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Oreste Benzi nasce a San Clemente il 7 settembre 1925 da una povera famiglia di operai, sesto di nove figli. All'età di 12 anni  entra in seminario a Urbino per passare dopo tre anni a quello di Rimini. Viene ordinato sacerdote il 29 giugno 1949. Il 5 luglio dello stesso anno viene nominato cappellano della parrocchia di San Nicolò al Porto a Rimini. Nell'ottobre 1950 viene chiamato in seminario a Rimini quale insegnante e nominato vice-assistente della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Cattolica) di Rimini (ne sarà poi assistente nel 1952). È in questo periodo che matura in lui la convinzione dell'importanza di essere presenti ai giovani adolescenti, in particolar alla fascia fra i 13 e i 15 anni, ai quali nell'Azione Cattolica veniva dato il nome di pre-ju, periodo nel quale si formano i metri di misura definitivi dei valori di vita. Riteneva fondamentale, infatti, realizzare una serie di attività che favorissero un «incontro simpatico con Cristo» per coinvolgere gli adolescenti ad avere incontri decisivi con Cristo. In funzione di questo progetto realizza anche una casa per ferie, la «Casa Madonna delle Vette», ad Alba di Canazei (TN), costruita dal 1958 al 1961. Nel 1953 diventa direttore spirituale nel seminario di Rimini

Il 2 novembre 1855 il Comune di Rimini e il pittore bergamasco Francesco Coghetti stipulano il contratto per l'esecuzione del sipario del Teatro Comunale allora in via di completamento sotto la direzione del progettista, l'architetto Luigi Poletti. Il sipario rappresenterà "Cesare al passaggio del Rubicone": lo stesso soggetto raffigurato dal pittore riminese Marco Capizucchi (1784 - 1844) nel sipario del "Teatro vecchio", che era allestito nella Sala dell'Arengo. Il compenso pattuito con Coghetti è di 600 scudi; molto approssimativamente, potevano essere 30 mila euro di oggi. Ancora una vota i Riminesi vogliono il meglio. Come Luigi Poletti era all'epoca il più celebre architetto dello Stato Pontificio e il più reputato nella progettazione di teatri, così Francesco Coghettti (Bergamo, 12 luglio 1802 – Roma, 20 aprile 1875) era al culmine della sua carriera, tanto da essere qualificato come il "più distinto pittore vivente italiano" e ben conosciuto in Europa. Nel 1844 aveva rifiutato la direzione dell'Accademia di pittura di Città del Messico. E nel 1858 ottenne la cattedra di pittura e la presidenza della cinquecentesca Accademia di San Luca (tutt'ora esistente): come dire il gotha dei pittori della Città Eterna, che fin dal 1633 deteneva il monopolio su tutte le commissioni pubbliche dello

Il 1 novembre 1943 diciotto bombardieri inglesi, divisi in tre squadriglie, poco prima di mezzogiorno attaccano l'obiettivo di Rimini, in quanto nodo ferroviario e stradale nonché base aerea. La città è praticamente indifesa: scarsa e inefficace la contraerea, pochi e precari i rifugi, assenti o impotenti i pochi aerei da caccia tedeschi e della repubblica sociale di Mussolini. Sono colpiti il parco locomotive, la stazione ferroviaria, vaste aree della marina e del centro, ma anche, per l'imprecisione dei lanci che cercavano di distruggere i ponti, perfino il cimitero già affollato per la Commemorazione dei defunti del giorno successivo. Fra i tanti ricordi di quel giorno tragico, quelli che Natalina Belletti, all'epoca 15 enne, una volta divenuta nonna lasciò ai suoi nipoti: "Abitavamo alla Sacramora e la casa proprio di fianco alla nostra era stata presa dai Tedeschi per metterci un comando, della contraerea credo. Con noi non sono stati cattivi, ma avevano sempre fame, portavano via tutto. Gli aerei sono arrivati dal mare, non finivano più. Poi hanno curvato e sulla città si è alzata una nuvola di fumo altissima. Continuavano a venire verso di noi, vedevano i portelli aperti e le bombe che sembravano arrivare proprio sulla nostra testa. Ma per

Il 31 ottobre 1993 muore a Roma Federico Fellini, all'età di 73 anni. Era infatti nato a Rimini il 20 gennaio 1920. Considerato uno dei più grandi registi della storia del cinema, vincitore di quattro premi Oscar al miglior film straniero, per la sua attività da cineasta gli è stato conferito nel 1993 l'Oscar alla carriera. Vincitore due volte del Festival di Mosca (1963 e 1987), ha inoltre ricevuto la Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1960 e il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1985. Hanno detto di lui: Martin Scorsese: «È stato Fellini a spingermi verso il mio cinema. Ci sono pochi registi che hanno allargato il nostro modo di vedere e hanno completamente cambiato il modo in cui sperimentiamo questa forma d'arte. Fellini è uno di loro. Non basta chiamarlo regista, era un maestro». Tim Burton: «Guardare i loro film, sia quelli di Fellini che quelli di Bava, provoca in me uno stato di sogno. Sebbene siano molto diversi tra loro, mi danno entrambi una condizione onirica molto viva». Sidney Lumet: «L'ultima ripresa de La nave va è un punto mai raggiunto da nessun'altra cinematografia al mondo. I miei film sono così pesanti. Lui invece arrivava molto

