rilancio di una società di Milano, dietro la quale qualcuno aveva ipotizzato la presenza di un personaggio riminese. Società che non si è fatta viva all’asta di oggi, chiudendo definitivamente la partita.