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Israeliani e palestinesi insieme rischiano la vita ogni giorno nutrendo e curando cani e gatti randagi

Facendo ricerche per un nuovo articolo mi sono imbattuta in una perfetta Favola di Natale. Una favola-verità che scalda il cuore e che lo riempie di speranza; una cosa di cui tutti abbiamo bisogno in questo momento di guerre e odio. Quando scoppia una guerra i più deboli sono sempre quelli che soffrono di più: donne, bambini, anziani e animali. Già nel conflitto Ucraina – Russia si è parlando di volontari di varie associazioni animaliste che si sono dati da fare per aiutare cani e gatti senza famiglia o di proprietà che hanno perso i padroni nel conflitto; abbiamo pianto davanti a storie di ricongiungimento tra animali e padroni dopo settimane di separazione forzata. È a Betlemme in Cisgiordania che in questi giorni si sta raccontando una vera Favola di Natale. In questi territori come in altre parti del mondo il randagismo è un fenomeno importante, e da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Palestina i randagi sono stati ancora più dimenticati, patendo ulteriormente di stenti: mancano cibo, acqua e medicine. L’Animal and Environment Association – Bethlehem, Palestine, ha lanciato l’allarme tramite i mezzi di comunicazione, un allarme che ha mobilitato altre associazioni internazionali e un ‘esercito’ di volontari attivo da

Usati per la guardia, la difesa e la caccia, ma ci sono prove che fossero usati anche in guerra

Arriva il Natale e per molti fare il presepe è una vera tradizione statuine di persone e animali: pecore, asinelli, buoi, cammelli, sparse in un paesaggio tipico e proprio nel punto più alto la Natività senza Gesù che si metterà la sera della Vigilia. E i cani? Beh i cani furono quelli degli antichi romani. All’epoca non c’erano delle razze particolari come oggi, ma una tipologia di cane detta Canis Spugnax, un grosso molosso. Un cane grosso che seguiva l’esercito romano ovunque e che ha dato origine a molte razze attuali come il Rottweiler e il Cane Corso e Il Mastino Napoletano. Ma  anche razze africane e asiatiche dal momento, come sappiamo tutti, che l’Impero Romano si estese in molte terre. Ma cosa facevano questi cani, che utilità avevano? Furono usati per i compiti più ovvi come  la guardia e la difesa e la caccia. Riguardo alla guardia molti ricorderanno il mosaico bianco e nero con scritto: Cave Camen che raffigura un grosso cane nero, era il cartello dell’ epoca: Attenti al Cane. Un altro compito era quello di stanare le persone nascoste durante l’assalto ad un villaggio, e trovare i nemici che si erano dati alla macchia. Ci sono prove che indicano che fosse usato anche in

Sono necessarie ore di teoria e pratica nonché un esame finale teorico-pratico con istruttori certificati

Mentre in Parlamento si sta discutendo di nuove regole per il codice stradale: sanzioni per chi guida armeggiando con il cellulare, casco e assicurazione per i monopattini ecc

Un convegno sulla legge 4/2013 per fare il punto sull'autoregolamentazione

Il 24 ottobre scorso si è tenuto presso il Senato della Repubblica, alla presenza di alcune alte cariche dello  Stato,  un convegno sulla legge 4/2013 per fare il punto a dieci anni da quando è stata creata. Questa legge in pratica permette, a quelle professioni non regolamentate da albi, ordini o collegi, ma di utilità sociale come appunto come quella degli educatori cinofili, di creare delle associazioni di natura privatistica per autoregolamentarsi. Ogni associazione non è esclusiva e per autoregolarsi deve attenersi alla regola UNI dell’ Unione Europea  (direttiva 98/34/CE) sottoscrivendo un codice deontologico. La legge colma un vuoto normativo con tre percorsi: autoregolamentazione, il rilascio di un’apposita attestazione da parte dell’ associazione di appartenenza e la certificazione di organismo accreditato da Accredita, l’ ente italiano di accreditamento. In Senato erano presenti diverse associazioni in rappresentanza delle rispettive professioni. Tra queste anche alcune associazioni cinofile. Dal 2013 sono oltre duemila i professionisti che hanno scelto di affidarsi ad organismi accreditati per svolgere un lavoro di qualità. Tra questi, anche  dei cinofili. Il convegno, dicono le parti interessate, è servito a fare il punto della situazione e a prendere coscienza di quanto è stato fatto e di quanto si deve ancora fare. Logico pensare che, nella cinofilia,

