Nato a Tavullia da una famiglia di mezzadri ha svolto un cursus honorum straordinario nel suo partito, nel sindacato e nelle amministrazioni

Novant’anni sono un bel traguardo da raggiungere. E Giuseppe c’è arrivato bene: è facile vederlo girare in Città o nel suo quartiere, il V PEEP, in bicicletta. O “incontrarlo” sui social o nella chat del Circolo del PD. Informato, attivo, presente. Per lui la politica, da militante o da dirigente, è stato il pane della sua vita. Sin da ragazzo ad oggi. Il suo cursus honorum è straordinario: per oltre sessant’anni impegnato in ruoli dirigenti del partito e delle pubbliche amministrazioni. [caption id="attachment_463273" align="alignleft" width="2560"] Giugno 1957. Assemblea della FGCI. Da destra, al microfono, Giuseppe Tomasetti,

E il sindacato rievoca la mobilitazione di 36 anni fa

"In tema di servizi di salvamento sulle spiagge il tempo sembra non trascorrere; anzi, per certi versi pare vada a ritroso

A 97 anni lucidissimo rievoca le battaglie delle donne: "Alle nostre manifestazioni venivano più degli uomini e affrontavano la Polizia"

Primo Montanari è nato a Coriano il 5 agosto 1927. Sindacalista della CGIL. Di Ospedaletto. Nel 1940, a soli 13 anni, iniziò a lavorare come garzone per 200 lire all’anno per tre anni. Iscritto al PCI dal 1945. Nell’immediato dopoguerra iniziò a lavorare nei sindacati riminesi: prima alla Federmezzadri, poi nel 1957 divenne Segretario della Camera del Lavoro di Coriano e qui rimase per quasi trent’anni, sino al 1984. Da quel ruolo assistette alla trasformazione del Paese da agricolo a centro fortemente industrializzato. E’ stato consigliere comunale, nelle liste del PCI dal 1951 al 1970; è stato Assessore dal 1960 al 1970. Fu tra i promotori della costruzione della Casa del Popolo di Ospedaletto alla metà degli anni ’70. Montanari è stato nei decenni l’essenza dell’anima popolare e proletaria del PCI di Ospedaletto e di Coriano. A 97 anni è ancora lucidissimo. Bene ha fatto l’archivio della CGIL di Rimini a raccogliere la sua testimonianza, quella di chi oggi è probabilmente il più vecchio militante sindacale della CGIL del Riminese. [video width="1280" height="720" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/03/Primo-Montanari-classe-1927_-video-registrato-il-22-gennaio-2024-dallArchivio-storico-CGIL-Rimini.mp4"][/video]

Il lungo corteo occupava tutta la strada da Pagnoc alla Gaiofana: le immagini dell'archivio CGIL

Prsegue la pubblicazione di preziose immagini da parte della FotoCamera del Lavoro di Rimini, progetto CGIL Rimini volto a valorizzare e condividere il patrimonio video e fotografico del lavoro. "Ancora una volta, come già fatto qui https://tinyurl.com/mr2bd3ff , torniamo su immagini di lotte bracciantili nel riminese; lo facciamo innanzitutto perché si tratta di fotografie tra le più antiche dell'Archivio storico CGIL Rimini". L'Archivio storico CGIL Rimini, nell'ambito dell'attività di documentazione orale, ha incontrato recentemente Primo Montanari (classe 1927), che partecipò attivamente alla grande manifestazione dell'8 giugno 1954. "Tra le vicende narrate da Primo Montanari merita di essere riportato un aspetto particolare della manifestazione dell'8 giugno 1954, che restituisce il clima di solidarietà collettiva che si respirava in quella giornata

Le immagini dell'Archivio storico CGIL

L'individuazione di una sede adeguata per la Camera del Lavoro è stato un tema che ha attraversato quasi tutto il secolo scorso per CGIL Rimini. Da vicolo Ghiacciaia passando per via Castelfidardo e nel dopoguerra via Giordano Bruno, sono state molte le sedi della Camera del Lavoro di Rimini, per poi approdare solo nel 1984 in Via Caduti di Marzabotto. Nel libro edito da Futura Editrice nel 2023 sui 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini è presente in appendice una cronologia molto ricca rispetto alle sedi della CGIL di Rimini

Una lettera al giorno fino a un totale di 800 sognando il matrimonio e il lavoro per il Partito

