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Edoardo Bassetti è nato il 20/05/1996 a Amandola (FM). Dopo essersi diplomato con il massimo dei voti al Liceo Scientifico "Temistocle Calzecchi Onesti" di Fermo, è ora iscritto alla facoltà di Lettere Moderne dell'Alma Mater - Università di Bologna. Recentemente ha pubblicato numerosi contributi di critica letteraria e artistica per alcune riviste on line.

Top Stories

Il film cult diretto da Mathieu Kassovitz con Vincent Cassel con l’introduzione di Isabella Bordoni all’interno della rassegna Back to the screen

Mercoledì 24 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film L’odio – La Heine (1995) diretto da Mathieu Kassovitz, con l’introduzione di Isabella Bordoni all’interno della rassegna Back to the screen. Nelle periferie parigine, le ormai celebri banlieue, è appena trascorsa una notte di disordini con la Polizia, durante la quale un ragazzo di sedici anni è stato ferito gravemente ed è ora in condizioni critiche. Tre giovani, di nome Vinz (Vincent Cassel), Hubert (Hubert Koundé) e Saïd (Saïd Taghmaoui), si aggirano per il quartiere, alimentati dall’odio e determinati a sfogare la loro rabbia. Il secondo lungometraggio di Mathieu Kassovitz è un piccolo capolavoro che si è guadagnato di diritto un posto tra i film di culto europei degli anni Novanta. La regia, incisiva, alterna movimenti di macchina improvvisi all'uso di sinuosi piani-sequenza, impreziosita da una fotografia in bianco e nero cupa, priva di qualsiasi compiacimento e capace di richiamare un tono semi-documentaristico. A questo realismo da reportage non manca comunque di un certo elemento anti-naturalistico (che ricorda alcuni video musicali), garantendo una percezione estetica netta e distaccata. E i tre protagonisti, mossi da un senso di insoddisfazione, incarnano un preciso disagio giovanile, esaltato sia dall'atmosfera grezza sia dalla straordinaria

Il film d’animazione Pixar record assoluto d’incassi al botteghino italiano

Domenica 21 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Inside Out 2 (2024) diretto da Kelsey Mann, che in Italia ha superato persino il record d’incassi del film C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Al centro della vicenda c’è Riley, una studentessa che si prepara ad andare al Liceo, ma nel frattempo deve fare i conti con l’affiorare di molte nuove emozioni: Ansia, Noia, Invidia e Imbarazzo, infatti, dovranno cercare di coesistere con Gioia, Tristezza, Disgusto, Paura e Rabbia. L’equilibrio emotivo diventa sempre più precario, mentre Riley si trova a un camp di hockey dove è determinata a dimostrare tutto il suo talento. Nove anni dopo Inside Out, uno dei capolavori indiscussi del cinema d'animazione del XX secolo, i creativi della Pixar ci riportano nella mente di Riley nel momento in cui inizia la pubertà. Il camp diventa un luogo di trasformazione, diviso tra le vecchie amiche di un passato che sembra ormai lontano e le nuove conoscenze di un futuro in cui è necessario cambiare per essere socialmente accettati. Come nella miglior tradizione Pixar, si ride e si piange in questo notevole vortice emotivo capace di far riflettere grandi e piccoli: tra i temi principali, c’è senza dubbio il tema del

Stasera alla Corte degli Agostiniani l’ultima fatica del fondatore del celebre Studio Ghibli

