Home___apertura2024 anno zero per le spiagge italiane: cosa succede nei prossimi mesi

Il presidente Mattarella richiama il governo al rispetto delle norme Europee


2024 anno zero per le spiagge italiane: cosa succede nei prossimi mesi


2 Gennaio 2024 / Maurizio Melucci

Il 2024, nel bene (speriamo) o nel male (caos, ricorsi, sentenze) sarà un anno decisivo per la gestione degli arenili in Italia. Le concessioni sono scadute il 31 dicembre 2023, per sentenze ripetute del Consiglio di Stato. Il Governo non ha fatto nessun provvedimento conseguente. Nell’ultima riunione del Governo del 2023 è stata ascoltata una informativa del ministro Matteo Salvini che spiegava le ragioni della necessità di una ulteriore proroga. Ovviamente trattandosi di una semplice informativa non ha nessun valore di legge.

L’opinione pubblica è sempre più consapevole che i bandi per le spiagge non sono una penalizzazione per gli attuali concessionari ma un atto di libera concorrenza, di nuovi investimenti e di spiagge sempre più coerenti con le esigenze del turismo balneare, compreso l’aumento delle spiagge libere. L’Italia rischia inoltre, una infrazione Europea. Entro febbraio deve dare una risposta alle richieste di chiarimento della Commissione Europea. Le promesse fatte negli anni agli attuali concessionari, da numerose forze politiche si sono rilevate fuori luogo, impraticabili, contro il diritto italiano ed europeo. Vi sono movimenti come il coordinamento nazionale Mare Libero che negli anni è cresciuto d’importanza in Italia ed anche ascoltato in Europa. Purtroppo è mancato in Italia un movimento ampio dei consumatori. Le associazioni storiche se ne sono occupate in molti casi male ed in altri in appoggio agli attuali concessionari.

Nel nostro territorio è molto attivo e conosciuto in Italia l’avvocato Roberto Biagini, ex assessore al demanio nel Comune di Rimini, presidente del coordinamento nazionale Mare Libero. In questo inizio di anno l’avvocato Biagini ha mantenuto la promessa di attivarsi presso le amministrazioni comunali e non solo, per fare presente che le concessioni demaniali turistiche sono scadute, tutte, il 31 dicembre 2023.

L’avvocato Biagini interviene, sulla sua pagina FB, anche su abusi edilizi commessi in un bar vicino alla zona 86 di Rimini sud. In questo caso si tratta di una discussione, piuttosto animata, che ha caratterizzato il confronto tra il presidente del Mare Libero e il presidente Associazione Ristoranti sul Mare, Gabriele Boldrini, anche alla luce di un ricorso rigettato dal Tar Emilia Romagna (Bologna) con sentenza n. 941-2022 e proposto dal  Risto – Bar Victory contro un provvedimento del Comune di Rimini che respingeva un progetto di ampliamento.  Negli anni la discussione si è sempre fondata tra due letture opposte del norme europee e nazionali, comprese le sentenze giudiziarie sui bandi e l’applicazione della Bolkestein.  In questo caso si parla dei “manufatti di facile rimozione” sulla spiaggia. Secondo l’avvocato Biagini alcune opere realizzate nel bar in oggetto non si configurano come facile rimozione e pertanto dovrebbero essere “incamerate” (diventare di proprietà dello Stato). Negli anni più volte il coordinamento “Mare Libero” ha chiesto una verifica da parte delle amministrazioni comunali dei manufatti di facile e difficile rimozione. Inevitabile che ora questo censimento venga fatto proprio in previsione dei futuri bandi.

Altro aspetto importante per la messa a bando delle spiagge è la validità delle concessioni demaniali. Il Comune di Rimini nel suo atto di indirizzo emanato con delibera di Giunta Comunale, n. 504 del 22/12/2023 afferma “…è ragionevole ritenere che le concessioni balneari in essere avranno efficacia, al massimo, sino al 31 dicembre 2023”. Un’affermazione importante che mette fine a equivoci corsi nei mesi passati. Il Comune di Rimini aggiunge anche di volersi avvalere della legge Draghi del 2022 che permette “di differire la data di scadenza delle concessioni in capo agli attuali concessionari per il tempo necessario a concludere i procedimenti” di bando. In questo caso entro il 2024.

L’avvocato Biagini chiede al Comune di Rimini (e agli altri comuni) di  effettuare i relativi controlli per verificare “cosa ci sia di legittimo sull’arenile”. In caso di gravi abusi edilizi-paesaggistici scatta la decadenza della concessione. E’ chiaro che nel momento in cui il Comune, invece, dovesse ritenere la concessione scaduta il 31.12.2023 non è necessario dichiarare la decadenza di una concessione non più vigente, fermi sempre ed in ogni caso i controlli del caso.

In conclusione, è iniziato un anno dove sulle spiagge di Rimini e d’Italia nulla è certo. La responsabilità di questa situazione è della politica che dal 2008 non è stata in grado di dare una risposta seria alle concessioni demaniali in linea con le norme europee. E’ successo per assecondare richieste assurde degli attuali concessionari che hanno sempre rifiutato evidenze pubbliche ritenendo la “concessione che detengono” un diritto acquisito per l’eternità. Rimane ancora qualche “giapponese”, come il responsabile Fiba Confesercenti della Liguria che dice che la Bolkestein non si applica alle concessioni di spiaggia. Qualcuno lo informi che le sentenze europee hanno affermato il contrario.

Il Comitato Mare Libero è la punta di un movimento di cittadini e d’opinione che aumenta ogni giorno e che chiede regole certe ed anche la fine dei privilegi di una lobby economica.

Lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel promulgare la legge sulla concorrenza spiega di aver firmato la legge, proposta dal governo e approvata in via definitiva dal Parlamento, perché è un impegno assunto dall’Italia nell’ambito del Pnrr. Ma nella lettera inviata a Camera, Senato e Governo si sofferma su diversi aspetti critici, a partire dalla proroga delle concessioni agli ambulanti, ufficializzata dalla legge. E fa riferimento all’intenzione del governo di procedere in modo analogo anche per i balneari. Il Presidente della Repubblica chiude la sua lettera inviata ai presidente delle Camere e del Governo chiedendo quali indispensabili, a breve, «ulteriori iniziative di Governo e Parlamento».

Maurizio Melucci