Il 6 maggio 1952 Alfredo Arcangeli terminava il servizio di leva durato 15 mesi (era partito l’1 febbraio 1951). Lo svolse interamente a Bari presso il 9. Reggimento Fanteria – Compagnia Cannoni; dal 16 agosto 1951 in servizio in fureria. Alfredo era partito per il servizio militare che era funzionario e responsabile organizzativo del PCI del Comune di Rimini. In questo arco di tempo Alfredo (1929-2022) e la sua fidanzata Cesarina Martinini (per tutti “Riri”) (1931-2020) si scrissero quasi 800 lettere: a noi ne sono pervenute 399 di Alfredo a Riri e 392 di Riri ad Alfredo. [caption id="attachment_445801" align="alignleft" width="2560"] 8 marzo 1950. Articolo sul periodico della Federazione Comunista Riminese “Nuova Voce” sul Congresso costitutivo della FGCI riminese. Cesarina Martinini è fra le elette del nuovo Comitato Federale della FGCI riminese[/caption] Riri aveva 20 anni, Alfredo 22. Scrive Alfredo nella lettera dell’1 febbraio 1952: “Per la corrispondenza penso che nessuno di noi due avrà da lamentarsi e possiamo dire di avere rispettato il patto o l’impegno”. Impegno che si erano assunti reciprocamente al momento della partenza di Alfredo: scriversi tutti i giorni. Nella lettera di Alfredo del 24 ottobre 1951: “Scrivere è proprio veramente bello e bella è la nostra corrispondenza perché quando

Mentre il fidanzato Alfredo Arcangeli è ancora militare a Bari, Cesarina Martinini va alla "Anita Garibaldi" sul lago di Como: le loro lettere

Devo al libro di Anna Tonelli (“A scuola di politica” edito da Laterza nel 2017) la descrizione della Scuola centrale femminile Anita Garibaldi di Faggetto Lario, a due passi dal lago di Como. La scuola iniziò a funzionare nel 1950 su input di Togliatti che recepì la sollecitazione delle dirigenti comuniste femminili sull’urgenza di affrontare la questione femminile e la battaglia per l’emancipazione. E la necessità di formare nuovi quadri femminili. Rimase attiva sino al 1957, quando la villa di Faggeto Lario venne messa in vendita. “Ragazze che passeggiano in cortile, le riunioni di gruppo in veranda, l’ora politica a leggere i giornali, le lezioni nelle aule capienti e ben illuminate, la ginnastica mattutina, le partite di pallavolo (…) Tre fabbricati in mezzo a un parco che si affacciano sul lago in un’atmosfera bucolica e oggettivamente melanconica. In un edificio trovano gli spazi gli uffici della Direzione e la biblioteca, in altro due aule sovrapposte e nel terzo la mensa capace di oltre settanta posti, le stanze con tre o quattro letti, le docce separate”. “A frequentare i corsi sono soprattutto casalinghe, operaie, braccianti, contadine, impiegate, sarte: donne che hanno ruoli di secondo piano nelle varie organizzazioni, ma che sono inviate

Lei del tutto infatuata del “carissimo Pentolino”, lui costante ma sbrigativo anche quando la fidanzata subì delle molestie

Cesarina Martinini, per tutti Riri, fra il febbraio 1951 e il maggio 1952, scrisse ad Alfredo Arcangeli, militare di leva a Bari, 392 lettere e 5 cartoline (o almeno queste sono quelle a noi pervenute). Dunque quasi una lettera al giorno. E non due righe per volta, ma ognuna di queste almeno di 4 pagine di carta protocollo. E Alfredo gli rispose con 399 lettere e 9 cartoline (quelle a noi pervenute). Molto più brevi nel testo. Alfredo partì militare ad inizio febbraio 1951. Aveva poco più di 21 anni (era nato il 17 novembre 1929). Aveva frequentato le scuole sino alla 5.a elementare e poi aveva fatto l’apprendista falegname assieme al fratello Gino. Quando partì militare era funzionario del PCI riminese, responsabile dell’organizzazione nel comune di Rimini dalla fine del 1948, dopo esser stato il promotore per la costituzione dell’organizzazione giovanile comunista, la FGCI, dopo lo scioglimento dell’organizzazione unitaria del Fronte della Gioventù nel 1948. Segretario della Federazione al 1° Congresso del PCI (29-30 aprile 1949) venne eletto Ilario Tabarri, “Pietro”, cesenate, il comandante partigiano dell’8.a Brigata Garibaldi. Riconfermato al 2° Congresso (5-7 gennaio 1951), dove intervenne Pietro Ingrao, membro del Comitato Centrale e Direttore de “L’Unità”. Tabarri rimase a Rimini