Home___aperturaGabriele Facchini, Karate per ripulirsi dentro e fortificarsi fuori

Con lui non c'era nessun limite di età per diventare cintura nera


Gabriele Facchini, Karate per ripulirsi dentro e fortificarsi fuori


11 Giugno 2023 / Giuliano Bonizzato

In occasione del quinto anniversario dalla morte dell’Ing. Gabriele Facchini (12 giugno 2018) ripropongo la ‘Cronaca Malatestiana’ redatta l’anno che ha preceduto la sua improvvisa scomparsa.

– Ma dài, non posso crederci.

– Eppure è così. Dei miei coetanei, ormai, mi puoi capire solo tu che si sempre stato un vero sportivo…Gli altri mi prenderebbero per i fondelli…

– E quindi, il prossimo anno…

– Già. Esame finale a Bologna!

– Cintura nera di Karate alla tua bella età! Mi fai davvero invidia…Ma dimmi, come ti è venuta questa idea?

– Beh…La “colpa” è di un caro amico che è stato campione italiano e Maestro di Karate quinto Dan. E’ con lui che andrò a Bologna e… spero sia una soddisfazione per entrambi. Mi ha addestrato personalmente per sei anni. E tutto per puro spirito di amicizia. Pensa che quasi tutti gli istruttori federali che ora tengono palestra di arti marziali a Rimini e dintorni sono stati suoi allievi… Probabilmente lo conosci anche tu perché è un perito del Tribunale. L’ingegner Gabriele Facchini…

– Come no! E’ stato anche mio consulente di parte, toscanaccio simpaticissimo… Ma non conoscevo il suo passato sportivo.

– Beh, a farla breve, Gabriele che frequenta la palestra del suo ex allievo Maestro Francesco Angerame mi invita sei anni fa a “venire a dare un’occhiata”. Io, fino a quel momento, di arti marziali non avevo mai capito un tubo… E’ stato un colpo di fulmine…Quei movimenti plastici che sembrano una danza, quei colpi potenzialmente letali che si fermano a due millimetri dal viso, la sincronia e precisione dei gruppi che eseguono i “Katà”… Se hai già il fisico allenato, e i muscoli sciolti, il Karate puoi cominciare a praticarlo anche a tarda età perché non richiede particolari sforzi. Per lo più si tratta di movimenti a corpo libero, pugni e calci a vuoto, giravolte, parate… E’ una disciplina che privilegiando l’attenzione e la consapevolezza, si avvicina un po’ alla filosofia yoga… La mente viene continuamente sollecitata in armonia con la coordinazione muscolare e i riflessi…E ti senti pulito dentro e forte fuori…

– Scusa. Ma come concili tutto questo con la violenza di questo sport?

– Violenza? Che dici? Il Karate è innanzitutto rispetto per l’avversario. Ogni incontro comincia e finisce con il saluto. La forza senza gentilezza non ha alcun valore. E vedessi i i bambini (e le bambine!) con quale intensità e grazia riescono a controllare la loro aggressività! Dal Maestro Angerame ci voglio portare uno dei miei quattro nipotini. Me l’ha chiesto lui, che ha ormai otto anni, dopo che gli ho mostrato il filmato fatto da me in palestra con una ventina di quelli della sua età impegnati in una esibizione… Beh, anche stasera, alle 19.30, andrò in Via dei Padulli ad allenarmi con la supervisione di Gabriele… Perché non vieni con me a “dare un’occhiata” ? …Non si sa mai…Se vuoi ti passo a prendere….

Caro Gabriele! Te ne sei andato l’anno successivo a questa mia cronaca. Nessuno di coloro che come me hanno avuto la fortuna di averti come Amico e Maestro Ti potrà mai dimenticare. Un “Rei” particolare, a Te e a nome di tutti noi, dopo aver rivolto gli occhi a quella nuvola bianca lassù, dove siedono, a gambe incrociate, le persone gentili, forti, e buone che vorremmo tutti incontrare nella vita.

Giuliano Bonizzato