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Il 25 gennaio 1393 Papa Bonifacio IX riceve a Roma gli ambasciatori dei Malatesta e dei Montefeltro per cercare di metterli d'accordo e far terminare l'ennesima guerra che si è scatenata fra loro. Da Rimini è arrivato Giacomo de' Benincasa da Fano, da Urbino Antonio Vivarelli de' Pili da Mercatello. [caption id="attachment_449711" align="aligncenter" width="643"] Veduta di Mondolfo (G. Cialdieri, 1632)[/caption] Oggetto del contendere è il possesso di alcuni castelli fra Marche e Umbria: Corinaldo e Mondolfo nella Marca d'Ancona; Cantiano nel Contado di Gubbio; Sassoferrato nella Provincia di Spoleto; Donato e Fenigli, con le ville di Monte Varchi, Canneto e Valle Fabbri, nel Contado di Cagli. L'ultima guerra fra gli eterni rivali è iniziata nel 1389 quando Pandolfo Malatesta si prende Corinaldo con il sostegno dei Guelfi del luogo. Entrato di notte nel castello, ne scaccia tutti i Ghibellini. Ma siccome alcuni avevano tentato di resistere, ne fa decapitare una decina. [caption id="attachment_449713" align="aligncenter" width="853"] Corinaldo, in provincia di Ancona[/caption] Non che i Montefeltro se ne stiano con le mani in mano. Come narrano le Cronache di Gubbio, «Azzo Capitanio del Conte (Antonio da Montefeltro, ndr) cavalcò a Rimino per Cesena, Fossombrone, Senigallia; et più volte have prede e prigioni». Non si combatte sempre; anzi, le "querele"

Il 25 gennaio i cristiani commemorano la Conversione di San Paolo: Saulo, accecato sulla via di Damasco, trova la luce della vera fede. [caption id="attachment_449725" align="aligncenter" width="843"] Gli apostoli Pietro e Paolo in un'icona ortodossa[/caption] Gianni Quondamatteo nel suo E' Lunèri rumagnol annota per questo giorno "Sen Pevli di segn", San Paolo dei segni. Quali segni? Niente a che fare con le manifestazioni divine ricevute dall'Apostolo delle Genti. Per la tradizione contadina questo è un giorno importantissimo per altre ragioni, di natura magica e divinatoria. Una data entrata nel calendario in tempi ben più antichi di quelli cristiani. "Ne guardè calendar né calandren, guerda e' dè 'd Pèval che sia sren", non guardare calende né calandrini, guarda che sia sereno il giorno di San Paolo. "Di calend an ne me cur, pur che e' dè ad San Pavul en sia scur", delle calende non mi curo purché il giorno di San Palo non sia scuro". Così a Cesena, come descrisse Umberto Foschi nel 1898, ma anche in gran parte d'Italia. Occorre un passo indietro. In Romagna si chiamavano "calendre" o "al spej di mis", le spie dei mesi, i primi 24 giorni di gennaio. L'andamento meteorologico dei primi 12 avrebbero corrisposto ai mesi dell'anno appena

Il 25 gennaio 1689 si fa l'Inventario de’ Beni stabili e Mobili di ragione dell’Heredità del quondam Signor Francesco Manganoni di Rimini. Fra i beni appartenuti al defunto, deceduto l'anno prima, alla voce Nota de’ Quadri che sono in Casa: si nomina  un “S. Francesco di Paola viaggiante“. È la prima citazione di una delle opere più raffinate di Giovanni Francesco Barbieri (Cento 1591–Bologna 1666), detto Il Guercino. Era stata commissionata dal Manganoni come dono all'Ordine dei Minimi per essere collocata nella loro chiesa in piazza Grande (o delle Erbe, o di S. Antonio, o del Foro): la chiesa dei Paolotti, che oggi vediamo completamente ricostruita dopo le distruzioni della guerra. Il San Francesco di Paola è un olio su tela e misura cm 130 x 102. Dei Manganoni fino al 1736, il quadro giungerà in via ereditaria a Ottavio II Zollio. La nobile famiglia (diede a Rimini anche due vescovi; Marco Antonio dal 1752 al '57 e Ottavio dal 1824 al '32) lo deterrà fin verso il 1850, quando ne entrerà in possesso, sempre per via ereditaria, Vincenzo Salvoni; poi sarà nella collezione Ripa, fino al 1913. In seguito, di asta in asta, è passato a vari proprietari privati, ormai lontano dalla città per