Stasera giovedì 18 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato Il ragazzo e l’airone (2023) del maestro Hayao Miyazaki, che si è aggiudicata l’Oscar come Miglior film d’animazione nel 2024. La vicenda è ambientata a Tokyo, nel 1943. Il dodicenne Mahito, protagonista della storia, perde la madre mentre la Guerra imperversa. Il padre si risposa con la sorella della defunta moglie e Mahito si trasferisce con loro in una nuova abitazione isolata nel bosco. Appena giunto nella casa, entra in contatto con un airone cenerino che lo conduce in un mondo fantastico e pieno di misteri… Un film sulla morte e, di conseguenza, sulla vita: così si può riassumere Il ragazzo e l’airone, l’opera con cui Miyazaki è tornato alla regia circa dieci anni dopo Si alza il vento (2013). Ancor più di quel film, fortemente autobiografico, Il ragazzo e l’airone rappresenta il testamento artistico del maestro giapponese, dove si mescolano tutte le sue passioni (le trasformazioni; il viaggio di un giovane alla scoperta di sé) e le sue ossessioni (l’ambientalismo; il tema del volo) creando una straordinaria sinfonia audiovisiva in cui gli splendidi disegni animati danzano con la toccante colonna sonora di Joe Hisaishi. All’origine della storia vi sono elementi

Un film che sembra ricercare continuamente lo stupore del pubblico

Stasera mercoledì 17 luglio, presso la Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettata la celebre pellicola Scarface (USA 1983 - 161’) di Brian De Palma all’interno della rassegna Back to the Screen, con l’introduzione di Simonetta Salvetti. Protagonista della vicenda è Tony Montana (interpretato da Al Pacino), un esule cubano determinato a conquistare il vertice del traffico di droga a Miami. Nonostante i successi iniziali, mantenere quella posizione di potere risulterà molto più difficile del previsto… Il film, scritto dal pluri Premio Oscar Oliver Stone, è un remake di un’opera altrettanto celebre come Scarface - Lo sfregiato (1932) diretta da Howard Hawks. Il rifacimento, di certo molto più eccessivo dell’originale, sposta l'ambientazione dalla Chicago del proibizionismo alla Miami invasa dal narcotraffico degli anni Ottanta, cambiando inoltre il cognome del protagonista: da Tony Camonte a Tony Montana. Il personaggio principale, interpretato magistralmente da Al Pacino, si lancia in quasi tre ore di sparatorie, cadaveri, intrighi criminali e ossessioni al limite dell’incestuoso. Un film che sembra ricercare continuamente lo stupore del pubblico, aggiungendo sempre nuova carne al fuoco. La materia narrativa è abbondante, forse talvolta pure eccessiva, ma De Palma riesce a gestire i molti ingredienti a disposizione con grande maestria e disinvoltura. Nonostante la lunghezza impegnativa,

Dopo i successi spagnoli nel calcio nel tennis, si proietta il film che vinse il Golden Globe come miglior film straniero e l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 2003

Stasera lunedì 15 luglio, nella Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato il film Parla con lei – Hable con ella (2002) diretto dal celebre regista spagnolo Pedro Almodóvar, introdotto da Andrea Guerra. Benigno (interpretato da Javier Cámara, attore che ha collaborato più volte anche con il nostro Sorrentino) è un giovane infermiere dal carattere sensibile che si prende cura di Alicia (Leonor Watling), una ragazza in coma da quattro anni. Marco (Dario Grandinetti), invece, è accanto alla sua fidanzata Lydia (Rosario Flores), ormai in stato vegetativo. Le esistenze di questi quattro personaggi si intrecceranno e li condurranno verso un destino imprevedibile… Reduce dal clamoroso successo di critica e di pubblico con Tutto su mia madre (1999), Pedro Almodóvar riesce a combinare la raffinatezza del melodramma classico, la complessità narrativa del postmoderno e lo stile distintivo del grande cinema d'autore, mostrando una straordinaria capacità di sintesi. In Parla con lei gli elementi sono vari: la solitudine, le dinamiche di coppia e persino il cinema stesso, in un mix dove la musica (la voce vellutata di Caetano Veloso e la splendida colonna sonora di Alberto Iglesias) e la danza (le suggestive coreografie di Pina Bausch) arricchiscono una sceneggiatura di estrema puntualità drammaturgica, grazie anche all’aiuto

Proiezione gratuita introdotta da Marco Bertozzi del film tratto dal capolavoro di Gadda "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana"

