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Le vere parti lese a Riccione. Cattolica senza Mystfest. L'abuso d'ufficio non va abolito


Il “Caffè delle Rose” tra la gloria del passato e i pochi metri quadrati del presente


25 Giugno 2023 / Maurizio Melucci

Caffè delle Rose tra gloria del passato e i pochi spazi del presente

E’ notizia di questi giorni che il Caffè delle Rose chiude per decisione del gestore il cui contratto scadeva a fine anno. La proprietà è ricorsa alla magistratura per ritornare in possesso del locale e poterlo assegnare ad un nuovo gestore. Ci vorrà del tempo.

Colgo questa occasione per dire che la nuova vita del Caffè delle Rose dopo la costruzione dell’edifico a cura dell’architetto Massimiliano Fuksas è stata meno felice rispetto a quella dello storico locale. Quarto Pasini lo aprì nel 1977. Lo frequentavano Federico Fellini e Giulietta Masina ma ci sono passati tanti nomi di cultura, musica e spettacolo, facendone scenario per eccellenza della “Dolce vita” riminese. Se non ci fosse stato il Caffè delle Rose, «la Rimini balneare non sarebbe quello che è diventata – osserva lo storico Manlio Masini, appassionato studioso dell’epoca d’oro del turismo in Riviera – Il Caffè delle Rose è stato per decenni un simbolo, perché non era soltanto uno dei locali più alla moda, ma anche quello che animava la vita culturale e artistica della città». Poi il declino, fino a diventare una steakhouse.

Sulle ceneri di tutto ciò arriva nel 2000-2003 il progetto Mareo di Fuksas. Purtroppo dal mio punto di vista gli spazi dedicati al nuovo Caffè delle Rose sono inadeguati: 120 metri quadrati di interni, 70 metri quadrati di interrato, 120 metri quadrati di esterni. Tradotto, 120 metri quadrati, pari ad un appartamento medio grande, è la parte utilizzabile in modo permanente per il Caffè. Inutile dire che non sarebbe mai stato un ristorante. I 120 metri quadri esterni sono limitati ad attività di dehors. In realtà inizialmente c’è chi aveva pensato di chiudere con una veranda anche i 120 metri quadri esterni. Operazione fallita per l’intervento del Comune di Rimini che ne aveva denunciato un clamoroso abuso edilizio. Evidente che la gestione risulta difficile in un locale non particolarmente grande. Anche l’affitto risulta molto alto, ma in questo caso è il mercato che decide. Vedremo come e quando aprirà.

Il complesso Mareo con il Caffè delle Rose

Elena Raffaelli, il commissario e le responsabilità

L’ex deputata della Lega Elena Raffaelli ritorna sulla sentenza del Tar che ha annullato le elezioni comunali del 2022 e portato alla nomina di un commissario. Interviene con un lungo comunicato per ribadire ciò che tutti sapevano, perché scritto nella sentenza del Tar. Concordo che “parte lesa sono certamente i cittadini e gli imprenditori di Riccione” privati di un’amministrazione eletta legittimamente dagli elettori. Elena Raffaelli poi fa una difesa d’ufficio di Renata Tosievidentemente estranea alle irregolarità e di certo non si sarebbe data la zappa sui piedi”. Sull’estraneità ho qualche dubbio, almeno dal punto di vista politico. Le indicazioni per la nomina dei presidenti di seggi sono opera della sua amministrazione. In ogni caso sarà la magistratura ad individuare eventuali reati ed in capo a chi. Un’ultima considerazione: la vittoria al primo turno per 48 voti ha evitato il ballottaggio. Un ballottaggio che  il centrosinistra avrebbe stravinto forte di un vantaggio di 2mila voti sul centrodestra al primo turno. Non solo. Il ballottaggio avrebbe impedito anche qualsiasi ricorso sulla prima tornata elettorale perché sarebbe stata una seconda elezione per gli elettori riccionese. A dimostrazione che la parte lesa sono i cittadini ed il centrosinistra.

Elena Raffaelli

 

Sul Mystfest gli albergatori di Cattolica sbagliano

Il presidente dell’associazione albergatori di Cattolica ritiene che il Mystfest sia un evento che “non crea attesa o incoming turistico tale da pensare a una manifestazione di una settimana con risorse pubbliche“. Sinceramente non mi aspettavo una critica così netta all’unica iniziativa che ha fatto conoscere Cattolica in Italia e nel mondo. Evidentemente il presidente degli albergatori pensa che tutto deve tradursi sempre e comunque in riempimento delle camere degli alberghi. Vi sono iniziative che molto probabilmente non rendono nell’immediato, ma servono a posizionare una località turistica nella folta concorrenza del turismo balneare. Il Mystfest è per Cattolica il pezzo più pregiato.  Senza il Mystfest Cattolica avrebbe un indice di notorietà, soprattutto in Europa, molto, ma molto più basso. E un’identità assai vaga. Il presidente degli albergatori di Cattolica dovrebbe essere il primo sostenitore di questa iniziativa. Si chiama destination marketing oppure marketing territoriale. Non è difficile, nè nuovo.

Abuso d’ufficio sto con Elly Schlein

So benissimo di andare contro corrente, ma ritengo un errore, grave, l’eliminazione dell’abuso d’ufficio. Un provvedimento che ci mette in fuga dall’Europa, smantellando il sistema di controlli anti-corruzione che soltanto un mese fa una direttiva della Commissione ha chiesto di potenziare. Con la “Riforma Nordio” invece l’Italia va in direzione drasticamente opposta. Cancella il reato di abuso d’ufficio, che su indicazione di Bruxelles è stato introdotto negli scorsi anni da tutti i Paesi dell’Unione: saremo i primi a lasciare impuniti i comportamenti arbitrari dei pubblici ufficiali. Non è neanche vero che i sindaci hanno chiesto l’abolizione. Noi sindaci con Anci chiedevamo una riforma del reato di abuso di ufficio. Non il ‘colpo di spugna’ tipico della politica berlusconiana, che punta all’impunità. Siamo garantisti, non berlusconiani“. Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Bene fa il Pd ad essere contrario a questa “riforma” del governo di destra. Spiace per quei sindaci del Pd che sono andati dietro senza valutare le gravi ripercussioni di tale decisione. Contesto anche la “storia” che con l’abuso d’ufficio vi era la paura della firma nella pubblica amministrazione. Nella mia esperienza di amministratore e con l’abuso d’ufficio utilizzabile in modo più arbitrario da parte delle procure di quello attualmente vigente non ho mai riscontrato paure di firma da parte dei dirigenti.

Ps: Ho fatto l’amministratore per molti anni e mi sono preso una imputazione per abuso d’ufficio. Sono stato assolto con formula piena.

Maurizio Melucci