Nell’ottobre 1967 l'Istituto Tecnico Industriale di Forlì è in subbuglio. Le direzione scolastica ha deciso di cambiare l'orario, suddividendo le lezioni fra il mattino e un rientro pomeridiano, con in mezzo una pausa pranzo. Se la soluzione può essere comoda per gli studenti della città, lo è molto meno per gli altri che arrivano da fuori. E sono la maggioranza. Per loro significa poter rientrare a casa ancora più tardi, con meno tempo per studiare; e significa più spese, dovendo durante la pausa pur mangiare qualcosa più della merendina portata da casa per non arrivare sfiniti al suono della campanella. Contro questi provvedimenti, fatto inaudito, il 23 ottobre 1967 gli studenti dell'istituto forlivese scendono in sciopero: “Per l’orario unico, senza rientri pomeridiani”.  Tanti vengono da lontano e la loro vita è durissima. Ci si sveglia ad ore impossibili, in piena notte se non si abita nemmeno in città e si deve raggiungere la stazione di Rimini. Qui i treni sono pochi e gli orari non tengono conto degli ingressi scolastici. E così per il ritorno; ritardare la fine delle lezioni significa azzerare la giornata. Una protesta apparentemente priva di ideologie, con motivazioni esclusivamente "pratiche". Ma fosse stato solo questo, non si spiegherebbe

Il 30 novembre 1268 papa Clemente IV firma a Viterbo una bolla indirizzata a Carlo d'Angiò, in cui gli raccomanda Malatesta da Verucchio e Taddeo da Montefeltro per le ottime cose che avevano fatto a favore della Parte Guelfa. L'angioino recepisce il messaggio e l'anno dopo nomina il Malatesta suo vicario a Firenze, mentre nel 1270 Taddeo viene inviato a Lucca con lo stesso incarico. In quel momento i due governano il Comune di Rimini alternandosi nella podesteria; Taddeo, conte di Pietrarubbia, è il capo dei Montefeltro guelfi, mentre suo cugino Guido da Monfefeltro è il più prestigioso fra i leader ghibellini. Sia Malatesta che Taddeo erano stati pure loro dalla parte dell'imperatore, ma l'avevano abbanadonata dopo la sconfitta toccata a Federico II sotto le mura di Parma nel 1248.  [caption id="attachment_63485" align="aligncenter" width="682"] Giorgio Vasari: "Clemente IV affida le sue insegne ai capi guelfi"[/caption] Sarà uno degli ultimi atti del pontefice, che morirà il 29 novembre. Per la sua successione occorrerà il più lungo conclave della storia, quelo di Vterbo con i suoi oltre mille giorni, finché i cittadini esasperati taglieranno i viveri ai cardinali e addirittura priveranno del tetto la sala in cui non sapevano decidersi. Intanto, colui che Dante chiamerà "il Mastin Vecchio" governa Firenze

Giuseppe Garampi nasce a Rimini il 29 ottobre 1725, secondogenito del conte Lorenzo e di Diamante Belmonti. Come scrive Marina Caffiero nel "Dizionario Biografico degli Italiani" (1999), «Lorenzo Garampi - che aveva ereditato il titolo comitale da poco acquisito dal padre Francesco - aveva studiato a Bologna ove si era legato d'amicizia con Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV, e aveva ricoperto cariche nel governo cittadino di Rimini. Giuseppe aveva un fratello, il primogenito Francesco, erede del titolo, scienziato, astronomo e musicista, e una sorella, Mariantonia, che divenne monaca agostiniana». [caption id="attachment_29565" align="aligncenter" width="676"] Benedetto XIV[/caption] Il giovane Garampi riceve un'educazione di prim'ordine e fra i suoi primi maestri ha Giovanni Bianchi (Ianus Plancus). Si appassiona allo studio del diritto, della storia e dell'antichità e viaggia di frequente fra Bologna e Toscana; soprattutto stringe amicizia con il pesarese Annibale degli Abbati Olivieri-Giordani, che gli fornisce libri e con il quale intrattiene una fitta corrispondenza per 45 anni. Nel 1745 è il membro più giovane della neonata Accademia dei Lincei, rifondata in quell'anno a Rimini da Iano Planco. Alla fine del 1746 sceglie la carriera ecclesiastica, prendendo gli ordini minori a Rimini e partendo subito dopo per Roma. Il 31 marzo 1749 riceve l'ordinazione sacerdotale. Qui

Il 28 ottobre del 2018 viene inaugurato il Teatro Galli di Rimini. Dopo uno iato lungo ben 75 anni, la cittadinanza del capoluogo romagnolo può riappropriarsi di un luogo che è simbolo di cultura, civiltà e incontro. Una piazza coperta al centro della città dopo decenni di sostanziale inutilizzo, si potrebbe dire quasi degrado, dopo i bombardamenti del 1943, che lo distrussero per buona parte. Per anni, laddove si ergevano platea, palchi e palcoscenico insistevano dapprima una fiera campionaria e poi una palestra altro luogo cui - comunque - molti riminesi - specie i non più giovani - erano molto legati. Poi la palestra venne chiusa e la struttura si trasformò - di fatto - in un qualcosa di molto simile ad uno scialbo capannone. Quanto al foyer, e alla porzione di edificio che si affacciano su Piazza Cavour per lunghi anni, pur facendo bella mostra di sé all'esterno, all'interno versavano in stato di incuria ed abbandono. Il Teatro Galli (clicca sul link per leggere l'approfondimento storico di Paolo Zaghini) era stato costruito tra il 1843 e il 1857, anno della sua "prima" inaugurazione (che avvenne con l'esecuzione di un'opera scritta appositamente per l'occasione da Giuseppe Verdi, l'Aroldo). L'imponente edificio, progettato

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