Il 3 di novembre, è per chi ama i cani, un triste anniversario. In quel giorno nel 1957 presso il cosmodromo di Baikonur, la cagnolina Laika fu messa in una navicella: lo Sputnik II e spedita nello spazio. Un viaggio senza ritorno. Nei decenni della Guerra Fredda i due blocchi guidati da Stati Uniti e Unione Sovietica fecero a gara per chi fosse il migliore in vari campi. Il principale, la corsa allo spazio. Il primo satellite artificiale mandato in orbita: Sputnik 1 fu inviato dai russi il 4 di ottobre 1957. Ma i russi non potevano adagiarsi sugli allori, quindi, per non perdere il primato così tanto faticosamente conquistato, dovettero fare un ulteriore passo avanti: quello d’inviare il primo essere vivente nello spazio. L’obiettivo principale era quello di lanciare un animale, e permettergli di sopravvivere per qualche giorno, sinonimo di una tecnologia avanzata. Gli americani in questo senso stavano facendo degli esperimenti con gli scimpanzè, i francesi con i gatti mentre i russi avevano deciso di usare i cani. Nelle città russe il randagismo era una vera e propria piaga, e alcuni di questi cani venivano prelevati per essere destinati, non ai canili, ma ai laboratori. Laika era una randagia di Mosca. Tra le

Meglio abituare il nostro amico a quattro zampe a farsi lavare i denti fin da cucciolo

Il dentista è per tutti noi una sorta d’incubo infantile. Chi non ha avuto almeno una carie? O ha sofferto del supplizio dell’apparecchio? Quando si è diventati adulti l’incubo è diventato più grande, perché non solo ci vengono messe le mani in bocca, ma va a toccare il portafoglio, cosa che prima non ne eravamo consapevoli, perché pagavano i genitori. Anche i nostri cani soffrono di placca e carie e degli stessi problemi dentali di cui siamo afflitti noi. La bocca, per il cane, non è solo uno strumento per mangiare ma anche per comunicare: porta palline, oggetti, giochi ed altro. E gli oggetti spesso sono portatori di batteri. Per evitare di andare da un esperto in Odontoiatria Veterinaria una volta di più non bisogna sottovalutare l’importanza di una corretta l’igiene orale del nostro cane. Ricordiamo che placca e tartaro sono fonte di microbi e quindi d’infezioni che poi con il tempo arrivano al sangue, ma prima di questo, la masticazione sarà difficoltosa e quindi il cane faticherà a mangiare, oltre a soffrire di alito cattivo. In commercio ci sono molti prodotti. C’è il classico binomio dentifricio e spazzolino, che meglio usare nel caso in cui la relazione tra cane e padrone sia di profonda fiducia

Si narra che si prese cura di oltre 600 cani, i più malandati li trasportava in un carrettino

Quello che oggi noi chiamiamo ‘canile’ ha avuto un’evoluzione negli anni dovuta principalmente allo sviluppo della società e della corrispettiva consapevolezza sul benessere animale. Prima come semplice luogo di detenzione dei randagi per la prevenzione della rabbia e di altre malattie, poi come detenzione con finalità adottive, oggi il canile è un punto di riferimento sociale e vi lavorano professionisti aiutati dai volontari. Eppure, tutto questo è cominciato da una certa Kate Ward, diventata poi Camberley Kate, una signora inglese nata nel 1895 a Middlesbrough, trasferitasi poi a Camberley nel Surrey, dove iniziò la sua attività di recupero e accudimento randagi. Non si sa il motivo per cui cambiò città, forse, dovette seguire il padre, in quanto ufficiale della Royal Military la cui accademia aveva sede proprio a Camberley. Questa signora se ne andò in giro a raccogliere cani abbandonati, ignorati che vagavano per le strade, affamati, senza una casa, e senza una famiglia, e spesso malati. Si narra che si prese cura di oltre 600 cani, i più malandati li trasportava in un carrettino che le era stato donato. Lei non faceva distinzione, tutti i cani per lei erano speciali, salvando, persino, qualcuno dalla soppressione. Viveva con loro in un cottage, li manteneva grazie alle

Questo tizio avrebbe dovuto venire in Italia, per dare dimostrazione delle sue capacità ma le associazioni animaliste lo hanno impedito

Da settimane campeggia in tutti i siti cinofili la notizia di un nuovo addestratore/educatore statunitense dai metodi discutibili, questo tizio avrebbe dovuto venire in Italia, nella capitale, per dare dimostrazione delle sue capacità. Ma le associazioni animaliste con petizione su Change.org e lettere al comune, lo hanno impedito. Costui si chiama …Dog Daddy, al secolo: Augusto Deoliveira, ed è molto attivo su Tik Tok e YouTube dove mostra i suoi metodi. Su Dog Daddy si è parlato molto, sulla sua venuta in Italia, del suo metodo che come ho detto è discutibile, e poi ovviamente su come si deve fare l’ educazione e la rieducazione cinofila secondo gli esperti di cinofilia italiani. Io, però, in questo articolo vorrei soffermarmi sulla giovane età di questo tizio, un’età che non ‘fa rima’ con esperienza né tanto meno con competenza. E questo dovrebbe essere il primo indizio che questo ragazzo non è ciò che dice di essere e quindi evitarlo, così non è, almeno negli U.S.A.. Dog Daddy avrà vent'anni, quindi c’è da chiedersi: che esperienza potrà aver maturato? E quando avrebbe studiato etologia canina? Mentre frequentava l’asilo, o le scuole medie? Nel guardare alcuni video ho notato che ha delle conoscenze molto basilari, riconducibili a qualche libro di

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