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Undici comunisti che hanno scritto la storia di Riccione


3 Ottobre 2021 / Paolo Zaghini

Paolo Zaghini – Daniele Montebelli: “Dai quaderni del tempo. Ritratti in bianco e nero” – Casa del Popolo Riccione / La Piazza.

Paolo Zaghini – Daniele Montebelli:In occasione della cena sociale dei soci della Cooperativa Casa del Popolo di Riccione il 7 ottobre, presso il Ristorante “Duc andam” a Spontricciolo, sarà presentato il volume “Dai quaderni del tempo” curato da me ed da Daniele Montebelli.

Il sottotitolo che il Presidente della Casa del Popolo Ezio Venturi ha voluto al titolo recita: “Una piccola raccolta di racconti e di storie di un recente passato che pure sembra essere già stato dimenticato. Un album di immagini sottratte alla polvere del tempo. Ritratti in bianco e nero di uomini del Partito Comunista Italiano”. Ovvero io e Daniele abbiamo raccontato le vite di undici comunisti riccionesi che dal 1945 al 2000, chi più chi meno, hanno contribuito a scrivere la storia di questa realtà comunale così importante del Riminese.

Io ho riproposto le biografie di sette dirigenti comunisti e pubblici amministratori di Riccione, già pubblicati negli ultimi anni su chiamamicitta.it (fanno parte di quella settantina di biografie che ho scritto di comunisti, donne e uomini, di tutti i comuni del riminese). Essi sono: Gianni Quondamatteo, Gualtiero Masi, Tommaso Enio Dellarosa, Biagio Cenni, Mario Masi, Italo Nicoletti, Valeriano Fantini. Invece Daniele ha scritto di Nicola Casali (“Colino”), Silvio Cesarini, Ercole Mario Maresta, Guglielmo Petrucci.

Personalmente ho preferito ricorrere “alle carte”, cioè ai documenti, ai giornali, ai libri, mentre Daniele ha preferito ricorrere alle testimonianze di parenti e amici. Ma il risultato non cambia: entrambi abbiamo portato conoscenze alla storia del PCI riccionese e dell’Amministrazione Comunale, arricchendo quel lavoro già fatto in questa direzione con i loro volumi da Rodolfo Francesconi “Dalla Maison du peuple alle cooperative case del popolo. Riccione e la sua casa del popolo” (Raffaelli, 2003), da Fabio Glauco Galli “La città invisibile. Segni Storie e Memorie di Pace Pane e Guerra” (Fulmino, 2008), e da Daniele Montebelli e Ezio Venturi “Via don Minzoni 1. Il Partito comunista italiano : Riccione” (La Piazza, 2015).

La Casa del Popolo, nata nel 1951, è entrata nella storia di Riccione. Un riferimento per la vita politica, culturale e sociale. E’ stata “la casa” della Sinistra. Un luogo dove si è sviluppato il processo democratico. Dove è cresciuta e ha trovato ospitalità la classe dirigente della Città. La Casa del Popolo ha svolto un’importante funzione di intrattenimento, di aggregazione per intere generazioni.

Il Presidente Venturi nella Presentazione del volume ha scritto: “Attualmente i Soci della Casa del Popolo sono 180 e presiedo un Consiglio di Amministrazione così composto: Enrico Angelini, Serafino Angelini, Luciano Forti, Roberto Santini, Omar Venerandi. L’impegno e la collegialità ci ha permesso di preservare i patrimoni, non solo per i nostri soci ma per la città stessa. A questo proposito, importante è stato l’accordo raggiunto con l’Amministrazione Comunale per la ristrutturazione dello Spazio Tondelli per dare alla città un centro culturale significativo e a misura delle sue necessità culturali e ricreative. Questa nuova iniziativa editoriale si inserisce nell’ambito delle attività culturali intraprese negli ultimi anni. Lo scopo è quello di ricordare i personaggi che hanno contribuito alla storia della nostra città. Per non dimenticare”. E diversi di questi uomini hanno pesato sulla storia della Casa del Popolo.

Nel frattempo, dalla Presentazione scritta nel maggio 2021, a settembre il Presidente della Casa del Popolo è cambiato, e nuovo Presidente al posto di Ezio Venturi, da poche settimane, è stato nominato Omar Venerandi,

Tutti i profili sono arricchiti da straordinarie fotografie d’epoca tratte dall’Archivio fotografico dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini: sono qui conservate decine di migliaia di immagini, raccolte in quasi trent’anni, nelle sezioni di partito, presso i dirigenti comunisti provinciali e locali, i militanti, le loro famiglie. Tutte digitalizzate e catalogate, con data, luogo, nomi. Un archivio fotografico unico nella Provincia di Rimini dedicato agli uomini che hanno fatto politica per il nostro territorio.

Tutti questi uomini facevano parte di un partito che in questo 2021 avrebbe compiuto cento anni (ed invece è scomparso nel 1991 proprio qui a Rimini), che si battevano per un ideale, per delle convinzioni, per una politica che era molto diversa da quella di oggi. Il partito era lo strumento per operare nel territorio e fra la gente. Giusto o sbagliato che fosse, il PCI è stato un grande partito in cui tantissima brava gente ha lavorato per il suo successo e per la sua affermazione fra i cittadini. Ascoltando e guidando la politica per dare risposte.

Il mondo è cambiato, i partiti della Prima Repubblica sono tutti scomparsi (PCI compreso), ed oggi sono altri i protagonisti sulla scena politica. E a volte mi domando se questi siano della stessa tempra di questi di cui racconto le biografie. Evito di darmi una risposta, così sono sicuro di non incorrere in raffronti difficili e antipatici.

Nella Presentazione alle sue biografie Daniele ha posto questa considerazione, che ritengo giustissima: “Il rischio dell’attuale fase contemporanea è quella di vivere un ‘eterno presente’ senza futuro e soprattutto senza passato”.

E prosegue: “Il Partito Comunista Italiano è stato un protagonista rilevante in questa nostra città. Ha guidato le amministrazioni comunali e nello stesso tempo è stato in grado di favorire l’accesso dei lavoratori e dei cittadini alla vita politica riccionese. Non solo questo è stato il Pci. I militanti, gli attivisti si sentivano parte di un movimento nazionale e internazionale. Il Pci non è stato privo di difetti e contraddizioni, ma non si può disconoscere che sia stato in grado di aver favorito la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini alla vita democratica del nostro Paese”.

Per i miei profili biografici, per chi avesse perso qualcuno dei racconti che ho fin qui scritto, essi sono conservati nella raccolta dei miei pezzi su chiamamicitta.it sotto la rubrica a piè dell’home page “Approfondimento”.

Paolo Zaghini

(Nell’immagine in apertura: 1952. Riccione. Inaugurazione della Casa del Popolo. Al centro l’on. Giuseppe Di Vittorio, Segretario Generale della CGIL. Alla sua sininistra il segretario della CGIL riccionese Anacleto Bianchi, l’on. Giuseppe Ricci. Alla sua destra il Segretario del Comitato Comunale del PCI Gualtiero Masi)