Home___primopianoRimini, La Settima Arte: un videomessaggio di Papa Francesco per “La strada” di Fellini

Il 2 e 3 maggio si celebra il 70° anniversario dell'opera che valse al regista riminese il primo Oscar


Rimini, La Settima Arte: un videomessaggio di Papa Francesco per “La strada” di Fellini


29 Aprile 2024 / Redazione

Sarà il videomessaggio di Papa Francesco ad aprire le giornate di studi che il 2 e 3 maggio celebreranno a Rimini l’anniversario dei 70 anni de La strada di Federico Fellini

“Com’è noto Papa Francesco è un grande estimatore di Fellini e del film “La strada” in modo particolare. Così, quando ha saputo del nostro convegno, ha voluto partecipare a modo suo ed è quindi davvero un onore per noi aprire queste due giornate dedicate ai 70 anni del film con un saluto di Papa Francesco, che ci racconta il suo personale rapporto con “La strada”.

Una notizia importante per la città di Rimini e tutto il territorio della Romagna che inizieranno a celebrare la significativa ricorrenza con il convegno organizzato da Fellini Museum Rimini e Dipartimento delle Arti – Università di Bologna in collaborazione con Cineteca Comunale di Rimini, La Settima Arte – Cinema e Industria, CFC (Culture, Fashion, Communication International Research Centre). Il convegno si inserisce nel programma della sesta edizione de La Settima Arte Cinema e Industria, la Festa del Cinema di Rimini che si terrà dal 2 al 5 maggio ed organizzata da Confindustria Romagna, Università di Bologna- Dipartimento delle Arti con la collaborazione del Comune di Rimini e del Museo Fellini.

Già nell’intervista realizzata da monsignor Dario Viganò e pubblicata nel 2021 nel libro “Lo sguardo: porta del cuore. Il neorealismo tra memoria e attualità”, Bergoglio aveva svelato: «Tra i film che i miei vollero assolutamente che noi conoscessimo c’erano proprio quelli del neorealismo. Tra i dieci e i dodici anni credo di aver visto tutti i film con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, tra cui “Roma città aperta” di Roberto Rossellini che ho amato molto. Per noi bambini in Argentina, quei film sono stati molto importanti, perché ci hanno fatto capire in profondità la grande tragedia della guerra mondiale».

“La strada” di Fellini, aveva sottolineato Papa Francesco, «è il film che forse ho amato di più. M’identifico molto in quel film, in cui troviamo un implicito riferimento a san Francesco. Fellini ha saputo donare una luce inedita allo sguardo sugli ultimi. In quel film il racconto sugli ultimi è esemplare ed è un invito a preservare il loro prezioso sguardo sulla realtà. Penso alle parole che il Matto rivolge a Gelsomina: “Tu sassolino, hai un senso in questa vita”».

Secondo il Papa, è «un discorso profondamente intriso di richiami evangelici. Ma penso a tutto il percorso di Gelsomina: con la sua umiltà, con il suo sguardo pienamente limpido, riesce ad ammorbidire il cuore duro di un uomo che aveva dimenticato come si piange. Questo sguardo puro degli ultimi è capace di seminare vita nei terreni più aridi. È uno sguardo di speranza, che sa intuire la luce nel buio: per questo va custodito».

E aveva concluso con un pensiero sulla «qualità più importante dello sguardo neorealista». «E’ quella di aver saputo guardare non solo dentro la storia, ma anche dentro il cuore degli uomini. In questo sta la sua catechesi di umanità: valida allora e valida oggi. Uno sguardo che tocca la realtà, ma anche il cuore, è uno sguardo che la realtà la trasforma. Non è uno sguardo che ti lascia dove sei, ma è uno sguardo che ti porta su, che ti solleva, che ti invita ad alzarti». Il cinema neorealista, c «ha avuto questo potere, proprio della grande arte, di saper cogliere nell’inverno ciò che era già primavera. È uno sguardo che nelle tenebre custodisce il gusto e il senso della luce. È uno sguardo di svelamento: là dove noi non vediamo che un limite, l’occhio del poeta e dell’artista costruisce passaggi, apre brecce negli sbarramenti, scorge i segni di una realtà più bella e più grande. Abbiamo tanto bisogno di questo sguardo».