Stasera giovedì 11 luglio, nella Corte degli Agostiniani di Rimini, verrà proiettato a ingresso gratuito il film Un maledetto imbroglio (1959) diretto da Pietro Germi, introdotto da Marco Bertozzi. La vicenda è ambientata a Roma, negli anni Cinquanta. Il commissario di Polizia Ingravallo (Pietro Germi) indaga su un furto in casa di un collezionista d'arte. Poche ore dopo, nello stesso palazzo, viene uccisa l’aristocratica signora Banducci (Eleonora Rossi Drago). L'indagine di Ingravallo lo porterà a sospettare del marito (Claudio Gora), del cugino della vittima (Franco Fabrizi) e infine della collaboratrice domestica Assuntina (Claudia Cardinale), oltre che di Diomede (Nino Castelnuovo), suo fidanzato. Prendendo ispirazione dal meraviglioso (ma al contempo molto complesso) romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) di Carlo Emilio Gadda, Germi e i suoi sceneggiatori (Alfredo Giannetti e Ennio De Concini) semplificano l'intricatissima trama, danno un volto al colpevole (la cui identità nel libro rimaneva oscura) e spostano soprattutto l'ambientazione dal ventennio fascista alla Roma di fine anni Cinquanta. Si delinea così un ritratto sociale arguto e pungente che utilizza le atmosfere del noir per descrivere un'umanità cruda e rozza, infelice e crudele. Germi assume il ruolo dell'investigatore e condivide il suo punto di vista ironico e distaccato, come un

Opera prima basata su un soggetto vincitore del prestigioso Premio Solinas nel 2017

Al Cinema Tiberio di Rimini, nell’ambito della rassegna FICE “Accadde domani 2024”, è in programmazione il film Io e il secco (2023) diretto da Gianluca Santoni. Io e il Secco è l’opera prima di Gianluca Santoni basata su un soggetto (vincitore del prestigioso Premio Solinas nel 2017) e una sceneggiatura scritti con Michela Straniero. Denni (con la i) ha dieci anni, un padre violento e una madre che subisce le aggressioni del marito. Il bambino coltiva il desiderio di mettere la mamma in salvo, e quando la sua amica Eva gli racconta di avere un cugino killer a pagamento pensa di aver trovato la soluzione ideale. Dunque Denni avvicina il cugino di Eva, soprannominato il Secco, e lo incarica di fare fuori papà, promettendogli un compenso che il bambino preleva dalla cassaforte del padre. Ma il Secco è solo un piccolo delinquente che ha causato l’incarcerazione del fratello maggiore a causa della sua imbranataggine e vigliaccheria, e dunque non sembra il tipo più adatto a portare a termine l’incarico. Però i soldi gli farebbero comodo, dunque promette il suo aiuto a Denni, e intanto lo mette al riparo dai bulletti del quartiere che gli avevano rubato la bicicletta. Fra i due non può che nascere un

Il film diretto da Oliver Parker è ispirato a fatti realmente accaduti

Da giovedì 20 giugno, presso il Cinema Fulgor di Rimini, è in programmazione il film Fuga in Normandia (2024) diretto da Oliver Parker. La pellicola, ispirata a fatti realmente accaduti, è interpretato da un cast d’eccezione che comprende due mostri sacri come i premi Oscar Michael Caine e Glenda Jackson. La vicenda è ambientata nella città britannica di Dover, celebre località affacciata sul canale della Manica, nel 2014. Bernie Jordan (interpretato da un magistrale Michael Caine) ha quasi novant'anni e un grande sogno: quello di partecipare al 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, l'evento storico cui l'uomo ha partecipato come giovane recluta in Marina il 6 giugno del 1944. Irene detta Rene (Glenda Jackson), sua moglie da 70 anni, è malata e ricoverata in una casa di cura dove anche Bernie ha deciso di trasferirsi per non stare lontano da lei, anche se lui è ancora abbastanza autonomo e indipendente. Quando scopre di essere arrivato troppo tardi per prenotare il viaggio organizzato dai reduci di Dover intenzionati a partecipare alle celebrazioni del D-Day, Bernie decide di partire da solo, con il benestare di Rene che non avverte il personale della casa di cura affinché non impedisca al marito di realizzare il suo sogno. Durante il viaggio

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