Il 24 gennaio 2017, durante alle operazioni di soccorso dopo il disastro di Rigopiano, in Abruzzo (29 morti in un hotel travolto da una slavina) un elicottero del 118 precipita a Campo Felice. A pilotare il velivolo è il riminese Gianmarco Zavoli. Non ci sono superstiti. https://archivio.chiamamicitta.it/riminese-zavoli-pilotava-lelicottero-118-caduto-abruzzo/   Gianmarco Zavoli, 46 anni, pilota di elicottero dopo anni di missioni all’estero come militare (anche in Afghanistan alla guida di jet da combattimento), era ai comandi dell'elicottero Aw 139 caduto durante la fase di recupero di un ferito su un campo da sci di Campo Felice. Il veivolo si era alzato in volo, nonostante le condizioni meteorologiche proibitive, nebbia fitta e nubi basse, per recuperare il cinquantenne romano Ettore Palanca che si era fratturato tibia e perone sui campi da sci. Con lui perdono la vita anche gli altri membri dell’equipaggio, Walter Bucci, medico di 57 anni, Giuseppe Serpetti di 55 anni, Davide De Carolis, 38 anni; Mario Matrella di 42 anni, oltre allo sciatore ferito, Ettore Palanca di Roma, di 50 anni. Zavoli lavorava come pilota per il 118, alternando una settimana in servizio a Rimini ed un’altra a L’Aquila. A Rimini viveva a San Giuliano mare con la sua compagna Clara, di origine argentina. I

Il 23 gennaio 1930 un Regio decreto approva lo statuto dell' “Istituto Francolini Franceschi per l’assistenza ai fanciulli poveri” con sede in Santarcangelo di Romagna. Lo statuto è composto di 40 articoli e l’Istituto viene eretto in Ente Morale. Era stata la Nobildonna Emma Francolini, vedova Franceschi, morta a Santarcangelo il 10 marzo 1927, che con il suo testamento aveva donato tutto il suo patrimonio immobiliare, stimato in Lire 541.000, per creare un "ricovero dei fanciulli poveri, di sesso maschile, nati e residenti nel Comune di Santarcangelo di Romagna, con preferenza assoluta a favore di quelli nati a residenti nelle frazioni di S. Michele e di S.Agata". Emma Francolini, nata a Osimo nel 1846, proveniva da una famiglia di possidenti marchigiani, trasferitasi a Rimini nel 1849. Il padre Luigi fu anche amministratore dei beni del bavarese Principe Massimiliano di Leuchtenberg in Italia; sua moglie era la riminese Marianna Pani (1812-1874) figlia dell’avvocato Luigi Pani (1773-1850) giurista e uomo politico, più volte gonfaloniere di Rimini. Di tradizioni clericali, Luigi ebbe un fratello, Vincenzo, che fu abate e titolato dalla Camera Apostolica. Ma il fratello minore di Emma, Domenico Francolini, seguì tutt'altre idee, fino a divenire il patriarca dell'anarchismo a Rimini. Ruggero Franceschi, originario di Borghi e di famiglia

Il 23 gennaio tutte le Chiesa cristiane celebrano Santa Emerenziana vergine e martire (

Il 22 gennaio la Chiesa Cattolica e quella Anglicana commemorano San Vincenzo di Saragozza (Huesca,

Alla fine del 1511 la Romagna sta per diventare campo di battaglia fra i Francesi e gli Spagnoli che si contendono l'egemonia sull'Italia. Il 5 ottobre del 1511, a Roma, la Spagna di Ferdinando il Cattolico, Venezia e il Papa Giulio II si erano alleati in funzione antifrancese nella Lega Santa. Con il re di Francia Luigi XII ci sono invece gli Estensi di Ferrara, i Gonzaga di Mantova, i Bentivoglio di Bologna. Come scrive Carlo Tonini, l'esercito spagnolo arriva a Rimini il 5 dicembre, al comando del Vicerè di Napoli, il catalano Raimondo di Cardona, e di Fabrizio Colonna, capitano della cavalleria italo-spagnola, «ed ebbe alloggio e mantenimento a spese del pubblico»: quasi 20 mila uomini e molte migliaia di cavalli e bestie da soma da sistemare e sfamare. La popolazione della città arriva in quegli anni sì e no ai 7 mila abitanti. [caption id="attachment_449206" align="aligncenter" width="754"] Ufficiali e soldati (Lanzichenecchi) dell'esercito imperiale in Italia nella prima metàdel '500[/caption] Pertanto, «il numeroso esercito fu distribuito pei diversi luoghi e castelli del contado, i quali provarono allora i mali delle invasioni militari, massime se straniere: ma sopra tutti Coriano». «Era stato alloggiato colassù - prosegue Tonini - Pietro Navarro con settecento cavalli e seimila

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