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I nostri bagnini vogliono tutto senza dare niente e la favola dei 12mila appartamenti sfitti


Rimini, un parcheggio multipiano al posto del Teatro Novelli


15 Aprile 2023 / Maurizio Melucci

Al posto del Teatro Novelli un parcheggio multipiano

Qualche sera fa in una cena tra amici, parlando del più e del meno e commentando i problemi di parcheggi registrati durante il ponte pasquale, un commensale se ne esce con una battuta perentoria: “Cosa aspettano a trasformare il teatro Novelli in un parcheggio”.

E’ una proposta che condivido, pur sapendo che sicuramente vi saranno tanti che diranno che è una proposta sciagurata, che va contro la cultura, che si impoverisce Rimini nel momento in cui si candidata a capitale italiana della cultura e molto altro ancora.

Sono consapevole anche della storia del Teatro Novelli. Inizialmente chiamato Arena al Lido e solo in seguito intitolato al grande attore Ermete Novelli, prende forma alla fine dell’Ottocento. Nella primavera del 1895 il Consiglio comunale delibera la costruzione di un palcoscenico in muratura al centro dell’area ex ippodromo, tra lo stabilimento balneare e il porto canale, così da ospitare spettacoli nella stagione estiva. Oltre al palcoscenico fisso, il resto della struttura è un’arena lignea che viene montata a giugno e smantellata a settembre.

Dopo la demolizione, nel 1925, sulla stessa area viene edificato il nuovo Teatro “Ermete Novelli”, una sala moderna e funzionale in stile Novecento, realizzata in cemento armato su progetto di Oddo Rondini ed Enrico del Piano. Risparmiato dai bombardamenti fu restaurato e riattivato nel 1947.

La proposta di realizzare un parcheggio su quell’area ha una motivazione esclusivamente di carattere funzionale e di utilizzo di quelli che vengono definiti i “contenitori culturali”.

Rimini in questi anni ha completato la ricostruzione del teatro Galli. Era scontato che con l’apertura dell’attività del Galli le funzioni del Novelli sarebbero cessate. Ma oltre al Galli Rimini ha il teatro degli Atti, il Fulgor che si presta a diverse attività. E’ in corso la riqualificazione dell’ex cinema Astoria diventato di proprietà comunale. Da non dimenticare l’auditorium del palazzo dei congressi.

Ebbene la domanda è semplice. Rimini nella sua articolazione pubblica e privata è in grado di gestire questi spazi culturali facendoli diventare luoghi di attività reale e non saltuaria compreso il teatro Novelli? Rimini ha le risorse finanziarie per gestire tutti queste strutture culturali? Se la risposta è affermativa allora si faccia un progetto di restauro del Teatro Novelli (ne ha tanto bisogno) si faccia un piano di utilizzo con relativi costi gestionali annuali.

Viceversa, se non vi sono le condizioni economiche e gestionali se ne prenda atto e si trasformi il Novelli in parcheggio multipiano. Sarebbe la soluzione (sicuramente in buona parte) del problema dei parcheggi a marina centro, si eviterebbe di realizzare il parcheggio interrato in piazzale Fellini (soluzione che va evitata comunque perché troppo costosa) e si riqualificherebbe l’area.

I parcheggi multipiano possono essere anche opere edilizie di grande qualità.

 

I bagnini non smettono mai di stupire

Qualche settimana fa i bagnini chiedevano al Comune di Rimini un nuovo piano spiaggia per poter realizzare “piscine vere, dove sia possibile nuotare, quindi profonde almeno un metro, un metro e dieci. Poi anche i giochi d’acqua che però sono un’altra cosa. Quindi i chiringuito e i centri benessere con tanto di vasche idromassaggio”. Non è finita qui. Chiedono anche di fare il “mare d’inverno”.  In questo caso la soluzione che prospettano è legata allo sport, dal volley al beach tennis. «Chiediamo la possibilità di allestire campi attrezzati per l’utilizzo invernale, ombrelloni e lettini dei mesi estivi non giustificano investimenti così importanti». Quando si parla di campi attrezzati vanno intesi con strutture coperte. La spiaggia d’inverno trasformata in un enorme centro sportivo con strutture coperte. Il mare d’inverno pensato dai nostri concessionari potrebbe apparire come le serre in agricoltura con un forte negativo impatto ambientale.

Dopo pochi giorni, il Comune di Riccione prima e il Comune di Rimini poi decidono con la loro ordinanza balneare di proseguire l’attività di salvamento fino al 17 settembre. L’ordinanza regionale stabilisce che il servizio di salvamento debba esserci fino al secondo weekend di settembre in questo caso il 10 settembre. L’ordinanza regionale mette la condizione minima. Bene hanno fatto Rimini e Riccione di prorogarla di una settimana.

Apriti cielo. Le associazioni e le cooperative dei bagnini hanno disertato il tavolo di concertazione con il comune di Rimini. Hanno fatto comunicati di “fuoco” contro Rimini e Riccione. “Avere una settimana di servizio di salvamento in più, scrivono i bagnini, ha senso se si promuovono eventi, se alberghi, attività commerciali e pubblici esercizi rimangono aperti, altrimenti diventa solo uno spot per la frenesia di apparire.”

Questa è proprio bella. Dal pubblico “vogliono tutto”: piscine, campi da gioco invernali, chiringuito, eventi, promozione sui mercati, anche una concessione con durata eterna. In cambio alzano le barricate per una settimana in più di salvamento.

Anche per questa ragione penso che le evidenze pubbliche vadano fatte rapidamente per dare la possibilità a chi vuole investire sulla spiaggia di poterlo fare salvaguardando anche l’interesse pubblico. Occorre cambiare, innovare. La concorrenza serve a questo.

Mauro Vanni

Mauro Vanni Presidente degli Operatori Balneari di Confartigianato con Matteo Salvini

Emergenza casa

Ritorno su questo aspetto dopo la “pillola” della settimana scorsa. L’occasione viene da una intervista dell’assessore alle politiche sociali Kristian Gianfreda. Dice l’assessore: “..la disponibilità di immobili in affitto in questo momento è assolutamente insufficiente, tanto più che in città figurano ben 12mila abitazioni sfitte di cui più della metà sopra la ferrovia e non in area ad alta vocazione turistica. Dunque le case ci sono, il problema deriva dal rischio di concederle in affitto. L’alternativa è Airbnb: affitti brevissimi con cui si guadagna meno però non si rischia quasi nulla”.

Sono anni almeno oltre trenta, che periodicamente viene citato il dato degli appartamenti sfitti. Varia dai 10mila fino a punte di 12.500. Nella mia esperienza non sono mai riuscito a capire da dove venivano fuori questi dati. Non certo dai contatori a zero consumo (sono in numero ridottissimo), non credo che vi siano migliaia di appartamenti senza allaccio di luce, acqua e gas.

Non dal pagamento Imu per il numero delle case a disposizione perché rientrano tante tipologie di abitazioni: seconde case per periodi di vacanza, case affittate a studenti, appartamenti per affitti brevi. Per cui sarebbe interessante conoscere sulla base di quali dati certi si parla di oltre 10mila appartamenti sfitti. Il rischio altrimenti di mettere in pratica iniziative che non intaccano minimamente il problema della casa a Rimini